Genitori e figli...
Decalogo...
...per avere un figlio delinquente
PRIMO: Fin dall'infanzia date al bambino tutto ciò che vuole, in modo che si convinca che gli altri sono obbligati a soddisfare tutti i suoi capricci.
SECONDO: Se impara una parolaccia, non lo rimproverate, anzi ridetene: così crederà di essere divertente.
TERZO: Non accompagnatelo in chiesa la domenica, anzi non dategli alcuna educazione religiosa, con la scusa che da grande si orienterà da sé.
QUARTO: Litigate spesso tra di voi alla sua presenza in modo che non si stupisca poi se la famiglia si disgrega e va a rotoli.
QUINTO: Riordinate tutte le sue cose che lui lascia qua e là, in modo che si convinca che gli altri sono al suo servizio.
SESTO: Dategli tutto il denaro che lui chiede senza domandargli conto come l'abbia speso. Bugie ne dirà certamente, ma voi credetegli ciecamente.
SETTIMO: Soddisfate sempre tutti i suoi desideri perché non si scatenino in lui pericolosi complessi.
OTTAVO: Difendetelo sempre di fronte ai suoi insegnanti: egli è buono, è intelligente, è studioso, mentre gli altri sono ingiusti con lui.
NONO: Non date alcun peso alle accuse degli altri, anche se sono fondate; essi certamente parlano per invidia o per malignità.
DECIMO: Quando si mette in qualche guaio serio, tacitate la vostra coscienza col dire: Abbiamo fatto il nostro dovere; che colpa abbiamo noi se i compagni l'hanno trascinato al male?
Naturalmente con questi magnifici precetti non c'è da meravigliarsi se domani quel figlio (o quella figlia) allevato con tanta cura e amore riesce nella vita un fiore di delinquente e un candidato sicuro per le patrie galere.
...per ben educare i figli
PRIMO: L'opera educativa comincia dal seno materno, se aspetti più tardi hai perso la corriera più importante della tua vita di genitore.
SECONDO: Ricorda che i tuoi figli cominciano a capire assai prima di quanto tu credi e quando questo sia avvenuto non lo saprai mai.
TERZO: Previeni il male con la vigilanza più attenta, per non doverlo reprimere quando sarà troppo tardi: chi previene si fa amare, chi reprime si fa odiare.
QUARTO: Non sgridare e non castigare con rabbia chi ha sbagliato, ma convincilo del suo errore con il ragionamento più sereno ed affettuoso.
QUINTO: Non concedere tutto per esagerata tenerezza del cuore, perché chi dà i vizi li dovrà mantenere; la secchia con la corda sempre lunga sta sempre in fondo al pozzo.
SESTO: Non dire mai sì quando devi dire no; non dire mai no quando puoi dire sì. Nel sì e nel no i genitori siano sempre concordi ad ogni costo.
SETTIMO: Di fronte alle domande difficili dei tuoi figli non raccontare frottole; a lungo andare non ti crederanno; esponi la verità nel modo più convincente, ma sii veritiero ad ogni costo. Meglio una verità imparata male dai genitori che un errore imparato bene dagli amici.
OTTAVO: Non dire "devi essere onesto". Dà tu l'esempio dell'onestà più cristallina nelle parole come nelle azioni e i tuoi figli si specchieranno in te.
NONO: Non dire "vai in chiesa", ma sempre "andiamo" i tuoi figli ameranno Dio nella misura che lo amerai tu e ameranno te nella misura che ameranno Dio.
DECIMO: Non togliere Dio dalla vita dei tuoi figli, perché commetterai un furto a loro danno; donando Dio ai tuoi figli, il tuo dono si ripeterà ogni giorno anche al di là del tuo tempo.
Preti
Si cerca un uomo...
