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Edimburgh by Night

 

 

 

Una Storia raccontata da Ynvar, Vampiro maestro

 

Capitolo Primo

Capitolo Secondo

 

 

Capitolo Primo - L'arrivo in città

Kap era alla guida della sua moto. Il vento le sferzava con forza i capelli corvini mentre procedeva a velocità sostenuta sulla statale. La donna si guardò alle spalle: Dannazione, quei tre hanno proprio deciso di tenere un'andatura turistica, pensò. Non si sentiva affatto tranquilla, troppi pericoli attendevano i Fratelli all'esterno della protezione delle città....percoli con un nome ben preciso e zanne fin troppo affilate...

Licantropi.

 

Kap mollò l'acceleratore: la sua Kawasaki decelerò in modo scorbutico, forse troppo scorbutico, ma a lei tutto sommato andava bene così. Le macchine dei suoi compagni di viaggio si stavano finalmente avvicinando.

Sabathius ascoltava musica lirica, quando doveva soffermarsi a pensare. Questa era una di quelle occasioni, dopo tutto quella testona di una Brujah voleva sempre correre, a tutti i costi. Che andasse pure avanti, con lei ragionare in modo razionale era sempre un'impresa. Il vampiro alzò il volume dell'autoradio, lasciando che le voci di quegli umani, così calde, gli ricordassero per un momento cosa era stato, tempo addietro. Si fece cullare dalla nostalgia di una vita precedente, che ogni giorno gli appariva più distante. Sabathius sorrise quando vide il fanale di coda della Ninja di Kap avvicinarsi...dopo tutto non aveva la testa così dura. Forse.

Dietro alla Aston Martin di Sabathius, procedeva su una Jaguar nuova di zecca (rubata due giorni prima, a dire la verità), una coppia davvero strana. Alla guida Sobek, il Serpente. Accanto a lui Khamon, l'Assamita. I due non apparivano godere della reciproca compagnia, ma almeno non dovevano sorbirsi gli infiniti discorsi sulla politica e sulla finanza di Sabathius, che però, nonostante tutti i suoi difetti, si era più volte dimostrato un Ventrue davvero dotato.

-Quanto manca?-chiese Khamon, osservando il tatuaggio che si era fatto disegnare in un tattoo shop di Amsterdam, quando aveva annusato il sangue del tatuatore, senza tuttavia nutrirsi, lasciando che la Sete facesse crescere in lui il desiderio, per poi placarlo con unja rapidità dettata da anni di allenamento e di sofferenze.

-Dovremmo quasi esserci. Ecco, laggiù ci sono le luci di Edinbrgo.

Venti minuti dopo la strana carovana entrava a Edinburgo. Alle 2.27.

Subito ispezionarono le strade, alla ricerca di segni della presenza di altri Fratelli. Normalmente Sabathius avrebbe insistito per una presentazione ufficiale al Principe della città, ma i recenti avvenimenti deponevano a favore di un ingresso in città più discreto. inoltre, a quanto pareva, la città era in mano al Sabbat.

Kap osservò con piacere l'andirivieni delle persone che vagavano per le strade di Edinburgo. Il sentore del loro sangue la inebriava. Devo controllarmi di più, pensò. E' vero che stasera non mi sono ancora nutrita, ma prima cerchiamo di ottenere qualche informazione sulla città.

-Sabathius!-chiamò.

-Mmh? Che c'è?

-Che ne diresti di interrogare qualche passante?

-Ci ho già pensato, cosa credi? Soltanto, non abbiamo ancora incontrato nessuno veramente degno di parlare con me.

Kap sbuffò. Il Ventrue, in fin dei conti, non si smentiva mai.

La Vampira scattò tra la folla e afferrò dal colletto del giubbotto un ragazzo  di venti-venticinque anni circa, dall'aspetto poco raccomandabile.

-Ehi, bella, che fai? Sei fuori di testa?

Kap digrignò i denti. In passato c'erano state delle merendine che avevano subito una bella strigliata per aver tenuto un comportamento molto meno inelegante di fronte a una signora. Trascinò il teppista fin dai suoi amici, incurante delle veementi proteste di quest'ultimo, che pensò anche di sferrarle un pugno, ma si rese conto con terrore che la donna lo portava a forza senza ALCUNO sforzo.

