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L’esperienza di una studentessa trasferitasi a Udine per frequentare le superiori

Io austriaca in un liceo italiano

Dal distacco dalla famiglia all’analisi della nostra scuola

 

Una studentessa austriaca a Udine. E’ lecito chiedersi cosa abbia spinto una ragazza austriaca a frequentare il liceo europeo a Udine, per giunta per l’intero quinquennio. Non è semplice rispondere a questa domanda, ma ci proverò comunque.

Sono nata in Austria, a Klagenfurt, da genitori austriaci che appartengono però alla minoranza slovena in Corinzia. Sono quindi di madrelingua slovena, ma già all’asilo ho imparato il tedesco e mi ritengo pertanto bilingue. La decisione di venire dalla Corinzia a Udine l’ho maturata a 15 anni anche dalla volontà di imparare una terza lingua: l’italiano. Con questa decisione non solo è cambiata drasticamente la mia vita, ma sono cambiata anch’io. Infatti quest’esperienza unica con tutti i cambiamenti connessi possono influenzare una persona più di quanto si possa immaginare. Mi ricordo benissimo che non mi era affatto facile staccarmi dai miei genitori per iniziare una vita completamente diversa da quella che conoscevo fino ad allora. Ma visto che la scelta l’ho fatta io stessa, mi è stato più facile affrontare questa situazione del tutto nuova. Certo, l’inizio non è stato semplice. Poiché non avevo mai studiato italiano a scuola, non capivo quasi nulla. Mi ricordo bene che una delle prime sere un’educatrice dell’educandato mi ha chiesto: “Tutto a posto?” Ma vedendo la mia espressione si rendeva conto che non la capivo e quindi doveva riformulare la domanda per farsi intendere. Quando finalmente comprendevo le sue parole rispondevo che andava tutto bene e non potevo fare a meno di ridere di me stessa perché non capivo neanche le domande più semplici.  Comunque le prime settimane sono passate velocemente ed ero molto contenta di fare sempre meno fatica a capire la gente e a farmi capire. Ovviamente ero anche facilitata poiché gli italiani hanno l’abitudine di gesticolare molto e quindi spesso potevo intuire il senso delle parole. Oltre alla lingua diversa mi sono anche dovuta abituare al sistema scolastico italiano che differisce per molti aspetti da quello austriaco. L’insegnamento italiano è più frontale cioè non richiede tanto la partecipazione degli studenti, ci sono meno ricreazioni e le relazioni tra professori e allievi è diversa. In generale gli allievi sono più rispettosi nei confronti degli insegnanti e questi, a loro volta, si preoccupano molto che gli allievi vadano bene a scuola e cercano di aiutarli se possibile. Inoltre, mentre in Austria il latini è diminuito di importanza, per non parlare del greco, in Italia si presta molta attenzione alle lingue classiche. Visto poi la difficoltà dei ragazzi stranieri con l’italiano, nella mia scuola si è cercato sin dall’inizio di darci ore di recupero di italiano adatte ai nostri bisogni specifici e di differenziare il nostro programma quando era necessario. Inoltre anche la gente che ho incontrato in Italia è diversa per certi versi dagli austriaci. In generale gli italiani hanno un indole più aperta e forse anche più serena ma dall’altra parte, qualche volta sono indifferenti e superficiali, ad esempio quando giudicano gli altri a seconda del loro aspetto esteriore o a seconda del modo in cui si vestono.

Sono convinta che la mia esperienza mi ha permesso di maturare e crescere interiormente. Quello che ho imparato va ben oltre alle conoscenze acquisite a scuola. Infatti quest’esperienza che ho sempre considerato come una sfida mi ha permesso di conoscere una realtà e una cultura diversa e di capire altri punti di vista. Insomma penso che mi abbia reso più tollerante nei confronti altrui che forse non la pensano sempre come me ma in fondo mi assomigliano molto.

Ho imparato ad essere indipendente anche senza l’aiuto diretto dei miei genitori. Nonostante tutto sono stati proprio i miei genitori e la mia famiglia che mi hanno permesso di frequentare questa scuola, mi hanno supportato moralmente e mi sono un gran sostegno. Tuttavia, non mi ero sicuramente indirizzata verso il cammino più facile. Nonostante ciò so che tutti gli ostacoli che ho superato e che avrò ancora da superare mi daranno una soddisfazione maggiore perché ho accettato la sfida. E non mi sono pentita mai di averlo fatto. Partire, venire in Italia per ritrovarsi e scoprire il senso della vita è una bella cosa. Quindi se avrete mai la possibilità …..

Deva  Zwitter

Liceo classico europeo Uccellis

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