Ho trovato questo intervento sul sito "www.edscuola.it" , mi è sembrato interessante nel suo insieme, anche se non parla di convitti, perché argomenta una contrarietà a questa riforma che sta tutta nella situazione attuale non assolutamente analizzata da chi la riforma doveva pensare.
Buona lettura.
Che schiaffoni!
Io mi domando e dico dove sono finite le capacità di discernere ciò che è saggia
riflessione, dibattito vivo, da ciò che è propaganda.
"Porta a porta" insegna!
Tutti contenti, tranne una rappresentante dellopposizione che, come tale, prova
ad argomentare qualche discordanza sullimpianto e sulle risorse economiche della
riforma.
Che schiaffoni! Mi sento la faccia bruciante.
E la riflessione didattica?
E quella pedagogia?
E la psicologia dellinfanzia e delladolescenza?
Dove sono finite quelle non del tutto allineate?
I docenti presenti fanno bella figura dicendo che sono in grado di portare avanti il
loro lavoro come tutor nel rispetto della collegialità.
I dirigenti fanno bella mostra di sé e delle loro scuole che riescono a innovare e a
risolvere qualsiasi difficoltà.
I sindacalisti azzardano qualche timida divergenza sul piano delle rivendicazioni
economiche e delle risorse umane.
I ragazzi, tranne uno (lo bacio, anche se non lo conosco), tutti contenti, o con
qualche timido dubbio sul percorso post scuola media.
I rappresentanti del mondo dello spettacolo sereni e ben disposti.
Il conduttore che inneggia a internet e inglese!
I risultati dei sondaggi, tranne qualche punto a sfavore, plaudono la Bella Riforma.
La signora Moratti serena, pacata, rassicurante, raggiante, convinta di aver
"ascoltato e di ascoltare le voci della scuola"!
Bene, anzi benissimo!
Una bella critica qua alla scuola elementare dei moduli (cattivona! E il tempo pieno?
Boh! Forse mi sono persa qualcosa, perché sono rientrata quasi a mezzanotte di ritorno
dal quarto "modulo" del corso ministeriale per linformatizzazione dei
docenti!), unaltra là alluniversità che crea spostati e allontana i ragazzi,
unaltra ancora alla scuola che non è severa!
Una rassicurazione sul fatto che sarà possibile passare dalla formazione professionale
al sistema dei licei (il dubbio che sia più facile il passaggio contrario viene a
qualcuno?!).
Cè qualche voce che esprime critiche e dubbi sulla validità dellimpianto
della riforma?
Forse. Ma dove?
Per la prima volta in Italia (quella televisiva, ma non è poco!) sembra che tutte le
persone veramente serie siano da ununica parte di qualcosa, e dallaltra
cè unanima ancora viva? Anche solo per "divertire", per fare
spettacolo, mi piacerebbe che si parlasse di possibili alternative alla
"pedagogia" ministeriale.
Dallaltra non cè più nessuno (così afferma il conduttore televisivo),
neppure "quelli che non hanno la
per capire" (i puntini sono la smorfia di
chi conduce e del "sondaggista" su coloro che non hanno competenza in materia
scolastica e culturale!), perché anzi hanno capito limportanza del computer e
dellinglese per il futuro, perfino loro!
Viene voglia di lasciarsi andare al destino delle cose e di pronunciare
unespressione popolare del tipo "ma che ce importa!"o qualcosa di peggio!
Viene la voglia di dire "Va bene, è così che va il mondo? Allora avrete
linglese in prima elementare, una bella ora piena, la tecnologia sempre in prima con
unaltra bella ora piena, leducazione alla cittadinanza che prima non si era
mai fatta (?!!), le altre "educazioni" (quali?), la musica che, anche quella,
prima non si faceva seriamente (ci voleva una riforma per dare importanza alla musica?) e
poi, volete qualcosaltro? Chiedete e vi sarà dato. Qua si accontentano tutti con
poca spesa, molta resa, in poco tempo.
Anzi, guardate (questo lo dico io), sarebbe proprio bello fare lezione a distanza, i
figli seduti in poltrona, tutti al computer! Tanto il tempo per usare le mani e i piedi
non serve più!
Verrebbe proprio voglia di mollare la lotta contro l "analfabetismo"
nella lingua madre, la battaglia per la comunicazione orale e lespressione delle
proprie opinioni in un linguaggio comprensibile, la fatica per operare in modo concreto in
matematica prima di arrivare alla rappresentazione e allastrazione (chi lo sa quanta
pazienza, quanto tempo e quanto coraggio ci vogliono a muovere classi di 25 bambini e più
per farli lavorare con il corpo e con le cose, oltre che con la mente, in modo
cooperativo?!).
