Chernobyl journal (Volume1)
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Sassi e Bombe

Ho seguito gli ultimi tragici eventi riguardo gli attentati di Londra. E' spiacevole vedere quanto poco valore abbia la vita umana e come ormai contare i morti sia diventata una cosa quotidiana. Mi chiedo se i cittadini o le istituzioni stesse si siano mai poste il dubbio di cosa potrebbe accadere se i terroristi mirassero ad obiettivi nucleari. E' sufficiente guardare il mio sito su Chernobyl per capire cosa succede alla terra anche solo con un 10% di radiazione rilasciata nell'atmosfera e il rimanente nel sarcofago. Con l'ascesa dei prezzi del petrolio, gli impianti nucleari spunteranno come funghi dopo la pioggia. E' come se vivessimo in case di vetro, i gran capi del mondo devono smettere di sganciare le bombe.

Agosto 2005.

Rapporto ONU

Nel 2006 decorre il ventesimo anniversario del disastro di Chernobyl. Ad alcune fazioni schierate pro-nucleare è stato richiesto di rilasciare dei "comunicati" positivi e dei "rapporti" per minimizzare l'impatto negativo dell'evento.

Questa qui sotto è un estratto da uno di questi comunicati dal Chernobyl Forum che ha avuto luogo a Vienna nel Settembre del 2005.

"Il numero delle vittime delle radiazioni conseguenti al disastro di Chernobyl, ovvero il peggior disastro nucleare della storia, è fin qui di 56 ...così ha dichiarato l'ONU questo lunedì."

Non molto tempo fa, le fonti ufficiali erano sul punto di ammettere una stima intorno ai 400.000 morti nell'area di Chernobyl ma, a causa dell'aumento record dei costi del petrolio, ora la richiesta di energia atomica a basso costo è talmente grande che le fonti ufficiali hanno chiaramente dovuto abbassare le cifre.

Ora, sono chiare l'ansia e la furbizia degli organi pro-nucleare. Hanno alzato il numero delle morti da 31 a 56. Possono così millantare con la critica di aver sostanzialmente raddoppiato il numero finora stabilito e riconosciuto di morti, ma una simile presa in giro equivale ad un insulto per tutti noi.

Qualsiasi tentativo di porre una stima dei morti di Chernobyl è pura speculazione, nessuno sa quale essa possa essere, o sarà mai - nemmeno approssimativamente.

Il mio vicino di casa che lavorava a Chernobyl è morto di cancro a 56 anni, come possiamo noi stabilire se quel cancro sia o meno diretta conseguenza di Chernie e se non sia quindi il caso di includerlo tra le morti del disastro? Ad ogni modo, ci sono persone che dovrebbero in ogni caso essere incluse, come gli addetti alla pulizia dell'area, i vigili del fuoco, i piloti degli elicotteri, i soldati...che farne? Perchè nessuna stima ufficiale riconosce questa gente come vittime del caso?

Qui ci sono altri due estratti dei comunicati ufficiali che sono lontani dalla verità tanto quanto le stime ufficiali:

"Molte delle zone evacuate sono ora da considerarsi sicure e l'area della zona classificata come contaminata era di fatto troppo ampia rispetto al vero. A parte l'area tuttora chiusa all'accesso perchè altamente contaminata di 30km (19 miglia) intorno al reattore e alcuni laghi e foreste circoscritte, i livelli di radioattività sono tornati in gran parte su gradi accettabili."

E' impossibile contare le vittime, ma possiamo viaggiare e contare le centinaia di miglia di terra bruciata che ci scorrono accanto. Parlano soltanto dell'area di 30 km (19 miglia) attorno al reattore, ma questa non è che 1/8 dell'area totale che è stata affetta da contaminazione radioattiva. C'è una mappa sul mio sito, mostra come la zona totale sia delle stesse dimensioni di una nazione europea. Non c'è alcuna informazione riguardo la Bielorussia, nulla di conosciuto a proposito della zona Russa di Chernobyl. Queste zone sono chiuse ai visitatori.

E quanto ai livelli che sarebbero tornati su gradazioni accettabili, i livelli si sono abbassati perchè nel 1986 la radioattività era sulla superficie, nell'estate del 1989 - 3 anni dopo l'incidente - il 90% della radiazione era sotto 2cm di terra, ora è sotto di 20cm, il che rende il processo di ulteriore decontaminazione impossibile. Ora, la terra che traspira radiazioni dal profondo e a tratti l'elemento radioattivo stesso nel suo processo di decadimento non rendono certo il terreno più sicuro di prima, come nel caso dell'Americio

Il rapporto ONU presenta la situazione come se la gente stesse ricominciando a popolare quelle zone di terra in cui, secondo il rapporto stesso, i livelli sono tornati su parametri accettabili. Lasciate che ve lo dica, non sta succedendo nulla di simile. Ogni anno che ci vado vedo solo villaggi e paesi desolati. L'intera area sta pian piano morendo. Una delle ragioni per cui la gente non vuole stabilirsi nell'area di Chernobyl è perchè il sarcofago costruito troppo in fretta è a rischio di collasso.

Sono passati 20 anni dall'incidente e non hanno nemmeno provveduto a costruirne uno decente. Com'è che la grossa industria non trova il denaro per costruire un nuovo sarcofago? Hanno i mezzi necessari per costruire un nuovo reattore, per influenzare e corrompere i media ed i politici di tutto il mondo, ma non hanno i mezzi, nè la volontà politica di proteggere la popolazione europea da un collasso radioattivo?

Più avanti ancora, il rapporto ONU dice:

"I fondi offerti alle 'vittime' sono stati portati a 7 milioni di individui che ora possono richiedere pensioni, abilitazioni speciali e benefici in cure. Si è dovuto ridurli e indirizzarli solo a gruppi ad alto rischio, anche se questo potrebbe risultare impopolare."

Pensioni che non è nemmeno necessario nominare. sappiamo tutti quanto generosi siano gli organi post-sovietici in fatto di pensioni, abilitazioni speciali e cure...benefici che valgono sì e no il biglietto del bus.

Le vittime di Chernobyl se la passerebbero molto meglio se avessero ricevuto quei soldi che invece l'amministrazione ha rivolto all'organizzazione di finti seminari e forums.

In ogni caso, volevo giusto che tutti quanti sapessero qual è la nostra posizione riguardo la verità su Chernie in occasione del suo ventesimo anniversario.

Chernobyl non è solamente un pezzetto del nostro passato. Quello che i governi stanno nascondendo potrebbe riguardare il futuro del nostro pianeta, perchè un giorno, tutti dovremo pagare quest'ipocrisia, queste bugie, e quest'avidità in circolo nel nostro sistema.

Settembre 2005.