Sobek ghignò al vedere Sabathius e Kap che discutevano sul metodo migliore per ottenere della informazini utili dal ragazzo. -Sono sempre così quei due- disse a Khamon. -Sempre a litigare, per qualsiasi motivo, futile o  fondamentale che sia. E' un pò l'emblema della Camarilla.- il seguace di Set sputò a terra.

-Davvero divertenti. Ma non provino a coinvolgermi nelle loro discussioni. Non so che reazione potrei avere.- L'assamita si avvicinò a Kap, incurante dello sguardo intenso di Sobek. Khamon ebbe così l'opportunità di vedere le capacità del Ventrue in azione. Quest'ultimo stava guardando attentamente il teppista, senza muovere un solo muscolo. Senza respirare. Senza muovere le palpebre. Dopo attimi che sembrarono, ore, il ragazzo iniziò ad avere paura...Lo si poteva veder dal tremolio del suo labbro inferiore, dalle sue pupille dilatate, dalla sua sudorazione...

Infine Sabathius parlò. La sua voce era rassicurante, ben modulata, una voce inconfondibilmente amichevole.

-Allora amico mio, come va?

-Co...co...eh?-il ragazzo mostrava ancora segni di disorientamento.

-Suvvia, Randy , non mi riconosci?

-Eh?mmmh..Ah, sì. Inizio a ricordare...

-Ma certo, non ti ricordi il capodanno dell'anno scorso?

-Ehm...

-Suvvia, Randy, non puoi esserti dimenticato. Ce la siamo davvero spassata, mezzi ubriachi per le strade della città. E quelle due ragazze, te le ricordi, Randy?

-Mmh...Ah! SI! MA CERTO! Scusami amico, ero un pò distratto. Cosa hai fatto nell'ultimo periodo? Ci sei mancato un sacco, a me e ai ragazzi...

-Ho avuto da fare. Senti, ho questi tre amici che vorrebbero cercare un albergo di classe in città. Hai qualche idea?

-Ma certo...ehm...scusa non ricordo il tuo nome...

-...Sabathius.

-Ah, si Sabathius. Dicevo, c'è un punto informazioni per turisti qua vicino.

 

Pochi minuti dopo, i quattro vampiri si ritrovavano tra le mani una mappa delle strade della città. Rimaneva solo da decidere la sede del Rifugio. Sabathius, chino sulla mappa, era indeciso tra diversi hotel; Sobek, meno incline al lusso aveva una mezza idea di assassinare una famiglia e prendere possesso della loro casa. A Kap non sarebbe dispiaciuto il retro di un pub.

Khamon, sempre all'erta, lasciava fossero gli altri tre ad occuparsi del Rifugio. Egli preferiva tenersi pronto, in caso un Fratello si fosse fatto notare. Abituato a sterili deserti medioorientali, la confusione della città lo poneva spesso in uno stato di preallarme.

Dopo alcuni minuti di discussione, Sobek avanzò una proposta inaspettata: -Perchè non andiamo a teatro?

Khamon non rispose, alzando semplicemente un sopracciglio; Kap guardò il Setita, stupefatta. Sobek non ha mai dimostrato di apprezzare il teatro. Dev'esserci sotto qualcosa, pensò. Sabathius replicò: -perchè no? Se c'è almeno un fratello civilizzato, potremmo incontrarlo là. e poi, chissà che non si conosca una persona influente...Lo sapete, non bisogna mai farsi sfuggire la possibilità di mandare in porto un buon affare. Pochi minuti fa ho visto la locandina di un teatro, il Lycaon mi pare si chiami. Stasera danno "Giro di Vite". Non è il mio genere, ma almweno voi potreste trovarlo divertente.

"Giro di Vitae? Che cos'è, la storia di un Fratello che offre una Vena ai suoi amici?"Ridacchiò Sobek.

 

 

Capitolo Secondo - Il Lycaon

-Sabathius...

-Che c'è, Khamon?

-Che cosa hai fatto a quel ragazzo? Quel teppistello che Kap ha "prelevato" senza tante cerimonie?

-L'ho intimorito per un pò, poi, quando era emotivamente più recettivo, l'ho mesmerizzato. Gli ho fatto credere di essere un suo vecchio amico. Ti assicuro che questi trucchetti sui mortali funzionano benissimo.

