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I santi patroni
La Madonna del perpetuo soccorsoL'antichissima e prodigiosa immagine della Madorma del Perpettio Soccorso fu trasportata a Roma, nel 1499, da un mercante di Creta ed esposta alla pubblica venerazione nella chiesa di S. Matteo per espresso volere della Vergine Santissima. Abbattuta questa chiesa, al tempo dell'occupazione napoleonica, verso il 1799, anche la venerata immagine - che per tre secoli era stata famosa per la molteplicità dei miracoli - scomparve in un completo oblio. Fu solo nell'aprile del 1866 che venne restituita al culto nella chiesa di S. Alfonso in Roma, edificata nell'area stessa dove sorgeva un giorno il vecchio santuario in Via Merulana. Pio IX, che concesse ai Padri Redentoristi la preziosa Immagine, dette loro la missione di farla conoscere al mondo. Fedeli a questa sacra consegna, essi lavorano indefessamente per propagarne il culto nel mondo intero. Oggi migliaia di chiese e santuari, milioni di immagini e riproduzioni di ogni genere, periodici nelle principali lingue, parlano ai fedeli - e anche ai pagani in terra di Missione - della bontà e misericordia della Madonna del Perpetuo Soccorso che concede grazie e favori senza numero a coloro che la invocano con filiale devozione. Il titolo di Madre del Perpetuo Soccorso se l'é dato la Vergine stessa, rivelandolo ad una fanciulla.
Preghiera a Maria O Maria, Tu sei l'umile ed
ammirabile Madre Regina di misericordia, o
Maria,
San Lorenzo martire
A capo dei Diaconi romani il Papa Sisto II aveva designato un arcidiacono, spagnolo, di nome Lorenzo. Lorenzo fu vittima di una persecuzione di carattere fiscale, istigata dal ministro delle finanze ed attuata dall' imperatore Valentiniano che, nel 257, cercò di spogliare la nascente Chiesa sospettata di avere cumulato segreti tesori. Arrestato e richiesto di consegnare i tesori, S. Lorenzo si dimostra cristiano esemplarmente saggio, nel distinguere la vera ricchezza della Chiesa, cioè la carità. Radunati i ciechi, gli storpi, i malati e i poveri della città, li presenta all'Imperatore dicendo: “Ecco i tesori eterni, che non diminuiscono mai e che fruttano sempre, sparsi in tutti e dappertutto”. Questa risposta, rispondente alla verità sembrò ai messi dell'Imperatore addirittura beffarda. Le casse dello stato volevano oro e non storpi, ciechi, muti e affamati. Egli affrontò poi il martirio, nel quale il fuoco era solo estrema risorsa dei persecutori. Prossimo alla morte, Lorenzo pronunciò una bellissima preghiera per la città di Roma. La città riconoscente costruì trentaquattro chiese al santo e lo proclamò terzo protettore di Roma dopo gli Apostoli Pietro e Paolo. Prima di spirare rivolse a Dio il suo spirito dicendo: “Ti ringrazio, mio Signore, perché ho meritato di attraversare le porte del tuo Regno”. Non tutti sono chiamati a vivere i "consigli evangelici" nella loro radicalità, ma a tutti sono proposte le virtù evangeliche e le beatitudini: la virtù della fede e dell'obbedienza al Padre che è nei cieli, la povertà e la castità, la franchezza dell'annuncio e della testimonianza del vangelo del regno, tutto ciò che in qualsiasi comunità fa crescere e rende manifesta la comunione. Il dono dello Spirito rende attuale e possibile per tutti il comando antico di Dio al suo popolo: “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” (Levitico 19,2). San Pietro riesprime e commenta questa meta ideale con una chiara allusione a Cristo: “A immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta”. (cfr Prima lettera di Pietro 1, 14 - 16) Diventare santi sembra un traguardo fatto per altri tempi, o per uomini del tutto eccezionali, o per chi voglia rimanere estraneo alla vita e alla cultura del nostro tempo. Diventare santi invece è dono e compito affidato a tutti nella Chiesa, radicato nel battesimo. É dono e compito proprio dei laici come dei religiosi e dei preti, nella sfera privata come nell'impegno pubblico, nella vita dei singoli come delle famiglie e delle comunità.
Parrocchia San Lorenzo martire
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