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Il Velo di Maya Articoli

 

Cari visitatori del nostro sito,
siccome siamo ragazzi del V anno di liceo che stanno preparando l'esame, e come tutti siamo preoccupati per le tesine, abbiamo pensato di fornirvi un po' di  materiale per le vostre, qualche spunto filosofico con i possibili collegamenti ad altre materie. Sono solo possibili tracce da seguire, ma speriamo che vi possano essere utili!!!
Sono ben accetti i suggerimenti, le proposte e nuovi argomenti.
 

Tema della Tesina

Sviluppo tesina

Il Bello

Il Tempo

Il Caos

Il bello

E’difficile esprimere un concetto universale di bellezza,infatti,come dice il famoso proverbio: "Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace". Il bello cioè diventa soggettivo…ciò che per me può essere bello per un altro individuo può essere disgustoso. D'altra parte, il proverbio può essere capovolto nel seguente modo: "Non è bello ciò che piace ma è bello ciò che è bello";così esso diventa  più logico e oggettivo, ma comporta la domanda: Come si possono stabilire dei canoni della bellezza validi per tutti?e soprattutto Chi può farlo?Alcuni filosofi hanno provato a dare delle risposte a questi interrogativi formulando il proprio pensiero.
Kant nella critica del giudizio,esprime la sua idea di bello.
Il vero bello,è per Immanuel,il Bello libero,dal momento che esiste anche il Bello aderente;esso è disinteressato,cioè fine a se stesso e senza utilità..(un esempio può essere la contemplazione di un paesaggio particolarmente suggestivo). Il sentimento del bello nasce dall’armonia che si crea tra immaginazione produttiva(fantasia) e l’intelletto,esso è comunicabile e universale e gli artisti che creano il Bello sono al di sopra della massa.. degli individui geniali. Il bello è la soddisfazione del bisogno di appagamento.
Kant conclude affermando che la bellezza non è qualcosa che appartiene all’oggetto, ma che noi attribuiamo ad esso:La bellezza quindi dipende dal SOGGETTO e non dall’OGGETTO(rivoluzione copernicana estetica).
 Per Platone il bello è ciò che si presenta alla  vista e alla mente in proporzione e armonia, ordine e misura, in modo che la varietà degli elementi si disponga in gradi e si componga in un tutto plasmato e ordinato dalla vita dello spirito, il quale, liberandosi gradatamente da tutto ciò che è corporeo e sensibile, può essere tratto verso il bello in sé, verso l'idea del bello, eterna, perfetta, immortale. L'arte dell'uomo non è altro che un' imitazione della natura, che a sua volta è un'imitazione dell'idea, quindi un'imitazione dell'imitazione, non un'espressione diretta del bello.
Similmente per Aristotele, gli elementi del bello sono: l'ordine, la proporzione, il limite; la fonte del bello è nel senso innato del ritmo e dell'armonia(la simmetria) e nell'istinto d'imitazione, raffinato da due facoltà: vedere le cose con chiarezza e rappresentarsele con perfetta obbiettività.
Diversamente da Platone e Aristotele Plotino non definisce l’arte come imitazione, ma così come Kant, come creazione dell’intelligenza;per il filosofo infatti, il bello non risiede nella simmetria, bensì è ciò che risplende nella simmetria; una statua è bella per la forma che l'arte vi ha introdotto. Il bello è l'intuizione dell'artista, il suo genio che crea l'unità fra le parti molteplici d'un oggetto.

COLLEGAMENTI CON ALTRE MATERIE:

Arte:
- analisi dell’opera “Amore e Psiche”di Antonio Canova;
-opere degli esteti…Dante Gabriel Rossetti;

Letteratura italiana:
- “Il piacere”di D’Annunzio;

Letteratura inglese:
“The aesthetic movement”;
“The picture of Dorian Gray” by Oscar Wilde

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Il tempo

Che cos'è il tempo? Questa è una domanda a cui fin dall’antichità si è cercato di rispondere;interrogato sull’argomento Sant’ Agostino rispondeva: "Se non me lo chiedi lo so; ma se invece mi chiedi che cosa sia il tempo, non so rispondere".
Spesso,infatti, siamo convinti di conoscere a fondo un concetto e di saperlo definire,fino a quando non ci viene chiesto di darne una definizione e ci accorgiamo che in realtà non siamo in grado di farlo.

Agostino si poneva il seguente problema: Dio ha creato il mondo; e con il mondo ha creato il tempo; ma, allora, c'è un tempo in cui Dio ha creato il mondo: infatti il mondo "prima" della sua creazione non c'era, mentre "dopo" c'è. Dunque, il tempo precede la creazione del tempo?
Kant nella “Critica della Ragion pura” definisce il tempo, insieme allo spazio,come intuizione pura a priori della conoscenza sensibile,cioè l’unica forma innata attraverso cui arriviamo a conoscere la realtà. Il fatto di percepire spazio-temporalmente può rappresentare un limite per l’Uomo,tuttavia proprio esso è il fondamento della scienza umana.

Nel IV libro della Fisica,Aristotele tratta il problema del tempo rifiutando l’ipotesi secondo cui il tempo non esiste, dato che è composto di passato e di futuro, di cui l'uno non esiste più quando l'altro non esiste ancora. Il tempo, dice, è moto che ammette una numerazione. Inoltre si chiede se il tempo potrebbe esistere senza l'anima, dato che non ci può essere nulla da contare se non c'è nessuno che conta, e il tempo implica la numerazione. Egli ipotizza il tempo come un determinato numero di ore, di giorni e di anni. Le cose che non sono nel tempo sono definite da lui eterne. Non ci può essere tempo senza movimento, e tutti ammettono che il tempo non è stato creato da nessuno: è innato nell’uomo e nelle cose che lo circondano. I seguaci cristiani di Aristotele furono obbligati a dissentire sulla questione, giacché la Bibbia ci dice che l'universo ebbe un inizio.


(Fisica, IV libro)
Pertanto il tempo non è movimento, ma il movimento lo possiede in quanto misura. Eccone la prova: giudichiamo il più e il meno col numero, un movimento sarà maggiore e minore col tempo. Il tempo è, pertanto, un certo numero. E poiché il numero è in due sensi (infatti chiamiamo numero sia ciò che viene numerato, sia ciò che è numerabile, sia ciò con cui numeriamo), il tempo è ciò che è numerato e non ciò con cui misuriamo.
E come il movimento è di volta in volta sempre diverso, così anche il tempo [..]


Inoltre alcuni altri filosofi che si occupano della questione tempo sono Bergson e Heidegger. 

COLLEGAMENTI CON LE ALTRE MATERIE:

Fisica:
- Galileo, Newton, Einstein con la Teoria della Relatività.

Astronomia:
- Giorno sidereo e solare, la Teoria del Big Bang, descrizione delle pulsar

Storia dell’arte:
- Salvador D’Alì commento dell’opera “La persistenza della memoria”, Monet: unicità degli istanti per gli impressionisti, Futuristi: l’influenza di
Bergson.

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Il caos

Nella scienza classica, il caos era per definizione ,assenza di ordine. Oggi è considerato una dimensione retta da leggi non definibili, infatti, il concetto di disordine è inteso come complessità.
La teoria del caos è nata quando la scienza classica non aveva più mezzi per spiegare gli aspetti irregolari e incostanti della natura; è innanzitutto una teoria scientifica, nata su sperimentazioni fisiche, biologiche, matematiche, socio-economiche, che ha cambiato l'aspetto del mondo e che in un secondo tempo è stata sintetizzata nelle arti espressive, facendo la sua apparizione nello studio di fenomeni meteorologici.

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