-Se lo dici tu...

I quattro erano arrivati davanti al Lycaon. Dentro, una discreta folla. Vene. Sangue.

Fuori, il buio e il freddo.

Un unico ostacolo: un buttafuori. Sobek, sorridendo, mutò il proprio aspetto in quello di una signora sui 60 anni, dall'aspetto nobile e decadente. Subito, prese sottobraccio Sabathius. -Vogliamo andare?

Mentre i due si avviavano verso l'ingresso, Kap e Khamon si guardarono. Difficilmente avrebbero potuto garantirsi l'accesso all'elegante teatro, vestiti com'erano....salvo usare le maniere cattive.

Ovviamente, Sabathius e Sobek non ebbero problemi a entrare. Khamon sbuffò. Vediamo un pò come fare...

-Signori...

-Cosa c'è?

-Dove state andando?

-Dentro, ovviamente.

-Lei e la signora siete vestiti in modo un pò troppo casual per questaserata. Se volete potrei consigliarvi un locale dove vi sentireste più a vostro agio...

-Senti, ragazzo...

-Prego. Insisto.

-...non ti conviene farmi arrabbiare. Ho già ucciso stanotte, e potrei farlo di nuovo. Ti garantisco che potrei farti a pezzi senza che il mio cuore aumentasse di un solo battito al minuto.

-Ma...ma...

Kap intervenne, con un seducente sorriso: -Dagli ascolto, mio caro, non ti preoccupare per noi. Non siamo certo dei piantagrane...Fidati...

L'atteggiamento contraddittorio dei due vampiri ebbe un certo effetto sul buttafuori, che si fece da parte, scuotendo la testa.

All'interno, il foyer dava una sensazione di calore; numerose persone, radunate in piccoli gruppi, discutevano del più e del meno. Evidentemente siamo capitati qui durante una pausa della rappresentazione, pensò Sabathius, sondando la folla.

Un gruppetto di sei persone attirò la sua attenzione: quattro uomini e due donne. Nell'insieme costituivano una strana visione, in cui la bellezza e il grottesco si mescolavano in modo molto particolare. In particolare fu colpito da due di loro, un uomo decisamente sgraziato, che aveva qualcosa di sbagliato, ma che non riusciva a identificare, e da una donna molto attraente.

Amante dell'alta società, Sabathius aveva conosciuto diverse donne affascinanti in passato, ma nessuna aveva mai soddisfatto in questo modo i suoi ideai estetici. Alta pressapoco come lui, con una chioma di capelli castani molto curati che incorniciavano un volto privo di imperfezioni; i suoi occhi, neri come la notte, mostravano una profondità davvero rara. Il suo collo...così sottile e delicato...

Sabathius sentiva che la Bestia si dimenva dentro di lui, lottando per prendere il controllo. In fin dei conti quella sera non si era ancora nutrito, e i suoi istinti si facevano ora sentire a gran voce. Ebbe una visione di sè stesso che balzava iin mezzo alla folla e afferrava la giovane, le piantava i canini nel collo, e beveva con avidità il suo sangue, godendo del rapimento del Bacio, senza preoccuparsi del sangue che schizzava ovunque...

Basta.

Per il momento era riuscito a controllare la parte di sè più selvaggia e primordiale, ma sapeva che presto la Bestia avrebbe cercato di dominarlo...quando fosse stato più vulnerabile. Sabathius si aggiustò il nodo della cravatta e si guardò intorno. Vide che anche Kap aveva notato la giovane donna, e la guardava con un'intensità che ben conosceva.

Sta assaggiando il suo sangue, pensò.

La Brujah aveva messo in atto una delle capacità che avevano con gran difficoltà imparato decifrando i nefandi simboli del Libro dei Morti: stava analizzando il sangue di quella giovane.

Un gusto nuovo....dal sapore ineffabile...

Interessante....ricco di tradizioni passate...

Indubbiamente Vampirico...ma in piccola quantità...

Ghoul. Ghoul, la giovane donna, come le altre cinque persone che la attorniavano. Tutti e sei si girarono verso Kap, non appena ella ebbe finito di assaggiare il sangue.