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UN SABATO SERA ALTERNATIVO

(atto terzo)

Atto primo: La signora Gilda e le due aprendiste.

Atto secondo: Il Matrimonio.

Compagne nel lavoro e nella vita: la relazione tra Simona e Francesca proseguiva e la signora Gilda l'aveva ben accolta. Anche la clientela si era dimostrata matura e non trovava nulla da ridire, poichè le due giovani erano competenti e gentili ed era questo che contava. Capitava che nel retrobottega si lanciassero degli sguardi languidi e pieni d'amore ed allora era la signora Gilda a toglierle d'impaccio: "Suvvia ragazze, non cade mica il mondo se vi date un bacio!". E loro l'"accontentavano" prontamente. Restavano due belle ragazze, nessuna delle due aveva qualcosa di mascolino, entrambe erano originariamente eterosessuali: le circostanze le avevano portate ad innamorarsi l'una dell'altra, Simona per prima, poi Francesca, titubante all'inizio, aveva accettato. Una sera era capitato , mentre rincasavano, che due ragazzi si fossero messi a seguirle e a fischiar loro dietro: per farli desistere dal loro intento si erano improvvisamente fermate e si erano scambiate un bacio inequivocabile. "Cazzo, abbiamo beccato due lesbiche!" "Riprovate e sarete più fortunati" era stata la loro risposta accompagnata da una sonora risata. ****** Francesca camminava su e giù per l'appartamento a piedi nudi e con il vasetto di nutella e il cucchiaino in mano: stava preparando l'ultimo esame prima della tesi ed era un po' nervosa. Simona, vedendola così, le disse: "Ehi, Francy, ma hai proprio bisogno di tutta quella cioccolata? Non avrai mica una crisi sentimentale? Forse io non ti basto più?" "Non dire cazzate Simo".Francesca si era seduta sul divano e cominciò a strofinare il suo piede scalzo sulla gamba di Simona, poi la trascinò a sedere accanto a sè: "Vieni, mangia anche tu" e affondando il cucchiaino iniziò ad imboccare l'amata. Dopo un poco appoggiò il vaso sul tavolino: "Simo non devi dubitare, io ti amo tantissimo "Anch'io ti amo tantissimo, Francy". Ne seguì un bacio alla nutella meraviglioso, con la morbida crema che passava dalla bocca dell'una a quella dell'altra. Il loro amore era nato la notte precedente al matrimonio tra Manuela e Gianni ai quali erano molto legate, tanto che erano entrate a far parte della loro compagnia di amici che le avevano accolte volentieri e le trattavano come una coppia a tutti gli effetti. Gianni e Manuela erano una gran bella coppia, ben assortita ed innamorata. Manuela seguiva il marito nel lavoro e gli dava una mano con i computers; prendeva la pillola ed era cura di Gianni segnare i giorni sul calendario, affinchè non se ne dimenticasse: una complicità perfetta. Del loro gruppo di amici facevano parte anche Marta, una ragazza bionda dai bei lineamenti e dai capelli che le sfioravano le spalle, magra e di media altezza, carina e Laura, una brunetta un po' timida ma splendida, lineamenti regolari, nasino ben disegnato, sguardo espressivo, capelli lunghi con riga nel mezzo. Tutti si chiedevano perchè mai non avesse fatto la modella. Francesca, Simona e Manuela con i loro tagli cortissimi avevano giurato di convertire anche le due amiche che parevano non volerne sapere. Con una scusa qualsiasi avevano dato loro appuntamento nel negozio un sabato sera: volevano provare l'ebbrezza di una pizza nel salone, senza mariti o fidanzati: l'unica coppia ammessa era ovviamente quella formata da Simona e Francesca. Marta e Laura erano arrivate con le pizze: "Olà ragazze, siamo qui!" "Era ora, credevamo voleste giocarci uno scherzo". "Oh no!