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Queste testimonianze sono di giovani affetti da LES e da altre malattie autoimmuni correlate. Le frasi sono a volte interrotte, spesso riassunte, ma rappresentano esperienze reali di persone di ogni parte del mondo che convivono con queste patologie. Esse infatti sono le stesse ovunque, colpiscono ovunque e, purtroppo, sono ovunque misconosciute.

Il tentativo di sensibilizzare ed avvicinare ai sentimenti di chi vive la malattia rappresentano le ragioni della scelta delle brevi storie e dei commenti che seguono. Ricordiamo alle persone con LES che fortunatamente i racconti a lieto fine o quelli di un percorso tranquillo (che dunque più difficilmente portano i protagonisti a parlare del problema) sono nella realtà dei fatti la grande maggioranza. Ringraziamo chi ha voluto condividere la propria esperienza.

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Lisa

Il Lupus è entrato nella mia vita come un ladro e l'ha portata via. Come un ladro arrogante e rumoroso che non si dirige mai in punta di piedi verso l'uscita.

 

Benedetta

Ho cominciato a non star bene cinque anni fa. Prima i sintomi erano lievi, ma di settimana in settimana le cose sono peggiorate: non riuscivo a stare in piedi, avevo febbre, nausea, dolori dappertutto. Tutto faceva pensare che fosse un'influenza riluttante a guarire, ma con il passare del tempo è diventato chiaro che non lo era. Dopo un mese in un reparto di medicina generale mi è stato detto che ho il LES. E' passato tempo, ma l'incubo non è finito. Finora le cure non sono state molto efficaci e ho avuto solo brevi periodi di remissione

 

Roberto

Mi hanno detto che il lupus è roba da donne e poi me l'hanno diagnosticato. Dopo mi hanno detto che anche l'artrite reumatoidecolpisce le donne. Io adoro le donne; così ho preso tutt'e due le malattie.

 

Alice

Il modo in cui siamo trattati o guardati è di gran lunga peggiore della malattia. Non ha importanza quanto coraggiosi o positivi o forti possiamo essere; siamo giudicati per la nostra debolezza, e puniti ogni volta che mostriamo di essere preoccupati o stanchi o doloranti. Non è concesso avere un momento di sconforto, ci si attende sempre il massimo, educazione, collaborazione, freddezza.

 

Debbie

Temo di sembrare superficiale manifestando preoccupazione per i capelli che sto perdendo a causa della terapia e del LES. Non amo il trucco e sopporto bene anche il rash, ma i capelli sono come una cornice per il mio volto, è qualcosa che ha a che fare con la mia stessa identità.

 

Alexandra

Per me la cosa peggiore con gli amici è parlarne. Ora che ci penso il problema è che non ho più amici, ne sono spariti un paio per ogni ricovero. La gente mi guarda in modo strano quando la terapia non è sufficiente a nascondere il rash cutaneo; tutti pensano che sia qualcosa di contagioso. Mi sento un'appestata.

 

Chiara

Mi hanno detto subito di star lontana dal sole e ho imparato presto ad obbedire. Esco in estate all'imbrunire come i pipistrelli, altrimenti uso cappelli con enormi tese e tutti si voltano a guardarmi mentre passo.

 

Sabrina

Tutti mi guardavano con uno strano sguardo di compianto quando si è reso evidente che non ero più in grado di fare il mio lavoro e di seguire la sola passione che abbia mai avuto. Infatti sono una ballerina classica e la mia diagnosi è di lupus sistemico e artrite reumatoide. Invece la malattia è ciò che ha mi reso capace di gioire per ogni piccola cosa, la serenità e la fiducia nel futuro, anche diverso da quello che il mio orgoglio e le aspettative altrui avevano deciso per me.

 

Francesca

Non potevo crederci ma ora sono serena e vorrei trasmettere questa tranquillità agli amici lupetti. Entrare in remissione si può, e a lungo.

 

Reanne

Sono stufa del cortisone. Prego che potranno esistere presto altre cure, che non siano quegli orrendi chemioterapici. Mi sento un incrocio tra Humpty Dumpty e Heidi. Ho l'aspetto di chi sta raccogliendo noccioline per l'inverno e sono sproporzionata come un giocatore di football.  Vorrei sentirmi normale di nuovo, ma cosa è normale? L'ho dimenticato. Prego che domattina sia tutto finito. Prego per una cura.

