Il Matrimonio di Francesco della cardarelli
AVVERTENZA: consiglio vivamente i lettori, se non
l'avessero già fatto, di andarsi a leggere "La signora
Gilda e le due apprendiste". Di quella storia questa
costituisce il seguito.
L'attività ormai era davvero ben avviata. La Signora
Gilda lasciava sempre più spazio a Simona
e Francesca perchè ora erano davvero brave e lei si
ritraeva un poco.
D'altronde "largo ai giovani" era sempre stato il suo
motto.
L'insegna del salone ora era "Simona e Francesca" e
non più "Salone Gilda": lo aveva voluto con tutte le
sue forze e questo era senz'altro il miglior
riconoscimento alle sue collaboratrici, ai suoi due
"vellutini" come amava scherzosamente chiamarle, dal
momento che non avevano più fatto ricrescere i capelli
nemmeno corti, ma sempre mantenuto fiere il loro
cortissimo.
"No, merda, guarda che cazzo ho combinato!". La voce
disperata di Simona riscosse Francesca nel
retrobottega.
"Che c'è, Simo?"
"Ho completamente sbagliato la tintura della signora
Dei Rossi; è uscita di qui imprecando e giurando di
parlarne con Gilda. Non doveva succedere adesso. Bel
modo di ripagare la fiducia di Gilda".
"Ma dai, non è niente-la tranquillizzò Francesca-la
Dei Rossi è solo una zitella acidula. Gilda la conosce
bene e ci ha scherzato più volte su".
"Sarà, ma non doveva succedere. Senti Francy, ti
dispiace se andiamo a fumarci una sigaretta di là,
tanto ormai è ora di chiudere".
"Volentieri" rispose Francesca.
"Ma dove cazzo le ho messe!" esclamò Simona mentre
rovistava nella borsa.
"Lascia, questa volta fumiamo le mie" replicò
Francesca con il pacchetto in mano. "Simo, che
cos'hai? Sei nervosa, non può essere soltanto per una
tintura sbagliata. Qui c'è dell'altro".
Simona aspirò il fumo e disse a bassa voce:"Sì, c'è
dell'altro...c'è che gli uomini mi vedono solo come un
oggetto da usare e gettare" e quasi piangeva".
Simona aveva avuto diversi flirt, ma nessuna storia
importante davvero, perchè i ragazzi parevano quasi
spaventati dalla sua bellezza; Francesca invece era
fidanzata con Stefano e più volte era stata sul punto
di andare a vivere insieme a lui.
"Troverai presto anche tu una persona che ti
apprezzerà, ne sono sicura perchè ti conosco e lo
meriti".
Quel pomeriggio fece loro visita Manuela, che era
stata compagna di Francesca al liceo. Voleva farsi
bella perchè il sabato successivo si sarebbe sposata.
Manuela era una ragazza splendida, dai lineamenti
regolari e vagamente orientali, capelli lunghi e neri
che le accarezzavano i seni.
"Oh, ecco la nostra sposa!" esclamò Francesca
"Ciao Francesca, è passato un po di tempo, ma i tuoi
capelli che fine hanno fatto? ne eri così orgogliosa!"
"Già, e ora sono orgogliosa di questi-e si accarezzò
la testa-non hai idea di quanto comodi siano e di
quanto ci si senta a proprio agio; d'altra parte
questa è la moda... ma dimmi, come va con i
preparativi? Sabato si avvicina".
"Non mi dire, sono appena stata a parlare con il
sindaco; pensa che ha rinunciato ad un viaggio
all'estero per celebrare il nostro matrimonio".
"E che vuoi di più? Avere la tua vecchia amica che ti
prepara come si deve"
"Oh no, voi sapete solo tagliare!" si schermì Manuela
e sabato mattina sarà mia zia a pettinarmi"
"Questo lo vedremo!" disse Francesca quasi con aria di
sfida.Manuela si accomodò sulla sedia, certamente più
per stanchezza che per convinzione. Le offrirono una
sigaretta che accettò volentieri.
Dopo questa breve parentesi si trovò con la testa nel
lavandino e con Francesca che le lavava con
delicatezza i lunghi capelli, quindi l'asciugatura.
Manuela era quasi assorta, pensava al matrimonio, a
Gianni suo prossimo marito che finalmente si era
deciso a compiere il grande passo.
"Allora, come li facciamo?". La voce allegra di
Francesca la riscosse dai suoi pensieri, nemmeno il
tempo di rispondere che si trovò avvolta nella
mantellina.
"Ehi Francy, ma cos'hai intenzione di fare?"
"Di dimostrarti concretamente la mia idea di sposa del
duemila!"
"No, pietà, tu sai quanto Gianni ami i miei capelli;
ha sempre detto che io ne ho anche per lui, visto che
è praticamente calvo, non vorrai mica farmelo scappare
sul più bello?!" Manuela ora era preoccupata.
"Tranquilla, apprezzerà anche lui". Francesca era
decisa e iniziò a pettinarla. Ci sapeva davvero fare
perchè Manuela si rilassò improvvisamente. Era tutta
nelle sue mani, ora. Francesca preferì usare il metodo
"drastico" : Legò i capelli di Manuela a coda e, prese
le forbici, li recise senza indugio.