Assordante Silenzio

Sono cresciuta nell'Unione Sovietica e, anche quando ero piccola, ricordo chiaramente l'oppressione di una società totalitaria da cui non era possibile fuggire. Un po' come avere un pianoforte perfettamente accordato e cercare di suonare con un'orchestra deliberatamente scordata perchè lo stato ha deciso che ci sono troppe note sulla scala e alcune di esse sono bandite, non si possono usare.

Cinque anni a seguito dell'incidente, l'economia sovietica ha visto il tracollo. E' stata una cosa buona, per un attimo è parso che l'armonia fosse un'opzione possibile, ma questa speranza ormai è stata proiettata fuori campo, tutto attorno a noi sta nuovamente andando per il verso sbagliato; guerre e delirio atomico si ripercuotono con rumori sinistri ed il metronomo della nostra inevitabile rovina ticchetta sempre più forte ogni giorno.

Questo ci conduce più che mai ad immergerci nel fondamentale impegno di riaccordare, rimettere a tono le nostre anime, sforzandoci di sentire anche il mormorio di quell'armonia del prossimo per il prossimo - catapultata oltre quel muro di rumore, prima che noi tutti veniamo circondati dall'assordante silenzio di una preziosa ultima opportunità lasciata svanire.

Dicembre 2005

I Suicidi di Chernobyl

Nei primissimi anni dopo l'incidente si sono susseguiti diversi suicidi. Il pensiero del suicidio si fa largo nel momento in cui la paura di vivere supera in intensità quella di morire. E chi potrebbe mai dubitare che Chernobyl abbia mosso sull'intera umanità una così grande ondata di terrore?

La colpa di tutto è stata ufficialmente addossata su quegli ufficiali che si sono per primi tolti la vita, come Valery Legasov o il primo segretario del Partito Comunista Ucraino, Sherbitsky. Io credo però che quelle povere anime che hanno commesso suicidio in seguito a Chernobyl non erano di certo dei completi bastardi. Perchè? Perchè i veri bastardi sono noti per avere tendenze casomai omicide, non certo di tipo suicida.

Dicembre 2005

Sulla Politica dell'ONU. (Estratto dall'intervista apparsa su Bikernet online magazine)

Domanda Pensano seriamente che la gente si berrà come acqua fresca i loro rapporti sul caso? Pensano dunque che il cittadino medio sia stupido? Le persone che lo leggono, cosa possono fare se non cercare di evitare che il disastro di Chernobyl venga nascosto sotto il tappeto?

Risposta Sì, tutti quelli che conosco sono rimasti abbastanza shockati dal rapporto ONU del Settembre 2005. Benchè siamo perfettamente coscienti, ci trattano come imbecilli, nessuno poteva davvero aspettarsi che le loro bugie fossero così palesi ed offensive, ma dopotutto, si guardi a quanto accaduto in Iraq: questa guerra è il degno risultato della politica ONU e del loro modo di trattare le nazioni Arabe come fossero un grosso, stupido distributore di benzina, con i loro piani food for oil e un finto rapporto sulla presunta presenza di armi chimiche in Iraq. Ora gli Iracheni che quelle armi non le hanno mai possedute cercheranno di procurarsele non appena le forze internazionali avranno lasciato il territorio. Non avevano nulla a che vedere con Al Qaeda, ora invece è come se Al Qaeda avesse casa in Iraq. In Iran intanto cercano disperatamente di ottenere del Plutonio per poter realizzare armi a testata nucleare. Ciò che è peggio è che ora Osama sia diventato un eroe per milioni di persone. Bin Laden non è il boss di una gang di bulli e assassini come poteva essere fino a qualche anno fa, ora è il leader di una grossa fazione politica del mondo arabo. Il 60% degli Arabi sono giovani sotto i 20 anni. In totale fa 840.000.000 di teenagers. Molti di questi vogliono diventare come Osama. E' il loro Elvis, con un AK-47 al posto della chitarra. Ma non vogliono imparare a suonare la chitarra e finire la benzina ad un drive in. Vogliono caricare l'auto di esplosivo ed eliminare chiunque non segua alla lettera la parola del Corano. Ora ci odiano profondamente, ogni giorno muore gente senza ragione alcuna, e questa è conseguenza dei rapporti ONU. La miglior cosa che si possa fare per mantenere viva la storia di Chernobyl è far girare il link della mia storia agli amici...

Gennaio 2006

Nuovi Reattori

L'Ucraina costruirà nuovi reattori. E' stata una delle prime decisioni prese dal nuovo parlamento, la chiamano priorità nel campo del carburante e dell'energia. In realtà, produciamo già più energia di quanta realmente ne abbisogniamo e anzi provvediamo all'apporto energetico dei Paesi confinanti grazie alle nostre centrali nucleari. Vogliono solo vendere di più. Il nostro governo non è stato capace di tirare fuori nulla di innovativo, solo un egoistico piano per fare soldi a spese della salute delle generazioni future.

Dando un'occhiata al parlamento Ucraino, la prima impressione che se ne avrà sarà di un luogo in cui la politica è in fermento. Più di cinquanta partiti che continuano a disfarsi e a ricoallizzarsi in nuove unioni. Un sacco di chiacchiere, un affollarsi di qui e di là spostandosi in mille direzioni diverse. Ad un'occhiata più attenta si noterà che, anno dopo anno, quest'ammasso di deputati non ha in realtà prodotto nulla di nuovo. Questo perchè nel panorama politico di oggi si muovono le stesse persone che vi erano già durante il periodo Sovietico, solo rintuzzati dai nuovi ricambi fatti dai loro stessi parenti. Non importa l'impronta assunta, la gente all'interno dei partiti è sempre la stessa, come i cristalli di una kaleidoscopio che si ricombinano; ogni volta che lo giri, una forma nuova ti sorprende e sei portato a pensare che qualcosa sia cambiato, mentre invece la verità è che vedi soltanto rimescolamenti degli stessi piccoli pezzi di vetro che avevi già visto e rivisto.

Aprile 2006.

Green Cape

Oggi sono stata in libreria, volevo vedere cos'avessero su Chernobyl. Ho trovato gli scaffali sovraccarichi di ogni tipo di coloratissime riviste su crimine, sesso, rock and roll, moda, ma non un solo libro sulla terra bruciata che si estende poche centinaia di chilometri a nord di Kiev.

Nell'autunno del 2005, sono tornata a "Green Cape", dove anni fa ero solita andare con la mia motocicletta. Ma il villaggio è praticamente scomparso; ho saputo in seguito che era stato demolito. Essendo "Green Cape" a circa 50 chilometri a sud del reattore, è diventata anche lei una statistica post disastro, dopo l'esplosione avvenuta a Chernobyl. Non è rimasta in piedi nemmeno una casa, nessun monumento commemorativo, niente che testimoni che lì - prima - ci fosse un villaggio. E' stato cancellato dalla faccia della Terra - esattamente alla stessa maniera in cui i libri su Chernobyl sono svaniti dalle librerie.