 

Scott

Ho saputo di avere il lupus a 18 anni. E' stato molto aggressivo fin dall'esordio, cominciando con un eritema ed estendendosi velocemente agli organi interni. Con il tempo ho sviluppato insufficienza renale, i polmoni si sono riempiti di liquido e ho subito alcuni interventi per rimuovere il fluido ed il tessuto che si era formato nella cavità toracica. Ho perso molto peso, i miei capelli sono caduti completamente e, come in un incubo senza fine, è stato attaccato anche il cervello. Quando mi è stata fatta la diagnosi ed ho cominciato le cure, non mi sono reso conto subito che si trattava solo dell'inizio, che avrei dovuto subire terapie su terapie e riabilitazioni per recuperare i muscoli, che avrei provato un'infinità di medicine per salvare i reni ed il resto. Dopo tre anni sono riuscito a ricominciare a studiare e attualmente non sto prendendo farmaci.

In quel periodo orrendo mi sarebbe piaciuto avere qualcuno con cui parlare, ma non potevo avere un confronto sereno perché stavo combattendo per la vita e non tolleravo di sentir parlare del lupus come della malattia dei dolori alle ossa.

I medici mi dissero che se si fosse trattato di una lotteria, sarei stato considerato molto fortunato essendo maschio, bianco e diciottenne.

 

Eleanor

Non credo di aver avuto un LES costantemente attivo, ma è stato come la mia ombra per tutti questi anni. E' complicato, paradossale e crudele pensare ad una malattia che dura una vita, ma ci si abitua semplicemente perché si tratta della nostra vita.

 

Joanna

Vorrei poter avere qualche pensiero felice che come per magia facesse scomparire questo incubo, ma non c'è. Non resta che essere forti e concentrarsi sulle cose positive della nostra vita. Divento matta quando mi si dice "potrebbe essere peggio", anche se ne sono consapevole. E' difficile affrontare la rabbia e la frustrazione e ammetto di essere spaventata dal lupus, ma vado avanti. E' già molto da fronteggiare così; mi pare a volte che il corpo sia posseduto da qualcosa, con un nuovo strano problema ogni settimana. Non so bene come affronterò tutto, la vita, la famiglia, non so come farò ad essere capita, se lo sarò.

 

Emily

La malattia mi ha rubato così tanto che non posso lasciarle prendere più nulla. Così, se non dovessi farcela, sarà per mia scelta e non sua. Chissà quanto tempo ho perduto, tempo che intendevo usare per vivere. Non mi riconosco più neppure nel mio nome, lo dico a metà; tutto è stato sezionato nella mia vita, anche la mia mente.

 

Judy

Quando mi chiedono la diagnosi e rispondo "Rhupus" (artite reumatoide e lupus) mi guardano come se li stessi prendendo in giro. Credo di sì, io li sto prendendo in giro.

 

Pat

Il mio sangue serve a riempire provette, il mio corpo ad essere osservato. Sono così abituata che potrei arrivare a spogliarmi come riflesso condizionato perfino per il gelataio, se lo vedessi con il suo camice bianco

 

Nancy

Ogni volta prima di entrare in ospedale respiro profondamente, prendo tutta la forza che mi è offerta. Soffio via la frustrazione, la rabbia, i dubbi.

 

Alessia

Ho ignorato la diagnosi a lungo. Sono stupita per il fatto che la malattia abbia colpito proprio me, e per anni ho negato di averla.

 

Deb

Per quanto collaborante, paziente, gentile, continuo ad avere problemi con i medici e me ne sento responsabile. Cosa sto facendo di sbagliato? Quanto peggio sto, tanto peggio mi sento trattata. In ospedale è così per tutti, si diventa un oggetto, umiliato e ignorato proprio nei momenti della vita in cui si avrebbe più bisogno di sentirsi persone. Lentamente, senza neppure rendersene conto, si viene privati della dignità.

