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Campagna Mondiale contro le produzioni transgeniche

 

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Associazione Ambientalista  Primula Verde

aderisce a:

 

La Stampa

 

Appello contro la brevettazione di organismi viventi e la privatizzazione delle risorse genetiche

URGENTE: Chiediamo a PRODI      la REVISIONE della DIRETTIVA sui Brevetti sulla Vita!

Campagna per un Comune Antitransgenico

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12 novembre 2000 - Il Papa mette in guardia contro le biotecnologie

In occasione del Giubileo degli Agricoltori di ieri, 11 novebre, il Papa ha dato al mondo il seguente messaggio:"La Terra è stata consegnata all'uso, non all'abuso dell'uomo."

Nel suo discorso il Papa ha denunciato i "disastri per la salute dell'uomo e l'avvenire della Terra" provocate da biotecnologie non sottoposte a un previo "rigoroso controllo scientifico ed etico".

Il Papa ha inoltre definito"uno scandalo intollerabile" il fatto che all'inizio del nuovo millennio milioni di persone siano ancora ridotte alla fame e vivano in condizioni indegne dell'uomo.

Nel suo discorso, il Papa ha affermato che "occorre rimuovere questa vergogna dall'umanità con appropriate scelte politiche ed economiche di respiro planetario."

A chi ha la responsabilità dei disastri ecologici, il Papa ha rivolto l'accusa severa di andare contro il progetto di Dio: "L'uomo, ha ricordato, non è l'arbitro assoluto del governo della Terra, ma il "collaboratore" del Creatore: missione stupenda, ma anche segnata da precisi confini, che non possono essere impunemente valicati. (...) E' un principio da ricordare nella stessa produzione agricola, quando si tratta di promuoverla con l'applicazione di biotecnolgie che non possono essere valutate solo sulla base dei immediati ineressi economici. E' necessario sottoporle previamente a un rigoroso controllo scientifico ed etico".

Nel suo appello conclusivo, papa Wojtila ha invitato tutti gli uomini di buona volontà affinchè "ci si risolva ad abbandonare, nelle scelte economiche, la logica del puro tornaconto per coniugare il legittimo "profitto" con il valore e la pratica della solidarietà". (...) Occorre una globalizzazione della solidarietà, la quale suppone a sua volta una "cultura" della solidarietà" che deve fiorire nell'animo di ciascuno".

Rivolgendosi ai poteri pubblici, li ha spronati ad affrontare  i grandi problemi  posti dal settore agricolo "non solo come problemi tecnici o politici  ma, in radice, come problemi morali."