Nella primavera del 2006 ho notato che sono stati cancellati altri villaggi ancora - tutte morti bianche di Chernobyl. Credo che in futuro, le autorità Ucraine raderanno al suolo anche i restanti villaggi compresi nell'area e trascineranno a morire da qualche parte vicino al reattore il resto dei rifiuti radioattivi.

Il turismo non ha futuro a Chernobyl, perchè gli edifici crollano da soli e la natura tutto intorno è cresciuta a dismisura. L'idea stessa di promuovere un'attività di tipo turistico in questa zone non sfiora nemmeno le menti delle autorità, perchè i costi delle compagnie che offrirebbero tour intorno a Chernobyl supererebbero comunque le perdite dell'industria nucleare, quindi tutte le prove e le testimonianze delle tante Città Fantasma di Chernobyl avranno bisogno di essere messe a posto, nascoste, già nell'arco di questa generazione. Alla fine, arriveranno forse al punto di seppellire anche Pripyat, la più grossa di tutte le Città Fantasma.

Chi ci sarà a dire l'ultima parola a riguardo, e quale sarà questa parola finale? "Cenere alla cenere, polvere alla polvere, isotopo all'isotopo...?"

Marzo 2006

Piagnistei

Le cerimonie commemorative di Stato e la gran parte delle cerimonie ufficiali in genere, non sono altro che grandiose produzioni d'arte drammatica, dovrebbero istituire un premio per la performance più convincente. Potrebbero magari chiamarlo Premio dell'Accademia Russa o Ucraina.

Un po' come in un film di Hollywood, sono solo illusioni create meticolosamente su un palco - e il requiem che va in scena per Chernobyl ogni 26 Aprile porta alla luce il meglio di queste abilità interpretative.

Passata la mezzanotte, un buon numero di politici dall'aria tetra si riunisce al Memoriale per le Vittime di Chernobyl a Kiev. Si riuniscono in lunghe file, ognuno di loro con la sua candela in mano, tutti presi ad esprimere meglio del vicino il proprio dolore e la propria profonda compassione per i morti ed i mai nati di Chernobyl.

Con le teste semi-chine si avvicinano piano piano e fanno la loro dimostrazione di dolore. Questa penosa scena di vergognosa ipocrisia conta come attori protagonisti gli stessi responsabili della tragedia di Chernobyl, gli stessi che ancora ne nascondono le verità, gli stessi che mettono a disposizione piani d'azione e soldi per nuovi impianti ad energia nucleare.

Per il crescendo finale, quest'ordinata accozzaglia di oligarchi e ministri si infila in una chiesa piena di telecamere piazzate ad hoc - ma non per chiedere perdono per i loro peccati, quanto più per dare alla loro farsa una parvenza di solennità. Anni addietro, usavano spedire i Cristiani negli istituti per l'igiene mentale e ai campi di lavoro, ma il nuovo status politico richiede che espongano di credere nella religione.

E così se ne stanno, candele in mano, con aria umile nel loro santuario adottivo temporaneo. Comunisti, Marxisti e totalmente atei si segnano da sinistra a destra, da destra a sinistra e poi il Patriarca, un'ex spia del KGB, appare a dare loro l'ultima benedizione.

"Cristiani" come quelli fanno venir davvero il pensiero che sarebbe bello se Gesù tornasse sul serio.

Aprile 2006

Dall'Intervista al Dagens Nyheter, il giorno prima che il mio libro fosse pubblicato.

Per quale motivo dedichi una così ampia fetta della tua vita a questa catastrofe?

Un giorno o l'altro quei villaggi e quei paesi saranno distrutti e non voglio che la loro memoria vada persa. Voglio lasciare una traccia, delle immagini, dei video e dei racconti di come io ho visto Chernobyl. Sono certa che in futuro la gente avrà modo di apprezzare i miei sforzi.

Come descriveresti la vita laggiù, durante l'infanzia?

Ho vissuto tutta la mia vita a Kiev che sta a 130 chilometri a sud di Chernobyl. Non ero mai stata presente a Chernobyl prima della catastrofe. La mia prima visita fu alla zona Bielorussa di Chernobyl nel 1992. Più tardi, ho viaggiato attraverso la parte Russa e sono rimasta impressionata dalla vastità dell'area colpita dalle radiazioni.

Com'è vista e come si parla oggi nella tua Nazione della catastrofe di Chernobyl?

Sfortunatamente, il costo di vite umane dovute alla catastrofe di Chernobyl è una cosa di cui non si parla più molto. Durante questi anni, la politica del nostro governo è stata volta a cancellarlo dalla memoria. E' impossibile trovare un libro che parli della storia di Chernobyl. Ora vediamo filmati e documentari su Chernobyl solamente il 26 Aprile. E anche questi mostrano esclusivamente il lato strettamente scientifico della reazione nucleare e dei difetti ingegneristici alla sua base.

Nel 2004, la Rivoluzione Arancione in Ucraina non ci ha portato alcun passo avanti. Le autorità hanno solo spostato la stima dei morti ufficiali da 31 a 56 persone. L'Ucraina non ha intenzione di dipendere dalla Russia quanto a petrolio e gas, quindi ora costruirà nuovi reattori. Il nostro presidente va orgoglioso del fatto che l'Ucraina esporti la propria energia elettrica alla Moldavia e alla Bielorussia.

Come pensi che Chernobyl possa influire sulle future generazioni? Fisicamente e mentalmente?

Questa primavera, ho visitato diverse parti dell'area di Chernobyl. Ho visto nuovi villaggi fantasma a 60-90 chilometri ad ovest del reattore. Si possono scorgere zone deserte fino a 250 chilometri a nord del reattore. La gente se ne sta andando. Pare che i luoghi che sono stati contaminati dalle radiazioni non abbiano alcuna possibilità di sopravvivenza. Presto o tardi, la gente li abbandonerà tutti. E questa è la cosa più triste, città con migliaia di anni di storia ora sono in rovina. Questo è solo quello che ci è dato di vedere, non possiamo vedere che tipo di influenza stia avendo Chernobyl sulla salute della gente. Le statistiche in proposito sono tutte contrastanti. Sono certa che Chernobyl stia agendo sia mentalmente che fisicamente sulla gente che ancora vive nelle aree contaminate, ma non su quelle che vivono in altre parti del Paese. La decisione di costruire nuovi reattori è stata accettata senza alcun dibattito e nessuna protesta. La gente che vive nelle città in cui verranno costruiti sembra essere più preoccupata della suoneria del cellulare, e sono quindi apparentemente disposti a svendere la salute del proprio patrimonio genetico in cambio di un lavoro e di soldi facili. Falso benessere, a mio parere. Non sono un'attivista contro il nucleare, sono solo una persona che crede si dovrebbe imparare dai propri errori passati e quindi evitare di costruire reattori vicini a centri abitati.