 

Silvia

Ho il Lupus sistemico da 15 anni. La mia crisi peggiore è stata all'inizio dell'adolescenza. Ero sempre in ospedale, dovetti lasciare la scuola e accettare un corpo che non era più il mio, gonfio e trasformato in ogni modo. Non potevo più camminare, ma neppure scrivere e a volte perfino parlare. Avevo già rinunciato a pensare al futuro, ad una vita normale, ad un ragazzo, a degli amici. Non avrei immaginato che qualcuno potesse avvicinarsi a me, meno che mai che qualcuno potesse innamorarsi di me. Anche se amareggiata e triste, non ho mai gettato la spugna.

Sono in remissione da molto tempo ormai e ho avuto la fortuna di trovare una persona che mi accetta per quello che sono e con una malattia cronica che potrebbe risvegliarsi. Sono sposata da tre anni, la mia vita è serena e, se non potrò avere bambini, tenterò di accettare questa realtà.

 

Diana

Ho una malattia che sta in mezzo tra il LES e la sclerodermia e i sintomi peggiori ora sono a causa di un'ipertensione polmonare. Il mio medico ha continuato a giocare per 4 mesi dicendo che con lo yoga respiravo troppo profondamente e non mi bastava il fiato per il resto della giornata. Se non dovessi farcela, il peggiore tiro mancino che mi aspetto è che anche lassù ci sia una ASL.

 

Linda

Avrei dovuto sposarmi l'anno prossimo, ma quando sono stata messa in lista per un trapianto di midollo per una grave anemia, lui mi ha detto che non se la sentiva più. Volevo morire. Adesso voglio vivere con tutte le mie forze, sto bene, ho di nuovo i miei capelli ed uno splendido ragazzo.

 

Annie

Quello che sto passando è davvero duro. L'unica cosa che mi fa andare avanti è sapere che questo momento finirà.

Spero solo che la luce che vedo alla fine del tunnel non sia un treno

 

Faith

La mia paura è di restare senza sogni

 

Kevin

Mi è stato diagnosticato tutto, dalla depressione alla sindrome da stanchezza cronica, dall'influenza alla malattia di Lyme. Dopo tre anni di psicoterapia, fisicamente peggioravo sempre, ed in più ero ormai convinto di essere completamente matto. Ho lasciato perdere tutto. Sette mesi dopo mi hanno diagnosticato una nefrite lupica al IV stadio. Cominciata la terapia i sintomi sono lentamente migliorati; ora so che potrò convivere con tutto questo.

 

Susanna

Il reumatologo diceva che ero una bella ragazza, ed è noto che le belle ragazze non possono ammalarsi. Le chiazze sul corpo erano vasculite dovuta alla mia 'lieve' sindrome di Sjogren, la febbre e i dolori all'addome li ha chiunque. D'improvviso la vasculite si è estesa e nel giro di sole 48 ore tutto è precipitato. Ho lottato per vivere e ho avuto anche molta fortuna. Sono in ospedale da 5 mesi. Tre giorni fa abbiamo festeggiato lo scioglimento della prognosi.

 

Lynn

Quando per me è iniziato il coinvolgimento del sistema nervoso centrale è stato come un fulmine a ciel sereno.

Avevo un LES con uno stadio iniziale di nefrite e avevo sofferto di pleurite in precedenza, e pensavo che questo fosse già abbastanza. La vasculite cerebrale è iniziata con sincopi e bruschi cambi di umore. Il mio comportamento sembrava fuori dal mio stesso controllo ed ero consapevole di aver perduto il senso della realtà, di essere confusa e impaurita. Una volta iniziata una terapia aggressiva con una combinazione di chemioterapici alcuni dei sintomi maggiori, come le vertigini o gli svenimenti, sono regrediti, ma la malattia non è tuttora completamente sotto controllo. Soprattutto temo ciò che accadrà interrompendo i farmaci più forti, che non possono essere usati per periodi di tempo troppo lunghi.

 

Lorie

La mia bimba di 8 anni sta male. Io le ho trasmesso la malattia, essendone affetta a mia volta. Ogni esame che le viene fatto vorrei che fosse fatto a me, ogni terapia vorrei poterla subire io due volte per risparmiarla a lei. L'unica cosa che mi aiuta è la speranza che la ricerca trovi un rimedio presto.