Verrebbe voglia di mollare la convinzione che la scuola di base non è soltanto
istruzione e abbracciare quella che vede tanti bei bambini di prima elementare ripetere
frasi fatte in lingua inglese di benvenuto o di commiato, con i cartelloni murali pieni di
belle didascalie, oppure davanti allo schermo cliccare con il mouse programmini dalla
grafica invitante e dal suono argentino!
Ma poi si pensa alla scuola reale, a quella che ogni giorno ci vede fare i conti con le
carenze di ogni tipo (poco spazio per classi che scoppiano di bambini stipati, lavagne
vecchie, nessun materiale degno di questo nome, cortili sempre troppo stretti, muri che
cadono a pezzi, biblioteche vecchie e mai aggiornate come si deve
.), a quella che
riceve i figli e le figlie di tutti, quelli disgrafici, dislessici, disabili, disturbati,
svogliati, tristi per qualche problema legato allaffettività
Non se nè
accorto nessuno di quale sia la realtà dei piccoli?
Qualcuno sa che non avere il tempo di parlare, scrivere di sé, stare insieme a
studiare e a discutere, confrontarsi umanamente, imparare a integrarsi, a diventare
autonomi nonostante abbandoni di vario tipo è molto faticoso?!
Qualcuno lo sa?
Qualcuno ha pensato al fatto che quando non si raggiungono i risultati sperati
nellambito scolastico è anche perché il mondo corre troppo, senza attendere che
linfanzia abbia neppure il tempo di adattarsi (evviva lanticipo, evviva le
corse, tanto i bambini di oggi sono così forti, lo dicono tutti)!?
Macché, tutte chiacchiere, limportante non è la didattica, non è la capacità
dei docenti di lavorare in team o la scelta di cosa, quanto e come insegnare e valutare
che fa una scuola di qualità, limportante è avere il tutor, ristabilire (come?) la
disciplina, bocciare i vagabondi, dare un bel computer e tanto inglese a tutti, fare la
"passerella" quando e come si vuole assistiti (da chi, come e quando?).
Futuro assicurato senza spesa e con molta resa!
Anzi no, il ministero ha speso: per linformatizzazione generale dei docenti!
Mio Dio, che
! Qualcuno sa come sono i corsi per le tecnologie?
Qualcuno sa quali sono le strumentazioni in uso e quale il loro stato?
Qualcuno sa che se non fosse per la bravura e la pazienza dei conduttori dei corsi che
si arrampicano sugli specchi per aiutare, aggiustare apparecchi, formattare, modificare,
ecc
non si farebbe un bel niente?!
Qualcuno dovrà poi parlarne prima o poi?
Il problema del "silenzio" di noi docenti è quello che non abbiamo e non
abbiamo avuto mai la vita facilitata dal lusso degli ambienti e delle strumentazioni, per
cui tacciamo accontentandoci (come sempre pieni di sensi di colpa indotti ) delle assurde
condizioni in cui si fanno i corsi di tecnologia informatica! Mi vien da ridere:
tecnologia!!! La tecnologia è quella umana, quella dei nostri insegnanti di corso che si
dedicano a risolvere tutte le mancanze ministeriali in termini di informazioni carenti,
non informatiche(!), e di materiali!
Si fatica a trattenersi, si fatica molto a non dire parolacce, ma democraticamente
bisogna accettare che si decida per noi in alto e che parlino soltanto quelli a favore di
una r
.
Mi si scusi, ma per quanto mi ci impegni non riesco a scrivere la parola riforma e
nemmeno a metterle la maiuscola.
Intanto ritornerò ai miei compiti da correggere (servirà in un mondo così
tecnologico scrivere e leggere, pensare e argomentare, rievocare e "poetare",
faticare e al tempo stesso provare soddisfazione per i risultati sudati insieme?
Servirà?)
Vado a scuola, la mia vecchia povera scuola, la guardo e penso: <<Come sarà
questaltro anno? Farò il tempo pieno con la mia collega? I moduli esisteranno
ancora per un po? Ce la farà lopposizione a garantire la sopravvivenza di
ciò che di bello e utile è stato fatto, proponendo qualcosa di alternativo insieme a chi
la scuola la fa? Potrò vedere una scuola a misura di bambine e bambini prima che per me
sia troppo tardi?>>.
14 marzo
2003
Claudia Fanti
(maestra elementare)