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  CARDCAPTOR SAKURA by CLAMP

LE AVVENTURE CONTINUANO

Sono passati 10 anni da quanto Sakura Kinomoto e Li Shaoran completarono la cattura di tutte le Clow Card. Comincia la storia della nuova generazione....

-Sumire! Sumire! Alzati!-. La voce di Sakura riecheggiò per tutta la casa. Aspettò qualche istante, poi ripetè di nuovo quel nome. Non sentendo rispondere sbuffò e salì le scale che portavano al secondo piano. Arrivata davanti alla porta di una camera, spalancò la porta ed entrò senza bussare. -Sumire?- ripetè ancora. Una ragazza dormiva nel letto disordinato. Avevo dei bellissimi lunghi capelli castani e leggermente ondulati. Sakura perse la pazienza. -Sumire!!!! Alzati!!!- le gridò nelle orecchie. La ragazza si svegliò di soprassalto. -Mamma! Perchè mi hai svegliata?- domandò questa, sbadigliando. -Ti sei dimenticata che oggi ricomincia la scuola? Avanti, vestiti! Sono già le 7 e un quarto!- le ricordò, uscendo dalla camera. La pigra ragazzina si stiracchiò e cominciò a vestirsi.. Con tutta tranquillità afferrò la spazzola e prese a pettinarsi la frangetta. Si guardò allo specchio e con la coda dell'occhio scrutò il riflesso della sveglia -Oh, cavoli!! Sono le le 8 meno 20!!- inorridì. Catapultandosi in cucina, trangugiò la colazione e, dopo aver preso la cartella e il sacchetto del pranzo sfrecciò via. Al contrario di sua madre, Sumire non era capace ad andare sui roller blade, ma era comunque molto brava negli sport. Corse a più non posso per il viale dei ciliegi, che sembrava non finire mai -Wahhh!! Arriverò in ritardo!!- piagnucolò. D'un tratto, un motorino le sfrecciò accanto, accostandosi marciapiede poco lontano da lei. La persona che montava sopra si tolse il casco. Era un bel ragazzo con i capelli castani e gli occhi azzurri. -Devi andare al Liceo Seijo, vero?- domandò questo, rivolgendosi a Sumire -S-sì...- farfugliò lei, osservandolo. Un forte rossore le invadeva il viso. -Vieni, ti do un passaggio! Se vai a piedi, arriverai in ritardo! Anch'io devo andare laggiù. Forza, sali!- la invitò, sorridendo. Sumire esitò. Poi, notò cheil ragazzo indossava la divisa maschile dell'istito Seijo, così, decise di salire sul motorino, che la portò in pochi minuti, fino all'ingresso della scuola. -Grazie...- gli disse la ragazza, scendendo. -Di niente. Anche tu sei del primo anno?- le domandò questo. -Sì...- rispose. -Ehem...Io mi chiamo Sumire Kinomoto, piacere di conoscerti.- disse Sumire. Il rossore del suo volto era ben visibile, ma il ragazzo non ci fece caso. -Sono Tatsuyuki Hidaka.- le sorrise. I due ragazzi entrarono in classe; l'insegnante non era ancora arrivata. -Buongiorno Sumire!- salutò Tomoko, la migliore amica di Sumire e figlia di Tomoyo... -Ciao!- -Hei, chi è quel ragazzo che è entrato con te?- le bisbigliò in un orecchio. -Si chiama Tatsuyuki....- rispose Sumire. Tomoko, al contrario di sua madre, aveva i capelli corti che le arrivavano alle spalle, gli occhi castani e i capelli biondi. -E' il tuo ragazzo?- domandò tranquillamente. -Ehhh? Ehhhhh?!- farfugliò Sumire, arrossendo -M-ma.......che....che dici?! L'ho conosciuto solo pochi minuti fa!!- balbettò questa, agitata -Mmmh......ma ti sei già innamorata di lui, eh?- chiese strizzando un occhio alla sua amica del cuore. -Ma che dici....- cercò di replicare, ma non finì la frase. In fondo, nelle parole di Tomoko c'era una piccola verità. Quel ragazzo le piaceva ....era forse stato amore a prima vista? Sumire fissava Tatsuyuki con aria svanita. Fu il suono della campanella a farla tornare in sè. L'insegnate entrò e la ragazza si sedette vicino a banco di Tomoko. Tatsuyuki si trovava nella parte opposta della classe. Durante la prima ora avevano Storia, la materia più odiata da Sumire...Ma nelle ore successive si svolse la lezione di ginnastica, dove Sumire sfoggiò tutto il suo talento. Infatti, eseguì alla perfezione ogni esercizio, catturando l'attenzione di tutti i presenti. -Cavoli!! Quella ragazza è bravissima! Ed è anche molto carina!- esclamò un ragazzo, Keisuke Yanagisawa. -Come si chiama?- chiese alla paersona seduta accanto a lui -Sumire Kinomoto...- rispose quello, Tatsuyuki Hidaka. -Non trovi che sia fantastica?!- -Sì....Non è affatto male...- rispose il ragazzo, osservandola. Cupido aveva scagliato le sue freccie sui due giovani?