Potresti dirmi, in dettaglio, cosa stavi facendo quel giorno, il 26 Aprile 1986?

Il 26 Aprile non abbiamo saputo nulla dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. Ero molto piccola e stavo giocando con gli altri bambini in cortile. Il giorno successivo, una domenica, i miei genitori avrebbero voluto andare nella nostra casa in campagna, ma non c'erano bus disponibili. 1200 bus erano stati mandati a Pripyat per le manovre di evacuazione e svariate altre centinaia verso altri centri vicini al reattore. Quella stessa sera fu fatto il primo annuncio ufficiale alla televisione, durò solo 14 secondi. Mio padre è un fisico nucleare, il giorno dopo quindi portò a casa un rilevatore di radiazioni preso sul lavoro. Era grande quanto una valigetta. Per i due giorni seguenti, i livelli di radiazioni rimasero uguali, normali. A quel tempo, la Svezia era già stata invasa dalle radiazioni, ma intorno a Kiev le cose erano ancora nella norma. Il vento del sud ci ha salvati. Poi, il primo di maggio, il vento cambiò direzione, e quel giorno il rilevatore segnalava già 1 milliroentgen l'ora, 100 volte superiore al valore normale...non dimenticherò mai la faccia di mio padre - prese al volo me e mia sorella e ci spedì verso casa dei nonni, in salvo dalle radiazioni, caricandoci sul primo treno.

Aprile 2006.

L'Usura del Tempo

Perchè una particolare zona o una civiltà possa sopravvivere a lungo, questa deve aver cura piuttosto che sfruttare la natura. Dalla creazione del mondo fino ai primissimi anni '80, secondo studi nel campo dell'ecologia, l'uomo si è appoggiato a fonti energetiche di tipo rinnovabile; a partire dagli anni successivi, abbiamo raggiunto il punto in cui si è iniziato a consumare anche il capitale messo da parte, arrivando a spendere il 100% della disponibilità annua naturale; ora alla terra occorrono 15 mesi per recuperare quello che si consuma ogni anno. Queste cifre potrebbero essere vaghe ed imprecise, ma sono il chiaro segnale dell'imminente bancarotta verso cui siamo destinati.

Stando al programma di sviluppo industriale, nei prossimi 15 anni l'Ucraina costruirà altri 15 reattori, questo crescente appetito suggerisce che stiamo per entrare in una sorta di Rinascimento Nucleare e non esclusivamente qui, ma in tutto il mondo. L'energia nucleare viene presentata come la panacea a tutti i problemi economici, come una fonte d'energia pulita che ci salverà dal tracollo. Sfortunatamente, non arrivano a capire che quello che stiamo intraprendendo altro non è se non un ennesimo debito diventando vittime di un tipo d'usura ben peggiore di tutti gli altri, l'Usura del Tempo. E' solo questione di tempo e un giorno dovremo pagare un interesse molto più alto di quello che qualunque altro creditore potrebbe imporci.

Ancora a Proposito dell'usura del Tempo

Lasciatemi fare un paio di esempi di quest'Usura del Tempo. Non mi è poi difficile trovarne. Come, ad esempio, lo sportivo di turno che si fa di anabolizzanti. Questo tizio richiede al Tempo un prestito per avere nel presente la ricchezza fisica di cui ha bisogno. E alla fine però l'interesse dev'essere saldato in un futuro vicino o lontano, magari attraverso una qualche tragica malattia cronica.

Uno che modificherà la propria motocicletta, andrà sì più forte degli altri, ma non a lungo. Un motore taroccato, si sa, non dura.

E' possibile, per citare un altro esempio, fare in modo che un albero dia frutto in pochi giorni, ma questi saranno i soli frutti che quell'albero darà. Perchè in seguito l'albero appassirà.

Era stato addirittura pensato di porre rimedio alla fame nel mondo passando a semenze geneticamente modificate e coltivazioni chimiche. Ma mezzo secolo di interferenze sulla natura delle riserve di cibo mondiale non hanno prodotto molto, considerato il costo pagato dalla terra e le perdite in termini di diversità genetiche delle specie. L'impatto a lungo termine sulla salute umana è tuttora sconosciuto, ma l'obesità è già diventata una piaga internazionale - esempio lampante dell'elevatissimo scotto che l'umanità sta pagando per piante geneticamente modificate per far sì che crescano a ritmi innaturali.

Una persona che stia per acquistare cibo o dei medicinali, o che stia per dare il proprio voto pro o contro le nuove forme di energia vorranno prima poter fare una stima della propria sicurezza. Tutti dovrebbero prendere in considerazione una massima dell'Imperatore Napoleone applicabile un po' a tutti gli ambiti: tutto ciò che non è naturale è imperfetto. Non si deve sottovalutare questa massima di Napoleone, poichè tutto ciò che è innaturale è non solo imperfetto e pericoloso a consumarsi, ma anche molto remunerativo a prodursi.

Oggi come oggi, la cieca fiducia nel progresso, con tutti i suoi miracoli apparenti, dà vita ad una nuova forma di arroganza. Con la maggior parte di questi miracoli, la violazione sistematica dei principi naturali per ottenere un guadagno nel minor tempo possibile, porterà ad ammucchiare un grosso debito che dovrà essere saldato in futuro.

Maggio 2006.

A Proposito del Debito con la Natura e sulla Natura del Debito.

Charles Dickens ha dato una descrizione assai vera dell'indebitamento - "se un uomo guadagnasse venti sterline l'anno e spendesse diciannove sterline, diciannove scellini e sei penny, sarebbe contento, ma se le spendesse tutte e venti, sarebbe disperato."

E' molto semplice parlare dei debiti del singolo, ma non lo è di quelli della natura, perchè non c'è una scala di riferimento per poter misurare a che punto stiamo col debito, il che spiega anche per quale motivo l'umanità stia abusando della propria "carta di credito ecologica" e la natura sia costantemente violentata. Ci sono comunque dei sintomi, come le guerre per il petrolio, la gran fretta nel costruire nuovi impianti atomici che indicano che siamo già al punto in cui le fonti di energia facile si sono prosciugate. Questi sintomi per ora non sono catastrofici, ma il loro trend è chiaro: segnano la strada verso la rovina.

Durante tutti gli anni '90, esperti in diversi campi hanno iniziato ad intravvedere come si stessero chiudendo le possibilità di arrivare a far sì che il sistema di energia planetaria potesse rimanere autosufficiente senza obbligare le generazioni successive all'usura del Tempo.