-fece Marta-ma c'era molta gente davanti a noi". "OK, ma adesso mangiamo!" la pizza era particolarmente saporita e l'atmosfera si era fatta decisamente allegra. "Cazzo, ce ne vuole di fantasia per organizzare una serata così!" esclamò Marta "Lo dobbiamo prendere come un complimento?" "Non lo so, ma l'originalità non vi fa certo difetto". Finita la pizza, venne l'ora della fumatina. In quel frangente, mentre porgeva la sigaretta a Marta, Manuela disse: "Ehi Marta, sempre uguali questi capelli! E' ora che tu cambi, cazzo. Voi che ne dite, parrucchiere?" "Concordiamo pienamente!" risposero all'unisono Simona e Francesca. "Mah, ci penserò" "Potremmo pensarci noi adesso!" "Di sabato sera dopo una pizza qui dentro! Volete proprio essere originali fino in fondo. Siete proprio strane". Laura fumava la sua sigaretta in silenzio, non aveva praticamente aperto bocca fino a quel momento, ma un brivido iniziò a percorrerle la schiena. "Forza Marta, dai!" la incoraggiò Francesca, mentre Simona stava già preparandole la sedia. "E va bene, va bene; sentiamo il consulto" sospirò Marta. Le luci del salone si accesero, Marta si accomodò poco convinta. Simona iniziò a spazzolarle i capelli "Cazzo Marta, che disastro! Sono fini, si spezzano e di un colore scialbo. Qui ci vuole proprio il nostro intervento!" "sì, è proprio vero-confermò Francesca-Fase uno:il lavaggio!". Il lavaggio procurò a Marta un gran piacere; lo aveva già fatto quella mattina stessa, ma la mano magica di Simona era diversa. Poi lo shampoo e l'asciugatura... "Fase due: il colore!" cinguettò Francesca "Qui ci vuole un bel rosso che sostituisca questo biondo insignificante". "Va bene, dai, vada per il rosso" disse Marta che dimostrava di stare al gioco. Nel frattempo era stata avvolta nella mantellina. La fase della tintura le sembrò interminabile; era la parte più complessa ma alla fine il risultato fu eccellente. "Siete davvero brave, complimenti!" disse Marta. "Fase tre: il taglio!" esclamò Francesca non lasciandole finire la frase e, afferrate le forbici, tagliò l'aria con esse. "No, ora basta!" protestò Marta. "Eh no, cara! Guarda che la tintura non risolve il problema dei capelli fragili!" "Vi prego: non troppo corti, solo una spuntatina!" supplicò Marta. "Diciamo una spuntatona!" sogghignò Francesca. Iniziò a pettinarla, lei era bravissima, ed infatti Marta si rilasò subito. Non appena chiuse gli occhi, anche la forbice si chiuse sulla sua frangia. "Zac, primo taglio!" fece Francesca con voce allegra. Laura, che assisteva alla scena vicino a Manuela, disse a quest'ultima:"Ma quanto glieli taglierà?" "Aspetta e vedrai". Francesca lavorava svelta con le forbici, i capelli di Marta cadevano sulla mantellina in continuazione. "Basta, basta ora!" "Buona, buona che stai diventando bellissima". In breve Francesca tagliò i capelli di Marta non più lunghi di tre centimetri. Questa volta non voleva esagerare, ma scolpire un pò la nuca sì; prese quindi il rasoio a mano. "Che cazzo stai facendo adesso?" chiese sorpresa Marta "Ti rifinisco un attimo la nuca". L'opera ora era compiuta: un bel taglio alla garçonne con orecchie scoperte e nuca corta ma non rasata. Ci voleva però un tocco ulteriore: ecco che Francesca prese il barattolo del gel, ne distribuì un po' del contenuto sui capelli di Marta e cominciò a distenderlo con le dita per dare un effetto bagnato e leggermente sparato. "Fine!" disse trionfante Francesca togliendole la mantellina. Simona e Manuela applaudirono convinte, Laura no. Marta si guardò allo specchio che le restituì un'immagine molto più fresca e moderna davvero adatta ad una ragazza della sua età. "Sei diabolica, ma hai fatto proprio un bel lavoro!" disse rivolta a Francesca che sorrideva compiaciuta facendo ampi cenni di assenso con il capo. Laura, capita l'antifona, cercò una scusa per andarsene: "Ragazze, si è fatto molto tardi, io vorrei andarmene" e si avviò verso l'uscita. "Ehi tu, morettina, dove cazzo credi di andare?-la apostrofò Francesca-Vai via così, senza salutarci? Vieni un po' qui". Laura avanzò tremante: "Beh, ciao a tutte...". Francesca le andò incontro, le sollevò dolcemente i capelli, glieli tirò tutti indietro e le disse: "Hai un viso bellissimo, regolare; questa acconciatura da scolaretta non ti dona proprio". "Ma li ho sempre portati così" replicò Laura timida "Appunto, adesso è ora di cambiare" "Ma sono le due di notte..." "Per le amiche noi non conosciamo orari: accomodati!" "Qui?" Laura indicò una delle sedie "Sì, lì va bene". Non aveva mai tagliato i suoi capelli, solo una spuntatina due-tre volte l'anno per regolarli; ora sentiva di non avere più scampo, le lacrime iniziarono a scendere dai suoi bellissimi occhi neri. "Dai, non fare così!