Si cerca per la Chiesa
un uomo
capace di rinascere nello
Spirito ogni giorno.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
senza paura del domani
senza paura dell'oggi
senza complessi del
passato.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
che non abbia paura di
cambiare
che non cambi per
cambiare
che non parli per
parlare.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
capace di vivere insieme
agli altri
di lavorare insieme
di piangere insieme
di ridere insieme
di amare insieme
di sognare insieme.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
capace di perdere senza
sentirsi distrutto
di mettersi in dubbio
senza perdere la fede
di portare la pace dove
c'è inquietudine
e inquietudine dove c'è
pace.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
che sappia usare le mani
per benedire
indicare la strada da
seguire.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
senza molti mezzi, ma con
molto da fare
un uomo che nelle crisi
non cerchi altro lavoro,
ma come meglio lavorare.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
che trovi la sua libertà
nel vivere e nel servire
e non nel fare quello che
vuole.
Si cerca per la Chiesa
un uomo
che abbia nostalgia di
Dio
che abbia nostalgia della
Chiesa
(da un manoscritto medioevale trovato a Salzburg, cit. in F.Varillon,
"La souffrance de Dieu", Paris, Le Centurion, 1975 - trad. ital. di I.
Schinella)
Il prete: un paradosso…
Un prete dev'essere un
paradosso,
grande e piccolo
insieme,
Di spirito grande e
aperto, un re,
Semplice e naturale,
di carne contadina,
Un lottatore per
vincersi
Un uomo che porta i
segni della lotta con Dio,
Una sorgente di
santificazione,
Un peccatore perdonato
da Dio
Padrone dei propri
desideri,
Uno schiavo dei timidi
e dei deboli,
Che guarda negli occhi
i potenti
Ma ascolta e impara il
linguaggio dei poveri,
Discepolo del suo
Signore,
Servo del suo popolo,
Un mendicante con le
mani bucate,
Un possidente di doni
senza numero,
Un uomo che combatte
in prima linea,
Una madre che consola
gli ammalati,
Con la saggezza degli
anni,
E la semplicità
fiduciosa di un bimbo,
Teso verso l'Alto,
Con i piedi piantati a
terra,
Figlio della gioia,
Forte come il dolore,
Lontano dai raggiri,
Che anticipa il
futuro,
Dalla parola leale e
discreta,
Amico fedele della
pace,
Un lavoratore
instancabile,
Sempre fedele e
stabile...
Così diverso da me!
Il parroco sbaglia sempre... "
...beato chi non si scandalizza di me".
Se il parroco ha un volto gioviale è un ingenuo;
Se è pensoso è un eterno insoddisfatto.
Se è bello: perché non si è sposato?
Se è brutto: nessuno l'ha voluto!
Se va al bar è un beone;
Se sta in casa è un asceta sdegnoso.
Se va in borghese è un uomo di mondo;
Se porta la tonaca è un conservatore.
Se parla con i ricchi è un capitalista;
Se sta con i poveri è un comunista.
Se è grasso: non si lascia mancar niente!
Se è magro è un avaro.
Se cita il Concilio è un prete moderno;
Se parla di catechismo è un "tridentino".
Se il parroco predica a lungo è noioso;
Se alla predica alza la voce: grida.
Se parla normalmente: non si capisce niente!
Se possiede la macchina è un mondano;
Se non ne possiede: non segue il tempo.
Se visita parrocchiani: ficca il naso nelle loro cose;
Se sta in canonica: non va mai a visitare i parrocchiani!
Se chiede delle offerte è avido di denaro;
Se non organizza le feste: la parrocchia è morta!
Se trattiene a lungo i penitenti in confessionale: dà scandalo o è noioso!
Se nel confessionale è svelto: non ascolta i penitenti.
Se comincia puntualmente la messa: il suo orologio è avanti.
Se comincia un pochino più tardi: fa perdere tempo a tutti!
Se fa restaurare la chiesa: fa spreco di denaro!
Se è giovane è senza esperienza;
Se è vecchio: è ora che se ne vada in pensione!
E... se va altrove, in missione o se muore: chi lo potrà sostituire?
Come è facile criticare: ...ma quanti al prete danno una mano?