La metà dei premi Nobel ha avvisato che questi sono gli ultimi anni in cui la civiltà ha ancora il tempo e le risorse necessarie ad apportare cambiamenti in positivo, e ricondurre i limiti dell'economia in linea con quelli naturali.

Gli esperti concordano all'unisono nel dire che sia preferibile avere una vita con uno standard qualitativo ed un consumo d'energia inferiori, piuttosto che non averla affatto. Hanno espresso chiaramente che un eventuale fallimento nel prendere contromisure adeguate oggi potrebbe condurre al disintegrarsi della nostra civiltà perchè, se non lo facciamo adesso che stiamo bene, non saremo mai in grado di farlo una volta che tutto ci sarà sfuggito di mano.

Come in epoche passate, gli esperti mettono in allarme riguardo possibili disastri futuri. L'ONU è stato costituito da persone presumibilmente sagge, e dovrebbe per cui essere il mezzo principe per sovvertire il moto degenerativo della situazione mondiale. E invece, l'ONU ora serve egoisticamente gli interessi del mostro nucleare e dei suoi promotori associati.

Maggio 2006.

Nota Post Ventesimo Anniversario

E così eccoci qui, a metà giungo 2006, a un paio di mesi di distanza e tutto ciò che rimane a ricordarci della tragedia è un pugnetto di libriccini fotografici e qualche filmato. Viene data mille volte più importanza al campionato mondiale di calcio che non al ventesimo anniversario di Chernobyl.

E' abbastanza improbabile che una sola Nazione riesca a tenere nascosti incidenti nucleari al resto del mondo. Nonostante questo, l'ONU col suo rapporto del Settembre 2005 pare voler dare prova che tutti i governi membri dell'organizzazione supportino e avvallino ancora la grande bugia dell'energia nucleare come energia sicura. Il vero problema di Chernobyl è che nessuno vuole guardare in faccia la sua realtà. Nè qui in Ucraina, nè in Russia, nè tantomeno in America o in un qualsiasi altro posto in Europa. Abbiamo sistemi politici ed economici differenti, ma l'avidità è la stessa dappertutto e sembra controllarci tutti.

E non è che ci si debba aspettare alcuna svolta sensazionale verso la verità, in futuro. Purtroppo in questo caso il tempo non è nostro alleato. Anno dopo anno, il ricordo di Chernobyl scompare. Il solo modo di tenerlo in vita è quello di impregnare la musica, l'arte e la letteratura con la tematica di Chernobyl; trasportarla all'interno di sfere dell'attività artistica che possono vivere più a lungo di quanto non faranno le venefiche scorie suo retaggio. Sfortunatamente, il fine ultimo della musica di oggi è quello di soddisfare il piatto gusto dei fan, mentre quello dell'arte e della letteratura sembra non puntare molto più in alto che a spillare qualche dollaro dalle tasche dei fruitori. La gran parte degli autori preferisce evitare Chernobyl ed i suoi strascichi, perchè sanno bene che ogni tipo di valutazione positiva sarebbe prima di tutto rara e comunque spostata in là nel tempo. E la ricompensa la riceverebbero probabilmente in una prossima vita.

Tutti coloro i quali scrivono per soldi devono in qualche modo pubblicizzarsi sui giornali che contano e questi sono tutti allineati sul politically correct e controllati dalle logiche di mercato. Le grosse agenzie ed i giornali importanti non promuoverebbero mai opere artistiche legate a Chernobyl, a parte magari quelli che possano servire i loro egoistici interessi. Affari di questo tipo sono raramente oggettivi.

La prossima opportunità per ricordare alla gente quanto accaduto a Chernobyl sarà tra 5 anni, in occasione del venticinquesimo anniversario, ma ci saranno ancora meno ricordi superstiti per allora. E ancora minore sarà la possibilità che questi pochi ricordi rimasti possano contrastare la richiesta sempre crescente di energia a basso costo...e comunque sarà tempo per un'altra coppa mondiale di calcio.

Giugno 2006

La canzone del “Terra Nera” ("Black Land")

Le uniche volte in cui la nostra TV ha fatto programmi accurati ed interessanti su Cernobyl è vicino il giorno dell’anniversario, ma solo qualche volta. Come, per esempio, in occasione del decimo o ventesimo anniversario quando sono stati trasmessi programmi tra le 2 e le 5 del mattino, proprio nel momento in cui tradizionalmente la maggioranza delle persone dorme.

A causa di questo io rimango sveglia durante le ore del mattino a ogni anniversario della catastrofe per vedere cosè c’è di nuovo in ciò che viene presentato. Per il ventesimo anniversario ho notato un buon programma, creativa prodotto da persone che vivono in zone contaminate. Storie, poesie, dipinti e canzoni di coloro che vivono in prossimità di Chernobyl.

Il programma mi ha lasciato con il forte retrogusto metallico di radioattività e di amarezza; non c'è da meravigliarsi che era previsto per la metà della notte. La cosa più notevole è stata la canzone di una ragazza autistica, di circa undici o dodici anni, Intitolata "Black Land", La Terra Nera.

Ha cantato nella lingua della Bielorussia, un dialetto che trovo difficile da capire, ma le sensazioni che ha lasciato in me non sono solo dovute alle parole e alla melodia. Io direi che ha avuto l'aura di una liturgia pagana, pieno di tellurian mistici, dove si può sentire l'eco delle regioni desolate, il sussurrato dei toni e il furtivo sguardo di solitudine. E 'stato un inno di diserzione; un canto a dissipare la maledizione del mattino nei villaggi assenzio. Nelle sue note vibrata una nuova e pericolosa specie di silenzio, di seppellire qualcosa in silenzio. Questa canzone è stata assolutamente disumana e potrebbe essere solo la distillazione di una mente che è nata e cresciuta in mezzo rovine di Chernobyl.

I bambini sono come il vino, che assorbono il sapore del loro ambiente. Quando un ragazzo o una ragazza si è seduta da sola, con la loro anima in completo disaccordo, anno dopo anno, giorno dopo notte, senza alcuna speranza di vedere la luce, le loro menti per iniziare una nuova ricerca di armonia, che è completamente diversa dal solito rumore della vita. Essi scavano labirinti e passaggi in profondità nella loro auto, e infine loro acquisiscono le nozioni di colore crepuscolare delle catacombe. Essa può essere una miniera di carbone o miniera d'oro, può diventare una grotta o contenere un tesoro. Allo stesso modo un mostro non potremo mai saperlo.

Essi emettono questo odore caratteristico di un subacqueo che appena tornato dalle profondità. Essi sono sinceri, i loro pareri non hanno pregiudizi, le loro parole non sono una maschera e la loro arte non è destinata ad ingannare.