 

Lucia

Ho una forma moderata di lupus sistemico; niente più che stanchezza, dolori alle articolazioni e fotosensibilità. Il mio ricordo è per la mia dolce amica Laura, affetta da una grave forma di lupus e miastenia, scomparsa lo scorso dicembre dopo anni di sofferenza. Il suo coraggio mi ha insegnato molto.

 

Alex

Mia sorella è stata curata per tre anni in diversi reparti di psichiatria con sospetto di schizofrenia, poi psicosi e tutto quello che di peggio ci può essere per una ragazza di 25 anni. Ci sono voluti tre anni di tormento perché si capisse che soffriva invece di lupus con coinvolgimento neurologico. Uno specialista ci ha tolto da questo incubo curandola finalmente con steroidi e immunosoppressori al posto degli psicofarmaci.

 

Sandie

Per tre anni il mio medico ha continuato a dire che ero stressata e che tutti gli adolescenti hanno dolori di crescita. Quando sono iniziate le convulsioni ha detto che era la tensione dell'esame di maturità. Poi sono entrata in coma per una vasculite cerebrale e qualcuno ha deciso che era troppo per uno stress da esame; forse, chissà, era più probabile che fosse il LES.

Ora ho il viso tondo per il cortisone e pochi capelli, ma probabilmente il mio medico direbbe ancora che sono una ragazza come tutte le altre.

 

Carlos

Dopo due anni e mezzo di carrozzina, molti di più di dolore cronico, frustrazione e sforzi per essere gentile, coraggioso, comprensivo con i miei coetanei, sono arrivato in cima alla vetta. Ora vorrei scendere. Non sopporto l'umorismo sulla malattia, il rifiuto e il resto. Non posso esprimere quanto mi sento furioso, tradito, amareggiato nel sentire le solite raccomandazioni. Fai questo. Prova la psicoterapia. Gli assistenti sociali. Il training per esprimere adeguatamente la rabbia. La meditazione. Gli esercizi per fronteggiare il dolore.  

Vorrei soltanto una cura, vorrei solo poter sperare in una cura.

 

Helena

Mi hanno diagnosticato il LES fin dall'esordio 6 anni fa. Ora ho 29 anni e una nefrite lupica avanzata. Ho anche epilessia per il coinvolgimento del sistema nervoso centrale. Ho sempre sognato di avere dei bimbi, ma non potrò averne. Ho un medico splendido che mi aiuta molto, ma non so come riuscirò ad affrontare tutto questo.  Non credo che valga la pena vivere.

 

Liz

Come per un effetto "domino", nel giro di un anno è successo tutto: pericardite, pleurite, insufficienza respiratoria, vasculite. Mi sono trovata nel panico e ho deciso di chiedere aiuto ad uno psicologo, che mi ha suggerito di prendere tempo e riordinare le mie priorità. Ora la prima priorità è diventata trovare le priorità da ordinare, la seconda smettere di vedere lo psicologo.

 

Cristina

I medici sono riluttanti nel formulare diagnosi di LES. Temono che una diagnosi possa condizionare la vita, dicono che è meglio aspettare eventi maggiori. Nel mio caso l'attesa ha avuto successo e adesso ho una diagnosi. L'evento maggiore è stato l'ictus che ho avuto subito dopo il parto e che mi ha privato dell'uso di un intero lato del corpo. Non posso avercela con la mia malattia; è l'ignoranza che mi sta impedendo di prendere in braccio il mio bimbo

 

Adrienne

Sono dovuta arrivare a un punto estremo di malattia per smettere di sentirmi in colpa perché non riuscivo a capire di cosa si trattasse, per costringere il mio medico a fare esami più approfonditi, per pronunciare la parola lupus. Sono stata umiliata, maltrattata. Mi sono sentita frustrata e senza sostegno. E' per questo che anziché provare sgomento nel ricevere diagnosi di una malattia cronica e potenzialmente seria, ne sono stata sollevata. Il nome di un nemico era davanti a me, potevo finalmente combattere contro qualcosa invece di tirare inutili, disperati, colpi in aria.

