Intorno
alla questione del Sionismo
La
Civiltà Cattolica, Roma, 2
aprile 1938, a. 89, vol. II, quad. 2107, pp. 76-82.
La
singolarità unica del Giudaismo sta in ciò, che esso è, insieme e
indissolubilmente, una nazione ed una religione, anche negli stessi giudei
increduli, per il messianismo talmudico in essi persistente. Ancora più strano
e singolare: il Giudaismo è una nazione equivoca e insieme, una religione
equivoca.
Nazione
equivoca, perché, al medesimo tempo, è se stesso ed è un altro, quante sono
le nazioni del mondo, dove si è stabilito: Giudaismo italiano, francese,
tedesco, inglese, americano, romeno, polacco, e via dicendo, onde il giudeo gode
di due nazionalità. Sembra che rechi vantaggi alla nazione dove risiede - e ne
reca di fatto con la sua potenza finanziaria e con il suo ingegno - ma questi
vantaggi sono direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente
ordinati al sopravvento e dominio della nazione giudaica, detentrice dell'alta
finanza e per mezzo di essa del dominio, più o meno larvato, del mondo.
Religione equivoca, perché, se ha il vanto di essere stata l'unica vera
religione - cioè il Giudaismo dell'antico Testamento, figura e preambolo del
Nuovo, preparazione quindi del Cristianesimo - è ormai, in realtà, una
religione profondamente corrotta: il Giudaismo del Talmud, antitesi del
Cristianesimo. In fatti, tutto il valore del Giudaismo era nella sua sola
ragione di essere la preparazione all'avvento del Messia: cioè il popolo eletto
a conservare il culto del vero Dio e le promesse di redenzione e di regno
universale del Messia Re e Salvatore del mondo. Venuto il Messia, in persona di
Gesù Cristo, cessò, necessariamente ed automaticamente, il valore del
Giudaismo tutt'insieme, e quale "popolo eletto" e quale religione: vos
non populus meus, et ego non ero vester, secondo l'energica espressione del
profeta Osea (1, 9). Il vero messianismo, spirituale e soprannaturale, onde il
Giudaismo era la vera religione e insieme il vero popolo eletto a prepararlo, si
è cambiato nel messianismo talmudico, materiale e temporalistico. Sicché ora
il Giudaismo in tanto è nazione in quanto si crede eletto al dominio messianico
universale, materiale e temporale; ed in tanto è religione in quanto professa
tale messianismo. Ecco perché il Giudaismo è una religione profondamente
corrotta in quanto è una nazione che si presume eletta, ed è una nazione in
quanto è la religione del messianismo corrotto. Il messianismo, latente ed
operante anche nei Giudei increduli e perfino atei, è essenziale al Giudaismo,
come sopra si è detto. Togliete il messianismo e cesserà automaticamente il
Giudaismo e la nazione giudaica. Se non che, è impossibile toglierlo dall'anima
giudaica, fuori di un miracolo morale della Grazia, e cioè senza la conversione
al Cristianesimo. Perciò, dicevamo, che non si può dare soluzione definitiva
alla questione giudaica, se non con la conversione di tutto Israele al
Cristianesimo. Il ché, secondo la profezia di S. Paolo, avverrà negli ultimi
tempi. Ma intanto la questione giudaica rimarrà insoluta, perché, come tutti
consentono, anche i più benevoli ai Giudei, il messianismo corrotto, e cioè la
fatale smania di dominio finanziario e temporalistico nel mondo, è la vera e
profonda causa che rende il Giudaismo un fomite di disordini ed un pericolo
permanente per il mondo. Non si può dare perciò se non una soluzione relativa
e provvisoria, e questa non altra da quella tradizionale, adoperata dai Papi: la
carità, senza persecuzioni, e insieme la prudenza con opportuni provvedimenti,
quale una forma di segregazione o distinzione conveniente ai nostri tempi:
insomma, una ospitalità e convivenza civile, in maniera simile a quella che si
usa con gli stranieri.
Né
può dirsi che ciò sia un trattamento ingiusto verso cittadini di religione
diversa, perché è purtroppo un fatto incontrastabile che il Giudaismo non è
solo una religione, ma è indissolubilmente anche una nazione, fondate sul
messianismo materiale e temporalistico, consapevolmente o inconsapevolmente, ma
in ogni modo, inevitabilmente professato e vagheggiato...
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