La nostra società deve dare loro la possibilità di esprimersi apertamente, ma la maggior parte della società è addormentata quando essi esprimono il loro lavoro. Così, durante il giorno e in buona coscienza, ognuno può guardare programmi sponsorizzati dal governo e film che sono direttamente pagati dal settore nucleare.

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Chernobyl viene dimenticata così facilmente perché era nota solo a noi stessi. Nei primi anni dopo l’incidente non volevamo condividere la nostra storia con il mondo, ora non possiamo condividerla, la ricordiamo a fatica. Tutto ciò che rimane del tragico racconto è una memoria, debole e sfigurata dal tempo. In futuro, l’indifferenza della gente soffocherà le poche braci rimaste finché alla fine anche loro saranno spente. Dopo di ciò Chernobyl resterà sempre nella conoscenza di pochi eminenti individui e proprietà unica della natura.

Pubblicazioni di Primavera

"Nell’Aprile del 2006 avevo pianificato di presentare il mio materiale su Chernobyl a quanti più lettori fuori da Internet possibili. Le mie pubblicazioni furono presentate al pubblico in più di 20 Paesi tramite quotidiani, riviste, libri e documentari TV. Infine fui insoddisfatta da ciò, poiché nella maggior parte dei casi il mio materiale era pubblicato solo in maniera frammentaria. I miei pareri furono esclusi dalla maggior parte delle pubblicazioni. Il discernimento è il centro di gravità di qualsiasi opera, che sia essa libro o film o sito internet, ma pare che molti volessero solo foto gratuite, video, qualche informazione, ma non discernimento. Ciò accade poiché l’informazione è meramente un mezzo verso il discernimento e può essere facilmente disorta ed alterata per servire gli interessi di gruppi politici, finanziari e mediatici. Il discernimento, d’altra parte, è il prodotto finale dell’intelletto, non può essere alterato o corrotto, solo il discernimento è al servizio della verità ed il discernimento non è richiesto.

Giugno 2006.

Cosumismo Post Regime Totalitario

In molte parti del mondo, il Programma per la Nuova Energia è diventato possibile grazie ai cambiamenti che la nostra società ha attraversato durante le due decadi passate.

Quando l'USSR è crollata nel 1991, la gente ha inondato le strade con proteste religiose e ambientali. La gente cercava disperatamente la verità. L'interesse pubblico per la storia e la filosofia erano d'un tratto tornati in vita, nell'aria c'era odore di libertà... La gente era però nonostante questo ancora molto povera, la ferita di Chernobyl era fresca e i costi per l'energia non nucleare erano comunque ancora abbordabili. Quell'era è ormai finita.

Quegli emozionanti sprazzi di vera libertà e di democrazia sono stati spazzati via. Le cose sono cambiate terribilmente. Nello Stato totalitario, il governo teneva la gente all'oscuro delle cose mentre ora, in uno "Stato Libero", la gente si censura le cose da sè. Tutti sembrano essere più felici, meglio nutriti, vestiti e protetti più di prima... Le proteste ora sono unicamente politiche. Alla fine dei conti, tutti noi veniamo presi in giro.

I veri capi del Paese sono quei gruppi finanziari che hanno imparato a vendere le loro questioni alle masse alla stessa stregua di chi opera negli affari e vende beni di consumo con sottili tecniche psicologiche. I loro candidati politici ci mostrano esclusivamente il loro alto migliore e premono su su fattori d'interesse solo per la parte più debole della massa. In questo modo, mirano a far sì che la gente rimanga intellettualmente debole e sarebbero disposti a tutto pur di mantenere le cose in questo modo, anche soffocando il buon senso ovunque e in qualunque momento questo riappaia tra la gente.

Quasi tutti i giornali, le emittenti, le radio e le televisioni appartengono ad un qualche gruppo associato che si nasconde dietro un bel cartello che ne declama la libertà d'espressione praticata. Ma la libertà d'espressione deve essere svincolata dal controllo del governo perchè sia tale davvero e, in questi nostri tempi, l'unico luogo in cui può ancora succedere di incontrare un tipo d'informazione imparziale di questo tipo è internet. I media appartenenti alla vecchia scuola sarebbero ben felici di poter collegare le fila dell'informazione libera alle stesse fila che comandano loro, in modo da scaricare di netto tutte le risorse via internet catalogandole come irrilevanti. Fortunatamente però, non saprebbero da dove cominciare.

Il risultato di questo tipo di politica è abbastanza chiaro: gli studi storici sono in caduta libera e la filosofia più diffusa e popolare è quella che ci aiuti ad ottenere beni materiali. La gente oggi è così, gli sta bene vivere di shows televisivi e pane... Ciò che fa comodo ai nostri "leaders" è un tipo di società in cui si possano costruire centrali nucleari senza alcun dibattito... Adolph Hitler una volta disse, "quale grande fortuna per chi comanda, il fatto che la gente non pensi!". Questa pazzia collettiva post Chernobyl lo dimostra alla grande, giacchè è proprio la massa dei non pensanti ad essere caldamente ben accolta da chi comanda perpetrando il potere proprio sulle basi della pubblica ignoranza.

* * * * *

Tutti i regimi totalitari collassano prima o dopo, perchè le loro ideologie hanno radici nell'odio e nell'invidia; e questi sono vizi secondari della natura umana, perfettamente battibili, mentre il consumismo è connaturato nell'uomo, trova terreno fertile nell'avarizia, nell'orgoglio e nella voglia smodata di possedere, in vizi capitali, dai quali non esiste scappatoia.

E' davvero sorprendente vedere come la vita sia straordinariamente simile in tutti gli angoli del mondo: l'incapacità di sottrarsi all'interesse delle grandi corporazioni, che sia in Asia, in Europa o in America. E' come se stessimo tutti nella stessa stanzetta, con la sola differenza che alcuni sono entrati prima, altri dopo, alcuni da una porta, altri da un'altra.

Giugno 2006.

Due Tipologie d'Autore

Esistono fondamentalmente due tipologie di autori che si occupano di Chernobyl, separati tra loro dalle motivazioni che li spingono a farlo. Alcuni scrivono per mantenere in vita il ricordo di Chernobyl, ma molti di più sono quelli che cercano di mantenere in vita se stessi grazie a Chernobyl.

I primi sono caratterizzati da un ritmo che è sempre lo stesso, cadenzato, sobrio, tranquillo. I secondi galoppano sull'onda del sensazionalismo, l'uno si sgola nel tentativo di gridare più forte dell'altro, perchè più alto è il rumore che fanno tutti insieme e più sono i soldi che dalla tragedia nazionale fluiscono diretti nelle loro tasche. La loro è una voce che si disperde in una eco, sono voci che non contano, prese un momento dopo a lavorare sull'ennesima sensazione da trasformare in profitto.