 

Valentina

Ho un LES in forma lieve. L'eritema che ho sul volto e sul corpo, la stanchezza, l'anemia rende difficile rapportarsi ai coetanei. Non posso fare quello che fanno gli altri e mi sento sempre in colpa per non essere in grado di farlo. Non posso essere parte di un gruppo d'inverno, quando fa troppo freddo, né d'estate, nelle ore in cui tutti i giorni vanno in spiaggia; non posso andare in bici per i dolori alle articolazioni, non posso sciare.  Mi sento fortunata comunque, molte ragazze come me fanno fatica a vivere.

 

Pamela

La cosa più difficile è spiegare questa malattia alle persone. Ho perso quasi tutti gli amici. So che è difficile per loro mantenere contatti con qualcuno che sta male spesso e che non può fare tutto quello che fanno loro, ma non provano neppure a chiamare o, quando lo faccio io, non ci sono mai. Ho appena compiuto 26 anni e ho festeggiato da sola.

 

Lisa

Le persone hanno paura di ciò che non conoscono. E' necessario far capire che non si tratta di qualcosa che dipende da noi, che non è niente di contagioso. Si deve dar tempo agli amici di capire, il tempo gioca in nostro favore. Alcuni solo non sanno cosa fare o dire, non sanno come affrontare una persona "altro da sé", un coetaneo che ricorda loro che anche la giovinezza non è perfetta, che la vita non è perfetta.

 

Heather

So che dicendolo gli altri mi guarderebbero, parlerebbero come ad una persona malata. Io sono prima di tutto una persona.

 

Laura

Un amico è qualcuno che sta con te in qualsiasi circostanza, con cui puoi sentirti a tuo agio e confidarti quando le cose vanno male. Ma la malattia è qualcosa di intimamente nostro, di cui non si può parlare troppo o lamentarsi oltremisura. La chiave sta nel comportarsi il più normalmente possibile e nell'essere positivi in ogni momento in cui si può esserlo. Con gli amici, si può tenere la palla in mano e condurre il gioco, coinvolgerli, giocare e divertirsi con loro ed essere sempre consapevoli che le uniche persone che possono capire completamente sono quelle che vivono con la malattia

 

Sara

Di solito si dice che il lupus non è la tua vita. Lo è, ma si può vivere lo stesso, insieme, smettendo di farne una guerra

 

Kim

Ho LES con sindrome di Sjogren, soffro del fenomeno di Raynaud e di secchezza delle mucose. Non ho abbastanza lacrime e ho grossi problemi agli occhi. Ho smesso da molto tempo di parlare di questo con chiunque perché mi guardano in modo diverso dopo. Oppure non mi credono affatto. La frase "sembra che tu stia benissimo" è la più irritante.

 

Pat

Ho convulsioni causate da una vasculite cerebrale. L'attacco al cervello è senz'altro la parte peggiore per me; le vertigini, i movimenti involontari. Quando arriva un attacco riesco a sentirlo e ho solo il tempo di pensare 'Dio, sta arrivando!' e sperare che non ci sia nessuno accanto a me.

 

Erin

Ho una connettivite indifferenziata; ho forti dolori e stanchezza. Non riesco a camminare per lunghi tratti. Io vedo ragioni sia per dire che per non dire qualcosa su se stessi e la malattia. Non è che penso che i miei amici non verrebbero fuori con me, ma è per come uscirebbero con me da quel momento in poi, quando dovessero scoprire che non sono esattamente identica a loro.

 

 

Beatrice

Quando ho avuto un tamponamento cardiaco tre anni fa pensavo che non ce l'avrei fatta a convivere con una malattia che ha sorprese tutti i giorni, che non lascia vivere serenamente. Il dolore di una pericardite è il peggiore che si possa immaginare, i dolori alle ossa e ai muscoli sono un tormento, ma ciò che rende davvero inermi è il senso di frustrazione. Mi sento in colpa per tutto, per come sto, per quello che non riesco a fare, ogni volta che salto la scuola, ogni volta che deludo le aspettative dei miei genitori. Mi sento un fallimento.

