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15/2/2001

Il candidato transgenico

Da Berlusconi i ricercatori che non sono andati da Amato

MI. B.

Un impegno concreto: ogm per tutti. Il premier scienziato scende in tuta nella sala delle conferenze di via del Plebiscito, dove la delegazione di ricercatori da lui ricevuta - con la quale polemizza il ministro Pecoraro Scanio sospettando una scelta di campo - ha appena spiegato che l'incontro "tecnico" e "serrato" con gli esponenti forzisti guidati dal loro leader è andato bene, tanto che, su proposta del Cavaliere, sfocerà nell'immancabile Research day dove il leader della Casa delle libertà presenterà il suo programma biotech. L'ospite, Silvio Berlusconi, si fa precedere da un comunicato: "La decisione del governo della sinistra di bloccare tutte le ricerche in campo agricolo che utilizzano ogm è gravissima e non trova precedenti nella storia recente del paese. Come leader dell'opposizione sono al fianco dei nostri ricercatori ai quali viene chiesto di rinnegare la propria professionalità" eccetera. Il resto lo fanno le telecamere che inquadrano i ricercatori stagliati su un cielo azzurro e la scritta: "La scelta decisiva". E lo spot è confezionato. A colloqiuo con il Cavaliere, insieme a Giovanni Negri, dell'Osservatorio laico, e Cinzia Caporale - registi della giornata - Silvio Garattini, Edoardo Boncinelli, Angelo Spena e Riccardo Cortese. Sul tavolo, spiega Caporale, 40 punti, dai finanziamenti al diritto brevettuale. "Berlusconi ci ha mostrato grande disponibilità e chi ha chiesto di proporre cose precise, non ha promesso di cambiare l'universo, ma ci ha anche assicurato l'omogeneità delle posizioni nel suo schieramento". Del resto per il Cavaliere "la ricerca è una priorità", e va garantita la libertà "non solo dai giudici imparziali", ma anche di ricerca. E infatti si è visto sulle cellule staminali e sulla fecondazione assistita quanto sono aperti gli inquilini della sua Casa. Chi si è recato a via del Plebiscito ha chiesto anche una "specie di viceministro che allegerisca il clima intimidatorio o di sottovalutazione in cui si muove la ricerca". Ma la delegazione che è andata da Berlusconi è quella doc, mentre l'altra è praticamente delegittimata, come lasciano intendere dall'Osservatorio laico? I ricercatori si mostrano piuttosto irritati. "La nostra campagna sceglie come interlocutore il mondo politico in un'ottica bipartisana", aveva premesso Cortese. Poi Cinzia Caporale ricostruisce: a Amato l'incontro era stato chiesto il 15 gennaio; solo all'ultimo momento il sottosegretario alla ricerca, Cuffaro, ha proposto un appuntamento con il premier per le 12.30 di ieri, ma non era possibile. "Non so come sia andata poi la cosa, non siamo ne favorevoli né contrari, la comunità scientifica è coesa, ben vengano i passi avanti e Rita Levi Montalcini è un mio idolo". Taglia corto Cortese: "Dell'incontro con il governo non né sapevamo niente". E poi, si accalora Spena, "non è tutto tarallucci e vino". E l'accordo tra governo e ricercatori? Garattini è gelido: "La posizione raggiunta non risolve il problema della ricerca". In ogni caso per la settimana prossima è in programma un incontro con Rutelli.

 

 

 

 

 

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