"Ecco, questa la terrai per ricordo di quand'eri
signorina". Riprese subito a tagliare, sollevava i
capelli con il pettine e li recideva con grande
soddisfazione, Manuela era come in trance.
La riscosse prontamente il ronzio della clipper:
"No, quello no"
"Sì, questo sì e sta buona, altrimenti il sindaco
sabato celebrerà il matrimonio di due calvi"
Gliela passò sulla testa un paio di volte, lasciandole
i capelli appena più lunghi sulla sommità del capo, il
resto era rasato.
"E voilà, pronta la nostra sposa!"
Francesca le aveva sistemato, laddove i capelli erano
un pò più lunghi, dei fiori posticci. Manuela si
guardò allo specchio e si piacque. Era stato più
facile del previsto per Francesca, anche perchè non
aveva lasciato possibilità di replica all'amica.
"Ma adesso cosa cazzo dico a mia zia?"
"Che il suo intervento non serve più" le suggerì
Francesca.
"E Gianni come la prenderà?"
"Ti sposerà e ti amerà come sempre. Scusa, ma il fatto
che lui sia calvo ti impedisce forse di sposarlo e di
amarlo?".
Manuela abbracciò Francesca dicendole:"Sei fantastica
Francy, tu rendi semplice anche ciò che è difficile"
e, presa la coda come ricordo, la salutò felice:
"Mi raccomando, sabato prenditi un giorno libero,
l'appuntamento è per le undici e un quarto in
municipio"
"Ci puoi contare, Manu".
Simona aveva assistito a tutto questo un po' in
disparte; adesso stava scopando il pavimento dai
capelli di Manuela: Finito che ebbe si avvicinò a
Francesca:
"Francy, sei stata fantastica" e le diede un bacio
sulla nuca.
"Ma che cazzo fai Simona?" disse Francesca irritata
"Scusa, io non volevo..." si scusò Simona.Francesca si
pentì un pochino della brusca reazione avuta nei
confronti dell'amica: Simona la invitò a cena per
l'indomani e lei accettò.
Il giorno successivo Francesca pensò a quanto era
accaduto: ora si era pentita di aver accettato
l'invito di Simona: D'altra parte lei stava
attraversando un brutto periodo e gli amici si erano
come dileguati: non poteva abbandonarla anche lei.
Francesca si sentiva strana; Simona per lei era stata
una collega, poi un'amica, ma ora? Lei così tanto
sicura di sè ora appariva fragile e indifesa;
Francesca, così timida e impacciata all'inizio, aveva
imparato molto da Simona sul piano della convinzione
personale: ora le parti sembravano quasi ribaltate.
Per di più con Stefano non stava attraversando un
momento idilliaco. Francesca decise di confidarsi con
la signora Gilda. Le espose il problema. La signora
le disse:
"Francesca, tu e Simona siete come due figlie per me,
vi conosco bene, siete due brave ragazze e in voi ho
la massima fiducia. Tu non ti devi angustiare,
ricordati che quando c'è il sentimento non c'è nulla
di cui vergognarsi: Perciò io ti consiglio di andare
da Simona stasera, solo così potrai vederci più chiaro
anche tu. Se poi tra di voi nascerà l'amore, sappi che
la mia stima nei vostri confronti non retrocederà di
una virgola. L'unica cosa da temere è la solitudine:
Io ho amato davvero un unico uomo, mio marito, che per
vent'anni è stato tutta la mia vita. Poi è scomparso
prematuramente, lasciandomi un grande vuoto che il
lavoro è riuscito solo in minima parte a compensare.
Simona è sola, tu hai Stefano. Cerca di non perderli
entrambi".
Gilda aveva parlato con grande saggezza, Francesca era
combattuta:. Non aveva mai provato attrazione per una
donna , proprio per questo l'atteggiamento di Simona
la inquietava. E poi c'era Stefano...
Suonò alla porta, Simona le aprì e le sorrise:
"entra, ti aspettavo".
Le aveva portato dei fiori che l'amica gradì molto.
Cenarono quasi in silenzio, c'era molta tensione
nell'aria: ad un certo punto Simona si alzò, andò
verso Francesca e le disse:
"Francy, ti posso baciare?"
"Sì".
Il bacio fu appassionato e prolungato, poi andarono a
letto e fecero l'amore. Francesca trascorse lì tutta
la notte. Fu bellissimo.
La mattina seguente Francesca si svegliò per prima. Si
alzò, guardò allo specchio il suo bel corpo nudo e si
sorrise. Ora l'ansia e l'incertezza erano sparite.
Simona emise un lamento.
"Tranquilla amore mio, non ti lascio" e le mandò un
bacio con le dita. Avrebbe affrontato Stefano e gli
avrebbe spiegato che la loro relazione non poteva
proseguire.Aveva scelto. Si passò dolcemente una mano
sui capelli cortissimi. Era sabato e alle undici e un
quarto c'era il matrimonio di Manuela e Gianni. Lei e
Simona avrebbero tirato insieme il riso agli sposi
all'uscita dal municipio. Lei e Simona, compagne nel
lavoro e nella vita.
FRANCESCO DELLA CARDARELLI