Il
notturno "programmato"
Questo appassionato intervento della collega Laura Paviotti dell'Educandato Uccellis di Udine segue alla diatriba sul servizio notturno, in particolare sul notturno come privilegio per lavorare poco, cui lei risponde con l'idea di un laborioso ed utile notturno "programmato"ed affettuoso.
Cari colleghi,
ho letto il vostro sondaggio sul notturno. Come molti di voi sanno, io opero in queste istituzioni da tanti anni. Pertanto volevo che, da questo sondaggio, emergesse
non tanto "il ladro della notte", colui che non vuole lavorare e si imbosca nel servizio notturno per non far nulla e starsene comodo e maturare la
sua bella pensioncina, quanto un nuovo modo di lavorare con i ragazzi investendo tutte le risorse possibili
per far in modo che loro possano dire: "in collegio faccio tante cose, in collegio vivo bene!"
Forse qualcuno sorriderà e dirà: "vecchia illusa, vivere bene nelle nostre istituzioni..." ed allora vi racconterò un po'
della mia storia.
Nel 1989 l'Educandato Uccellis dopo essere stato retto per ben 30 anni dalla
Professoressa Maddalena Anselmi, che aveva dato per l'istituzione tutta se stessa (viveva nel collegio ed era disponibile per tutte le necessità) si trova ad affrontare un periodo difficile di
trapasso: la Direttrice muore e con lei se ne va in pensione anche la Vice.
Ci sono solo 28 educande che frequentano un istituto magistrale ormai non più adeguato ai tempi...la scuola media, alcune le elementari.......ci sono pure semiconvittrici, circa 250, che frequentano le elementari e le medie. Si cerca di istituire una nuova sperimentazione magistrale che avrà poco successo. Viene
poi il tempo dei Licei Europei e, non senza difficoltà, si riesce ad attivarne uno.
Inizialmente ci sono molte iscrizioni, ma gli spazi disponibili per ospitare all'interno del collegio un corso superiore con rientri e semiconvitto pomeridiano è poco. Intanto si parte con un'opera di pubblicità.
Chi siamo? è infatti la prima cosa da far sapere: si pubblicizza un'istituzione che fino ad allora non era stata fatta
conoscere, che qualcuno conosceva ma la maggioranza in città pensava privata o laica. Ho ricevuto persone che si meravigliavano del fatto che ci fossero collegi statali, persone che mi hanno ringraziato dopo aver visitato il collegio raccontando le sue origini ed illustrato il suo funzionamento. Alcuni mi hanno detto: "non
è proprio vero che le cose statali sono sempre brutte..........".Noi abbiamo guadagnato tantissime iscrizioni con la scuola aperta. Forse la nostra carta vincente sono stati i ragazzi che ci hanno aiutato tantissimo in queste occasioni privandosi anche dei sabati e domeniche per fermarsi a presentare la scuola. Non abbiamo dato grandi premi, un'uscita settimanale in più........Ma vedere questi allievi che ti aiutano, ti fa commuovere........e questo penso accada unicamente perché con loro si è creato un rapporto...e come si fa ad avere un buon rapporto?
L'educatore deve vivere con i ragazzi, aiutarli nello studio, coccolarli nelle difficoltà, seguirli a tavola, non solo per esigere norme di buon comportamento e vivere con loro anche il momento notte......... E qui entriamo nel nostro problema. Io vedo che i nostri ragazzi hanno guadagnato molto avendo dei punti fissi nel servizio notturno. Fino a dieci anni fa le ragazze chiedevano "Chi fa la notte stanotte?" e la loro preoccupazione era sapere quella di sapere se c'era quella con cui si poteva fare più casino........oggi da noi non ci sono più questi problemi: l'ambiente è sereno, le ragazze sono sia italiane che straniere, e da noi molte sono straniere, convivono serenamente, non bisogna più imporsi per ottenere silenzio.....ma per
servizio "notturno" noi pensiamo non tanto ad un istitutore che arriva alle 22 e si mette sul letto ma
ad un istitutore che svolge tutte quelle attività ricreative a sfondo culturale di cui ho trovato appunti sul vostro sito.
Ad incominciare dall'accoglienza, dalla lettura ai genitori del regolamento, nei primi giorni di settembre, ai concerti, alle presentazione di libri di poesie, alle serate con il coro degli alpini, con i cantori del Friuli, alle feste di S. Lucia, della Zucca, di Carnevale che sono forti momenti di socializzazione importanti per noi educatori....
Pensate ad una festa in una grande sala affrescata del 1300 elegante ma moderna con impianto stereo musica e luci da discoteca....E poi le serate a teatro, al cinema, in gelateria, le serate su Internet che tanto appassionano i convittori, un
notturno programmato quindi, ma anche un istitutore mamma-o-papà per i momenti delle crisi, del pianto per il cattivo voto
o della corsa in ospedale per l'appendicite..............