 

Leif

Il prendersi cura di se stessi mi rende nervoso. Alcune piccole gratifiche non valgono la vita, mi si dice. Io non credo che sia vita quella passata tra farmaci ed esami. Sto adattando me stesso alla parola malattia, potrei adattarmi alla parola morte. Sono abbastanza giovane da non essere ancora così attaccato alla vita. Se la vita è un dono, voglio scegliere come aprirlo ed usarlo.

 

Anna

Non voglio che il mondo mi guardi; non credo che potrebbe capire

 

 

Angela

Ci sono giorni buoni e cattivi, e nella stessa giornata momenti migliori e peggiori. E' un po’ frustrante non sapere cosa ci aspetta da un attimo all'altro. A volte non riesco a trovare la forza di alzarmi dal letto. A volte mi alzo correndo e poco dopo succede qualcosa. A 24 anni ho avuto già 15 ricoveri e ho sperimentato ripetutamente il pronto soccorso

 

Colleen

A volte mi succede di restare paralizzata per ore. Ho molto tempo per pensare in quei momenti. Non ne ho affatto quando la cerebrite si sveglia con svenimenti improvvisi o convulsioni. Ho una connettivite mista con coinvolgimento del sistema nervoso centrale. I farmaci che uso sono soprattutto antiepilettici e antinfiammatori. Forse ora proveranno gli anticoagulanti per tenere sotto controllo i sintomi maggiori. Ho paura

 

Molly

Ho avuto problemi costanti ai polmoni, episodi tipo influenza e un eritema sul viso. Pensavo che si trattasse di stress, come mi era stato detto. Poi ho cominciato a temere di contraddire questa ipotesi e non ho fatto cenno alla febbre che era sopravvenuta, e dei dolori. Anche la nausea continua e i problemi via via crescenti nel respirare erano stress. Quando la situazione è diventata intollerabile e si è deciso per un ricovero, ho rifiutato qualsiasi contatto o manovra medica fino a che non mi fosse stata fatta una biopsia alla pelle ed esami specifici per il lupus. Ho smesso di essere accondiscendente e sottomessa e ho preteso ciò che era mio diritto. La diagnosi è stata immediata, ma il coinvolgimento polmonare era già abbastanza avanzato. Il mio rammarico è di non essere stata forte, di non essermi ribellata prima. Sto imparando a fidarmi di nuovo e a seguire le cure che mi vengono prescritte, sebbene i farmaci siano già di per sé un incubo.

 

Cindy

Se fossi stata un uomo forse mi avrebbero creduto e sarei stata curata in tempo

Ora ho 29 anni e sono sterile a causa dei farmaci e della malattia.

 

Sandra

Avevo il LES da 4 anni quando una mattina, d'improvviso, mentre studiavo, ho avuto un malore violentissimo. Non riuscivo più a respirare, il cuore batteva come dopo una corsa, avevo un dolore sordo nel petto. Il medico del pronto soccorso mi sorrideva e domandava ripetutamente se avevo avuto problemi col mio ragazzo e se facevo uso di droghe. Io stavo sempre peggio e sentivo che non ce l'avrei fatta per molto ancora. Glielo dissi, lui mi batté una mano sulla spalla e si rivolse all'infermiera "abbiamo una ragazzina che sta morendo d'amore". Dopo un elettrocardiogramma e una radiografia mi disse di andare a casa tranquilla. Ricordo solo di essermi alzata, di aver percorso il corridoio, poi più niente. Avevo un infarto polmonare. Quando ho ripreso coscienza ero piena di tubi ed ero sotto shock. Ho tenuto un filtro cavale a lungo e sono stata sottoposta ad una terapia anticoagulante per molti mesi.

Lo sgomento maggiore è sentirsi ad un centimetro dalla morte e non riuscire a farne partecipe l'unica persona che in quel momento potrebbe salvarti.

Jackie

Ho una forma lieve di Lupus. Il mio specialista sta sperimentando alcuni farmaci, per capire quale sia più efficace. Ho dolori e bruciori ovunque e una stanchezza terribile. Se questo è una autoimmunità in forma lieve, non so immaginare come sia la forma severa.