E siccome i loro lavori sono sillabati attentamente in modo da non minacciare in alcun modo il sistema evitando di pestare i piedi al grande mostro nucleare, allora anche i media strombazzano ai quattro venti reclamizzandoli, sia che siano pro, sia che siano contro il nucleare, purchè non costituiscano un pericolo. Le loro azioni sono sempre mosse sempre da un motivo solo e, di conseguenza, manchevoli e frammentarie.

I nomi invece degli autori impegnati nella metodica ricerca dei significati di Chernobyl - quelli che scrivono per motivi diversi da quelli economici, per capirci - quei nomi non li strombazza nessuno. E parte della ragione per cui non vengono pubblicizzati è che il loro scrivere nel dettaglio e la loro minuziosità rappresentano una minaccia agli uomini che la catastrofe l'hanno causata. Un esempio palese di questo è il documentario "Missione Suicida a Chernobyl" - un film che è stato molto ricercato dopo il 1991. Dov'è finito? E perchè è sparito? Conservo gelosamente anche le opere della scrittrice di Chernobyl, Irene Zabytko, e le fotografie scattate da Igor Kostin.

E' probabile che come loro ne esistano altri, ma non c'è modo di saperlo con certezza, perchè tutte le opere veramente importanti sono precluse al pubblico. Il loro posto è tra le favole popolari, come "Il Codice Da Vinci".

Giungo 2006.

P.S.

Forse dovrei elaborare meglio il concetto delle "Due Tipologie d'Autore" per spiegare il perchè Chernobyl faccia tanta paura alla maggior parte dei creativi.

Qualsiasi lavoro intorno a Chernobyl può essere considerato un lavoro esclusivamente umanitario dal quale l'autore non può aspettarsi un grande rientro in termini finanziari. Nessun conseguimento sul tema sarà accolto con favore, nè verrà mai portato alla luce almeno finchè un terzo del mondo non si trasformerà in una moderna Wormwood.

Molti autori lavorano sostanzialmente per due ragioni: o per essere pagati, oppure per ottenere fama. C'è un'impagabile citazione di Seneca secondo cui la fama segue il merito tanto quanto l'ombra segue il corpo; a volte cadendo in avanti, altre volte all'indietro.

La maggior parte degli autori lavora solo a patto di vedere di fronte a sè il profitto. Ma Chernobyl rappresenta un caso per cui - indipendentemente dalla grandezza dell'intuizione artistica o dal conseguimento investigativo - i guai precedono l'opera mentre l'ombra della fama segue indietro, parecchi passi indietro.

Beneficienza.

Nell'aprile 2006, il mio libro - "Tjernobyl" - è stato pubblicato in Svezia e avevo deciso di vendere un 50-60 copie anche su eBay, con l'intento di devolvere il ricavato all'orfanotrofio N1, a Kharkov (in Ucraina). La mia offerta a fine benefico è stata bloccata da eBay al suo secondo giorno. La ragione era strettamente politica. Bloccando comunque il mio libro e la mia offerta, eBay ha di fatto privato i bambini dell'orfanotrofio delle arance, dei palloni da calcio e delle biciclette che quei soldi avrebbero potuto portargli.

Non c'è da stupirsi che al giorno d'oggi ci siano tanti bambini che cercano da mangiare nelle discariche, dato l'ostruzionismo che la beneficienza incontra ed i sabotaggi cui è soggetta per via di rivoltanti motivi politici.

Giugno 2006.

Esportazione del Nucleare

C'è stato come una specie di boom nelle esportazioni di tecnologie nucleari vero i Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, e in particolar modo nel Medioriente... E' fortissima la corsa a chi arriva primo a costruire centrali nucleari in Iran, Pakistan, India, Turchia ed Egitto.

Resta da dire che quelle Nazioni che esportano queste tecnologie hanno comunque avuto a che fare con il nucleare da un buon numero di anni ed hanno gradualmente sviluppato diverse tipologie di reattori, nonchè un'ottima base di scienziati preparati per far sì che tutto sia mantenuto a norma di sicurezza. Inoltre, molte di queste potenze sono fondate su Stati a base democratica, il che permette all'intera cosa di essere progettata e svolta alla luce del sole, mentre appunto questi Paesi che ricevono il flusso di esportazione sono spesso sull'orlo della guerra.

Molti Paesi possono esportare la tecnologia, ma con essa non la propria esperienza. Se la tecnologia supera l'esperienza, si alzano i rischi di probabili incidenti. Funziona alla stesso modo anche per gli incidenti stradali, le statistiche dicono che una grossa fetta di sinistri sono dovuti a persone inesperte alla guida di grossi mezzi. Io dico sempre - "se vuoi vederne morto uno, compragli una bella moto veloce. Se vuoi vederli morti tutti, costruiscigli un reattore atomico accanto."

Giugno 2006.

Tornando al Rapporto ONU...

La conferenza in sè non è nulla di nuovo, è stata messa in piedi dai governi dell'Ucraina, della Russia e della Bielorussia, promossa dalla IAEA e condotta nella miglior tradizione sovietica. Quello che invece emerge come qualcosa di nuovo è che i Paesi reduci da regimi totalitari e i governi occidentali parlano ora un'unica lingua nel voler nascondere la verità sul disastro di Chernobyl. Ora le rappresentanze delle democrazie occidentali sono tenute a fare esattamente come i colleghi dell'est europeo li pregano di fare. Devono ripetere a pappagallo tutti quanti le stesse balle in modo da non avere alcun confronto aperto con le Nazioni esportatrici dell'ex Unione Sovietica. Di questi tempi, è ovvio che l'Occidente non abbia bisogno di altri nemici, ce ne sono decisamente già abbastanza ed è evidente a tutti che se le nuove dittature in processo di formazione dovessero entrare in collisione con i loro partners occidentali, se il flusso regolare di materiali grezzi che scorre dalle Nazioni esportatrici venisse deliberatamente interrotto, allora i Paesi occidentali si troverebbero catapultati in una pessima situazione. Il loro sistema di industrie si sgretolerebbe. In queste condizioni è facile comprendere com'è che ora le potenze di qui trovino terreno su cui costruire i loro reattori anche verso ovest. Il loro cavallo di battaglia è che l'atomo li aiuterà a scappare da eventuali nuove dittature commerciali e li renderà immuni rispetto alle cospirazioni dell'OPEC, eccetera. Comunque, la sola verità è che sono già tutti ampiamente manipolati e cantano nello stesso coro dei vari Lukashenko e Putin, lo stesso identico coro di falsi ipocriti che in passato andava sotto i nomi di Stalin e Khrushev.

