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Dal testo

 

 

Composizione del Gran Consiglio del Fascismo nella seduta del 24 luglio 1943:

Presidente:

il Duce Benito Mussolini.

I categoria: Quadrumviri della marcia su Roma, nominati a vita
De Bono Emilio
De Vecchi Cesare Maria.

II categoria: Membri nominati per le cariche ricoperte
Suardo Giacomo, presidente del Senato
Grandi Dino, presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni
Scorza Carlo, segretario del Partito
De Marsico Alfredo, ministro di Grazia e Giustizia
Acerbo Giacomo, ministro delle Finanze
Polverelli Gaetano, ministro della Cultura popolare
Biggini Carlo Alberto, ministro dell’Educazione nazionale
Pareschi Carlo, ministro dell’Agricoltura e foreste
Cianetti Tullio, ministro delle Corporazioni
Federzoni Luigi, presidente dell’Accademia d’Italia
Tringali-Casanova Antonino, presidente del Tribunale speciale
Balella Giovanni, presidente della Confederazione degli industriali
Gottardi Luciano, presidente della Confederazioni dei lavoratori dell’industria
Frattari Ettore, presidente della confederazione degli agricoltori
Bignardi Annio, presidente della confederazione dei lavoratori dell’agricoltura
Albini Umberto, sottosegretario agli Interni
Bastianini Giuseppe, sottosegretario agli Esteri
Galbiati Enzo Emilio, capo di Stato Maggiore della Milizia.

III categoria: membri nominati ad personam per tre anni, e riconfermabili
De Stefani Alberto
Rossoni Edmondo,
Bottai Giuseppe
Farinacci  Roberto
Marinelli Giovanni
Ciano Galeazzo
Buffarini-Guidi Guido
Alfieri Dino.


 

Decreto legislativo del Duce, 24 novembre 1943 XXI

Composizione del Tribunale speciale straordinario

 

Il Duce
della Repubblica Sociale Italiana
Capo del Governo

Visto il Decreto Legislativo in data 11 novembre 1943 XXI, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale d’Italia 
n.269 del 18 novembre 1943 XXI relativo alla istituzione del Tribunale speciale straordinario;
sentito il Consiglio dei Ministri;
sulla proposta del Ministro Segretario del Partito Fascista Repubblicano

Decreta
Sono nominati componenti del Tribunale speciale straordinario i fascisti:

 

Vecchini Avv. Aldo

 

Presidente

Riva Celso

 

  Componente

Montagna Gen. Renzo

 

»

Pagliani Prof. Franz

 

»

Mittiga Gen. Domenico

 

»

Riggio Console G. Battista

 

»

Casalinuovo Console Vito

 

»

Vezzalini Avv. Enrico

 

»

Gaddi I° Seniore Otello

 

»

Calia Console Pietro

 

Giudice Supplente

Guidi Console Guido

 

»        »

Collu Console Ferdinando

 

»        »

Cersosimo Avv. Vincenzo

 

Pubblico Accusatore

Fortunato Avv. Andrea

 

»        »

 

 

Per eventuale sostituzione reciproca

 

 

Il Tribunale speciale straordinario, sia nella istruzione che nel dibattimento applicherà, in quanto possibile, le disposizioni del codice di procedura penale ordinario e, occorrendo, quelle della procedura penale militare.

 

Dal Quartier Generale 24 novembre 1943 XXI

Mussolini

 

Il segretario del P.F.R.

                                   Pavolini

 


Il dispositivo della sentenza

 

 

In nome della legge

 

IL TRIBUNALE SPECIALE STRAORDINARIO

 

Letti gli atti a carico di De Bono Emilio, Ciano Galeazzo, Cianetti Tullio, Pareschi Carlo, Marinelli Giovanni, Gottardi Luciano, Bottai Giuseppe, Bastianini Giuseppe, Albini Umberto, Rossoni Edmondo, De Stefani Alberto, Bignardi Annio, Balella Giovanni, Federzoni Luigi, Acerbo Giacomo, Grandi Dino, Alfieri Dino, De Vecchi Cesare Maria, De Marsico Alfredo,
Visti gli art. 1 lettera a, 4 e 7 del Decreto 11 novembre 1943, in relazione all’art. 241 Codice penale ordinario ed altresì gli art. 19 e 21 stesso Codice, e gli art. 474, 477, 483, 484, 488 CPP.

 

DICHIARA

gli imputati predetti colpevoli dei reati loro ascritti secondo il combinato disposto degli art. 1 lettera a) del citato decreto e 241 Codice penale, ritenendo così (e all’uopo modificando la rubrica) assorbito il delitto di cui all’art. 51 CPMG, ed in conseguenza condanna De Bono, Ciano, Pareschi, Marinelli, Gottardi, Bottai, Bastianini, Albini, Rossoni, De Stefani, Bignardi, Balella, Federzoni, Acerbo, Grandi, Alfieri, De Vecchi e De Marsico alla pena di morte con le conseguenze di legge.
Visto l’art. 62 n. 6 CP condanna Cianetti Tullio, per il concorso della ora detta attenuante, alla pena della reclusione per la durata di anni trenta, con la interdizione perpetua dai pubblici uffici di cui agli art. 28 e 29 CP.
Ordina la pubblicazione della sentenza, per estratto, e per un solo giorno, sui seguenti giornali: Gazzetta del Popolo, Corriere della Sera, Resto del Carlino, La Nazione, il Giornale d’Italia.
Condanna tutti gli imputati al pagamento delle spese di giudizio, come per legge.

 

 

 

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