 

Pamela

Non reagisco, mi dicono che resto passiva quando i medici parlano con me e che questo è pericoloso.

Ho ascoltato tante cattive notizie in tutto questo tempo, e ho combattutto tanto. Sono stati i reni, il cuore, i polmoni. Sono stanca ora di ascoltare, di sentir dire sempre le stesse cose, nello stesso modo. E' solo che non ho più nulla da rispondere.

 

Stacy

Anche per me è stato difficile essere ascoltata. Essendo stata fatta diagnosi immediatamente subito dopo i primi segni di malattia, quando arrivò il coinvolgimento renale, i sintomi furono attribuiti ad una depressione "post-diagnosi", alla frustrazione di aspettarsi di convivere con una malattia cronica. Avevo forti dolori al petto, mi sentivo male e casualmente quando il mio specialista andò in vacanza il sostituto fece altri esami che mostrarono un coinvolgimento renale avanzato. Non capivo più niente: uno diceva qualcosa e l'altro l'esatto contrario, ma è stato questo che probabilmente mi ha salvato; un uomo che praticamente mi ha visto una sola volta. Non ho cambiato il mio medico, che ora ha imparato ad ascoltarmi, ma ho dentro il rancore di sapere che se avesse preso le mie parole per quello che erano e non si fosse basato solo su ciò che si aspettava, il lupus non sarebbe sfuggito al suo controllo. Alle altre ragazze e ai loro genitori suggerisco di non aspettare mai. Cambiate medico se sentite che sta sbagliando, tutte le volte che è necessario. E' difficile perché si subisce una specie di lavaggio del cervello e scatta un meccanismo di colpa, ma svegliatevi poiché si tratta della vostra vita.

 

Doug

Non ci è richiesto molto, solo di essere perfetti

 

Julie

Sono stanca di combattere battaglie con persone che guardano al mondo come una cosa rigida. Sono stanca dei dottori che vedono la medicina come fatto proprio, con i paraocchi.

 

Tina

Mi è stata fatta diagnosi l'anno scorso, dopo la comparsa improvvisa dei sintomi. Il lupus mi causa un senso di solitudine anche quando sono in compagnia di persone che comprendono.

 

Cindy

Sto imparando. Voglio conoscere tutto sulla malattia e capire il perché di ogni singolo farmaco che devo prendere.

Lo pneumologo dice che ho una forma ostruttiva di coinvolgimento polmonare aggravata dall'asma allergica. Ora ho anche un'osteonecrosi del femore per la terapia cortisonica protratta, ma finché educo me stessa non ho paura.

 

Ginny

Ho lupus e miocardite, ma nulla di ciò è visibile. Devo ancora capire se questo sia un vantaggio o uno svantaggio.

 

Greg

Sono infuriato per il fatto che siamo tre volte più numerosi delle persone con cancro al seno o AIDS, ma per qualche ragione non siamo popolari o politicamente "convenienti". Tutto quello che facciamo pare andare perduto. Chi ne parla sembra impaurito spiegando ciò che realmente accade nelle nostre vite e si ferma a dire quanto sia brutto non poter prendere mai il sole. Forse il problema è che chi ha una forma grave di malattia non ha modo di esporsi, non è in grado di spostarsi o di essere presente a dibattiti o riunioni. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di farlo al loro posto, di far sapere quanto può essere devastante

 

Kat

Ho avuto a lungo una reazione di rifiuto, ma ho imparato ad accettare la malattia attraverso mio figlio. I familiari e gli amici dicono che una parte di me è morta quando gli è stata diagnosticata la stessa malattia. Ma ora ha bisogno di me doppiamente e se prima ero del tutto incosciente e non mi curavo di me, adesso lo faccio per tutti e due noi.

 

Rose

Il penultimo ricovero è stato per una neurite ottica. Per questo e altri motivi sono stata curata con alte dosi di cortisone endovena. Poi sono cominciati i problemi ad una spalla e alcuni esami hanno confermato una necrosi ossea della spalla sinistra, che purtroppo ho dovuto sostituire con una protesi.