Chiunque sia ancora convinto che le democrazie occidentali siano più affidabili e responsabili delle loro controparti sovietiche dovrebbe semplicemente dare un'occhiata alle firme che seguono a piè di pagina del rapporto ONU. Siamo tutti ridotti allo stesso comun denominatore quando si tratta di nucleare. Se lasciamo che l'ONU se ne passi inosservato con questa ed altre bugie, la globalizzazione si confermerà come un processo di livellamento verso il basso, una regressione universale all'assetto mentale dei Paesi del Terzo Mondo.

Luglio 2006.

Giornalisti

Oggi quanto fin da principio, il tema del disastro di Chernobyl è fuori dalla portata di scienziati seri e competenti, così come è off-limits per la ricerca. Al contrario, ai giornalisti non viene mai negato l'accesso all'area di Chernobyl e quest'apertura li conduce erroneamente a divulgare la falsa informazione che la zone sia aperta allo stesso modo alla ricerca.

Il problema di questi giornalisti è che non vedono più in là del loro naso. Generalmente finiscono col credere a ciò che scrivono, anche se imboccato direttamente dalle autorità. Sono fondamentalmente liberi di entrare a Chernobyl perchè non possono costiture un pericolo per il sistema.

A causa di questa loro visione limitata del reale, di questa incapacità di vedere oltre, i giornalisti sono per lo più incapaci di scrivere qualcosa di sostanziale a riguardo. I loro articoli hanno la stessa durata ed importanza della vita di un moscerino e tutti sanno bene che solo i cori eclatanti fanno davvero notizia. Ogni buon reporter prova nel suo piccolo a far rumore - nel tentativo di dare un'impronta alla propria carriera. Esagerare è la parola d'ordine, un po' come per chi scrive le soap opera. Ingigantiscono e sovvertono quanto possono di ogni evento e nessuno presta realmente attenzione ai loro strilli. L'obiettivo è quello di farsi sentire più degli altri, col risultato che il lettore viene assordato e reso incapace di sentire quando scatta l'allarme vero.

La ragione per cui Chernobyl sta perdendo la sua battaglia è che i giornalisti e le televisioni sono quelli con in mano la più grossa opportunità di raccontare alla gente la verità a riguardo, mentre quelli della cartastampata non hanno alcuna possibilità di impatto a lungo termine, è come scrivere nella sabbia, ogni ondata di pubblicazioni cancella l'apporto conoscitivo della precedente.

C'è ancora una remota possibilità di accedere a reportage ben fatti su Chernobyl, attraverso piccole agenzie di stampa. Si battono con forza. Mandano in rotazione quanto più materiale possibile riguardo ogni evento, liberi dai legacci che costringono i media ad ampio raggio.

Le agenzie di stampa più grandi del mondo sono infinitamente più limitate e si definiscono professionali, ma il loro più grosso limite sta proprio nella totale assenza di competizione. Sono sponsorizzate dallo Stato, non hanno bisogno di fare soldi.

Non hanno bisogno di mandare pubblicità in TV su canali principali, potrebbero praticamente distribuire i loro giornali gratuitamente. Quello che producono non deve essere necessariamente remunerativo, perchè non è altro che un modo attraverso il quale lo Stato soddisfa la sua necessità di attirare l'audience. E' noto che siamo ciò che mangiamo: di conseguenza noi - la gente - siamo sia il target, sia il prodotto finale del loro buffet.

Milioni, forse miliardi di persone prese in giro sono convinte di essere "al sicuro" quando in realtà potrebbero diventare capitale umano in svendita per le centrali nucleari.

Agosto 2006.

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Nell’area di Chernobyl, le persone che vivono e lavorano in una zona non hanno idea di ciò che accade nelle altre. Gli ufficiali a Pripyat non sanno ciò che accade in Bielorussia, gli ufficiali in Bielorussia non hanno idea alcuna di come stiano le cose in Russia e così via. In questo modo Chernobyl si presenta come una caverna buia ed inesplorata, che solo i giornalisti possono visitare. Nei testi dei giornalisti troviamo al massimo solo ciò che vogliono mostrarci. Per contrasto, il lavoro del pensatore sistematico, che mentalmente abbraccia tutto, mostra un panorama allargato. Vediamo l’insieme delle cose e come queste stiano insieme. Il giornalista cerca e trova un ago grazie al fascio d’una torcia elettrica, che manda una luce fioca e la proietta solo dove le accade di venir puntata. Invece la mente di un pensatore di un certo spessore accende migliaia di lampadine che inondano di luce l’intera caverna. Chernobyl è chiusa ai ricercatori seri poiché nessuno vuole davvero vedere la luce in questa caverna.

Ammiragli, Topi e Passeggeri di Prima Classe

Il reattore nucleare di Chernobyl è esploso alle 01:23 AM. I primi a mettersi in salvo sono stati i parenti dei capi di partito e dei ministri. I loro aerei decollavano già alle 6 AM, poche ore dopo l'esplosione. Il resto della gente ha saputo dell'incidente solo diversi giorni dopo.

C'è un vecchio detto secondo cui i topi sono i primi ad abbandonare la nave che affonda. Chernobyl sta a dimostrare che questo purtroppo non è sempre vero e che , un po' come durante il disastro del Titanic, i passeggeri di prima classe hanno battuto i topi evacuando ancora prima.

Agosto 2006.

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La politica condotta attorno a Chernobyl è il mezzo adatto per analizzare ai raggi-x la nostra vita: rivela tutta l'ipocrisia del mondo, la sua falsità, l'avidità, e la pochezza generale degli affari umani.

Si guardi alla conferenza ONU, i cui membri sembrano così distinti e brillanti. Si guardi a tutti quei gran professoroni di scienza e medicina. Si guardi come i governi ufficiali accolgano i loro nuovi rapporti e quanto vigorosamente li applaudano... In realtà poi dormono tutti, succede che applaudiscano solo perchè uno si sveglia sentendo il vicino e di riflesso batte la mani pure lui - reazione a catena tra teste molli. Sono giusto quelle due o tre persone che seguono davvero la conferenza a svegliare gli altri per assicurare il più fragoroso degli applausi al più miserevole dei relatori.

Si guardi, durante il requiem di Chernobyl, la folla degli ufficiali muoversi lenta, candele alla mano, come appaiono contriti! La fila di auto costosissime! E si guardi ai loro occhi - completamente vuoti, tutti, manichini in sfilata che commemorano le loro stesse vittime.

Che eloquente quadretto di estrema ipocrisia e bassezza! La desolazione dell'anima della gente, esempio perfetto dell'eredità di Chernobyl, è la vera devastazione sociale. Il trionfo dell'idiozia.

Agosto 2006.

Translated by Silvia Bettiol.

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