All'ora di pranzo Tomoko e Sumire si sedetto su una panchina e gustarono i rispettivi pranzi. -C'è qualche ragazzo che ti piace, Tomoko?- domandò Sumire, addentando un panino. -Mmmh....credo che quel Keisuke, il ragazzo che sta sempre insieme al tuo Tatsuyuki, non sia affatto male...- rispose sorridendo. Come faceva a dirlo con tanta disinvoltura e naturalezza? Era questo che si domandava la timida Sumire.

A cena....-Allora Sumire....hai già trovato un fidanzato?- chiese Li, scherzando. -P-papà!!- arrossì Sumire. -Be', non c'è niente di male.- sorrise Sakura, sedendosi a tavola. Sumire rimase in silenzio. Era troppo timida per rivelare ai suoi genitore che si era presa una cotta per un suo compagno.... Sumire andò a dormire. Si rendeva conto che Tatsuyuki le piaceva davvero, anche se non aveva mai creduto al colpo di fummine....ma....allora cos'era il sentimento che provava per lui?

Il giorno dopo, Sumire, a scuola, era impegnata a portare in segreteria una lunga pila di fogli e quaderni dietro incarico della professoressa. -Acc! Devo scendere le scale per arrivare in segreteria! Come faccio?! Rischio di non arrivare in fondo....- esitò Sumire. -Be', non ho scelta! Speriamo bene....- decise, ma, dopo pochi gradini scivolò e se non fosse stato per Tatsuyuki, che la afferò appena in tempo per un braccio, si sarebbe fatta molto male. I fogli e i quaderni erano sparsi per le scale -Oh, no!- esclamò Sumire, sconsolata. -Ti sei fatta male?- domandò Tatsuyuki. -Eh?! Ehhh?! N-no...Sto bene!- balbettò Sumire, arrossendo "Oddio! Come faccio?!" pensò, guardando il suo amico. Non ce la faceva più, stava sprofondando dalla vergogna, così tentò di correre via, ma, lo si sa....non si scappa dall'amore. Quando Cupido scaglia le sue frecce è impossibile resistere....così, per ironia della sorte, Sumire scivolò ancora, poichè si era fatta male al piede durante la caduta di prima. Tatsuyuki cercò nuovamente di salvarla, invano. Rotolarono entrambi giù dalle scale, finchè non arrivarono in fondo agli scalini. -Ahia...- si lamentò Sumire. I due ragazzi erano abbracciati. Si fissarono negli occhi per qualche istante. Alla fine arrivò la segretaria, che li ad alzarsi. All'ora di pranzo, Sumire si era seduta su una panchina e, come ogni gionro, aspettava la sua amica Tomoko che, intanto, si stava dando da fare con Keisuke... Aspettò ben dieci minuti, poi decise si andare a cercarla. Quando svoltò l'angolo andò a sbattere contro una ragazza. Sumire cadde a terra. -Ahio...- -Mi dispiace....- si scusò la ragazza. Aveva dei lunghi capelli neri e gli occhi azzurri e gelidi come pezzi di ghiaccio. -Se non sbaglio sei nella mia classe, vero?- chiese Sumire, osservandola bene. -Sì. Mi chiamo Chinami Otano.- si presentò. -E tu sei Sumire Kinomoto, vero?- -Sì...- rispose la ragazza, sorpresa. -Bene. Ci vediamo-. Chinami si voltò, allontanandosi lentamente. Sumire la osservò ancora. Quando stava per rimettersi alla ricerca di Tomoko, notò qualcosa per terra, poco lontana da lei. Prese in mano l'oggetto, percependo una specie di scossa, ma non ci badò. Lo esaminò e subito capì che si trattava del tassello di un puzzle. "Dev'essere caduto a Chinami quando ci siamo scontrate...." pensò Sumire "Glielo restituirò all'ora di uscita....."

Suonò la campanella dell'uscita e subito Sumire si mise a cercare Chinami. La trovò e corse verso di lei. -Hei! Chinami! Prima ti è caduto questo! E' tuo vero?- -Sì! Grazie mille!- esclamò Chinami, stranamente euforica -Senti....Che ne dici di venire a casa mia? Vorrei farti vedere la mia camera...e tutta tappezzata di puzzle incorniciati!- la invitò Chinami. Sumire accettò di buon grado. La casa di Sumire si trovava in un isolato buio e silenzioso, ombreggiato da numerosi alberi. Abiatava in una villa enorme. Sembrava un castello. -Ti piace la mia camera?- chiese Chinami. -Oh sì! E' stupenda!- rispose Sumire, osservando i numerosi puzzle incorniciati e posti sulle pareti. -Sei una vera appassionata di puzzle!- -Già! Mi piaccio tantissimo...- confessò Chinami. Sumire restò a casa di Chinami per una mezzoretta, dodpodichè, decise di andare a casa poichè doveva ancora fare i compiti. -Vorrei regalarti questo puzzle per ringraziarti...- -Oh no! Non posso accettare...- esitò Sumire. Alla fine Chinami riuscì a convincerla. Sumire tornò a casa con la cartella sulle spalle e la scatola del puzzle in mano....

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