Quando mi è stata fatta diagnosi avevo un coinvolgimento renale importante e avevo 10 kg di troppo per la ritenzione idrica. Ogni volta che mi gonfio ora temo per i reni. Ho avuto tanto sangue nelle urine che poteva vedersi, ma non farò mai più un'altra biopsia; l'altra è stata orribile.

 

Tracy

Ho il lupus da 18 mesi e prendo così tanti farmaci che non sarei in grado di contarli. Quando il medico mi ha spiegato che ho bisogno di un trattamento più aggressivo perché la quantità di proteine che perdo è enorme, ho rifiutato di prendere per vere le sue parole. E' buffo, è come se avessi fatto un patto con la malattia: avrei potuto tollerarla fino a quando non avesse attaccato un organo in modo più serio. Per qualche strana ragione pensavo di avere una sorta di potere per controllarla, quasi che non fosse possibile che progredisse in me. Sono quasi due anni che vivo questo controsenso, credo che sia parte del rifiuto della malattia.

 

Lori

Ho il LES diagnosticato da 11 anni e non l'ho ancora detto a nessuno; semplicemente dimentico di farlo. Ora che alcuni organi sono stati coinvolti ho paura, ma continuo a rifiutare tutto. Credo che sia una difesa contro la devastazione di questa malattia, ma nonostante ogni finta difesa si è attaccati dentro ugualmente. Ho perso il mio senso dell'umorismo e la sensazione di poter controllare ogni cosa che mi accade. Mi auguro che il prossimo sentimento non sia la rabbia.

 

Tammy

Anche io ho sempre pensato che per quanto cattive fossero le notizie in un dato momento, tutto sarebbe andato meglio con il tempo e che avrei potuto regolare il progredire del lupus con un pò di attenzione. Così ho sempre detto a tutti che le cose andavano bene, e se c'era da andare in ospedale che sarebbe stato per poco, che forse era ancora qualche strano virus, che sarei migliorata in fretta. Insomma, ho sempre agito come se si trattasse di un intoppo temporaneo, per quanto lungo e tormentato fosse. La realtà è che nulla sta per accadere che mi conduca via da questa malattia passeggera, che questa sarà con me per il resto della vita. Non avrò il controllo sul mio corpo qualsiasi cosa faccia e qualsiasi sia la mia reazione ad essa; non importa cosa farò, io sarò malata.

 

Carol

Si dicono cose orrende su certi farmaci usati per sopprimere il sistema immunitario, ma le prendevo per leggende metropolitane, fino a quando non ho toccato con mano. Mi dicono che potrebbero avermi salvato gli organi e forse la vita, allora mi domando dove sia la ricerca se per salvare alcuni organi devono ucciderne altri.

Perché nessuno sa cosa sia questa malattia, perché nessuno se ne occupa!

 

Dana

Non ascolto nulla di ciò che si dice sul LES. Ignoro le storie negative e i medici quando dicono qualcosa che non voglio sentire. Combatto e mi tengo occupata anche quando sento che non riesco neppure a stare in piedi.

 

Camminiamo in silenzio, solo noi due, il mio lupus ed io

 

 

Marina

E' buffo che mia nonna ricordi meglio di me, sia più orientata e meno confusa. Ho come una 'nebbia cognitiva' e per me questo è il primo sintomo di una riacutizzazione. La debolezza e i dolori muscolari, i gonfiori, vengono subito dopo. Ho trenta anni e mi sento come una vecchia signora malandata. Ci sono giorni in cui mi domando cosa sarò in grado di fare quando ne avrò sessanta, ci sono giorni in cui mi domando se li avrò mai.

 

Paula

Sono stata molto fortunata perché la mia diagnosi è venuta subito ed è stato  possibile fermare la malattia al primissimo stadio. Ora non sono costretta a prendere cortisonici e gli antimalarici sono sufficienti a tenere la stanchezza sotto controllo. A volte sono necessari degli antinfiammatori per i dolori muscolari e alle ossa. Quando sto meglio cerco di stare vicino a chi ha bisogno in quel momento. Ringrazio Dio per ogni giorno che posso alzarmi e uscire

 

 

Beth

Questa è la mia vita e non ho altro modo di viverla se non qui, adesso.