-intervenne Simona con tono rassicurante-te li taglierò io". Le porse un fazzoletto "Sì..." farfugliò lei asciugandosi le lacrime e ricomponendosi. "Sì, Simona, ora tocca a te!" confermò Francesca. Simona le mise la mantellina e iniziò a pettinarla, Laura continuava ad essere agitata. Dopo che ebbe finito, si fece passare un paio di forbici da Francesca. "No, non voglio. Un'altra volta" Laura provò a farla desistere. "Buona, stai calma che non sei sul patibolo!" cercò di scherzare Simona e mentre diceva questo le forbici si chiusero e la prima ciocca cadde sul grembo di Laura. "Ecco, così mi piace!" e le diede un buffetto sulla guancia. Laura abbozzò un sorriso; ecco, era il momento di darci dentro! Simona accelerò i movimenti: due, tre, quattro, una dopo l'altra ampie ciocche cadevano sulla mantellina che in breve tempo da bianca che era divenne nerissima grazie ai capelli di Laura che cadendo le fecero cambiare colore. "Sposta un po' la testa...ecco, così, bravissima" zac! e via un'altra ciocca! "Adesso abbassa la testa che te li taglio dietro, così, molto bene" ed anche la nuca della ragazza piano piano si scoprì mettendo in risalto il suo bel collo sottile. Ora poteva anche andare: Laura aveva i capelli belli corti e finalmente il suo viso bellissimo era adeguatamente valorizzato. Ma Laura era troppo bella, appunto: si poteva osare di più! Simona accese il rasoio elettrico e lo regolò, Francesca intervenne e modificò la regolazione, spingendola vicino al livello massimo e le suggerì sottovoce: "Faglieli a spazzola, che ha il viso adatto!" Simona assentì con la testa. Laura, al rumore del rasoio, aveva avuto un fremito, quasi uno scatto in avanti come se volesse fuggire, ma Simona le aveva messo una mano sulla spalla e l'aveva nuovamente rassicurata: "Su da brava...ora sentirai che bello". Le spinse dolcemente in avanti la testa: non appena le lame del rasoio furono a contatto con la sua nuca a Laura venne la pelle d'oca per la piacevolissima e inaspettata sensazione che provò. Simona se ne accorse e ripetè più volte i passaggi finchè a Laura rimase ben poco sulla testa. Poi il rasoio tacque ed il risultato fu sotto gli occhi di tutte: Laura era bellissima, i suoi capelli quasi a zero, un taglio alla Salemi, stupendo. Un fragoroso applauso ruppe il silenzio e tutte si complimentarono con Simona e abbracciarono Laura, divertendosi a gettare a terra i capelli tagliati e a far tornare la mantellina al suo colore originale. Laura riuscì a guardarsi allo specchio: sì, non aveva quasi più capelli, ma si rese conto di essere quanto mai femminile e bellissima. Quell'aria da scolaretta era sparita ed era stata sostituita da un'immagine fresca e grintosa che ben si accompagnava alla dolcezza del suo viso. Poi pensò alla splendida sensazione che le aveva dato il rasoio: l'avrebbe sicuramente riprovata in seguito. Ora le veniva quasi da ridere: "Ma adesso sono io quella che li ha più corti, cazzo!" "Eh sì,cara!" risposero in coro le altre. Riordinarono tutto e tornarono a casa. Albeggiava. *****+ Qualche tempo dopo Manuela incontrò Marta che aveva qualcosa di importante da dirle: "Manuela, ho un annuncio da farti: a maggio io e Francesco ci presenteremo davanti all'ufficiale di Stato Civile e ci sposeremo!" "Ma è fantastico!" "Sì, è fantastico e vorrei che tu e Gianni mi faceste da testimoni". Manuela abbracciò l'amica e le disse: "Ne sono lusingata Marta. Accetteremo sicuramente e poi mi fa sempre piacere tornare nel luogo dove anch'io mi sono sposata". "Ma le novità non sono finite" continuò Marta. "Che c'è ancora? Dai , non tenermi sulle spine!" "Laura ha trovato un fidanzato. Sai, li ho visti insieme e sono davvero innamoratissimi". "Davvero? Prima i ragazzi non osavano dichiararsi perchè temevano di non essere all'altezza, la sua innata timidezza faceva il resto. Sono davvero felice anche per lei!". La premiata ditta Simona e Francesca aveva colpito ancora!

FRANCESCO DELLA CARDARELLI


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