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Campagna Mondiale contro le produzioni transgeniche

 

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Greenpeace accoglie con soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri di bandire quattro tipi di mais transgenico

Roma, 4 agosto 2000.

Greenpeace si complimenta con l'Associazione Verdi Ambiente e Societa' per aver individuato un vizio procedurale nei processi autorizzativi degli OGM ed averlo denunciato con successo, e con il Governo italiano per aver deciso la sospensione del commercio di quattro tipi di mais imposti al mercato da Monsanto, AgroEvo, Pioneer e Novartis.

Proprio la Novartis aveva annunciato ufficialmente ieri di aver eliminato dallo scorso 30 giugno l'uso di OGM nei prodotti alimentari della linea Novartis Consumer Health, pur rimanendo una delle aziende leader nel settore della produzione e della vendita di sementi transgeniche.

"Le multinazionali del biotech si dimostrano sempre meno attendibili, e' quindi auspicabile che le autorita' rivedano tutto il processo che ha portato all'imposizione sul mercato di piante che non vogliono ne gli agricoltori ne' tantomeno i consumatori" ha commentato Fabrizio Fabbri. Greenpeace, che sostiene la richiesta avanzata dai VAS di estendere il divieto anche agli oli di colza, ritiene che il Governo Italiano dovrebbe adesso fare atto di coerenza ed estendere il divieto anche al Mais Bt-176 della Novartis ed alla Soia RR della Monsanto gia' autorizzati e sul mercato da oltre 5 anni, dal momento che la loro commercializzazione e' stata approvata facendo riferimento al principio di sostanziale equivalenza.

Fonte: Greenpeace