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Prefazione

 

 


Da qualche anno in Italia è in atto un rigurgito della incessante campagna propagandistica antirevisionistica promossa da gazzettieri di basso livello e da storici improvvisati che, dopo aver infuriato in varie riviste, è giunta all’apice - incredibile dictu! - in un libro, L’irritante questione delle camere a gas. Logica del negazionismo (Bompiani, Milano 1998), scritto da tale Valentina Pisanty, notoria specialista in... Cappuccetto Rosso!

Per quanto mi riguarda, quando mi è parso che la misura fosse colma e che questa genìa di caudatari avesse abbondantemente superato i limiti della decenza, ho cominciato a rintuzzare sistematicamente questa campagna diffamatoria, prima con il saggio Olocausto: dilettanti allo sbaraglio  (Ed. di Ar, 1996), indi con una pronta risposta alle ciarle della Pisanty, L’irritante questione delle camere a gas ovvero da Cappuccetto Rosso ad… Auschwitz. Risposta a Valentina Pisanty (Graphos, Genova 1998).

Dopo questa risposta, la nostra esperta in fiabe, che prima aveva imperversato in trasmissioni radio e su riviste, ha ritenuto più prudente tacere ed è scomparsa completamente dalla scena. Saggia decisione!

Ciò ovviamente non impedisce ai suoi diligenti  scolaretti di  continuare a propinare rimasticature delle presunte strategie ingannatrici revisionistiche da costei presuntamente disvelate – in realtà raffinate tecniche di impostura  messe in atto proprio da santoni e santine dell’Olocausto contro il revisionismo,  a cominciare da Valentina Pisanty, come ho dimostrato ad abundantiam nell’opera summenzionata.

In questo libro, che rappresenta in un certo qual modo il seguito di Olocausto: dilettanti allo sbaraglio, completo il quadro panoramico della cialtroneria olocaustica e antirevisionistica italiana esaminando gli ultimi contributi dei nostri gazzettieri alla campagna diffamatoria suddetta e le “scoperte” dei nostri “storici”.
Come al solito, il lettore onesto attenderà invano che questi inetti polemisti salariati rispondano ai miei argomenti.

Che cosa mai potrebbero controbattere sul piano argomentativo questi dilettanti che, nel migliore dei casi, hanno conoscenze olocaustiche di terza o di quarta mano?
Consapevoli della loro nullità in campo storico e della loro impotenza sul piano argomentativo, ma essendo i lacchè della sacra vulgata resistenzialista e antifascista, a costoro non resta che tacere o inveire furiosamente.
Tuttavia le menzogne e le ingiurie non dimostrano nulla; anzi, una cosa la dimostrano: la bassezza e la pochezza intellettuale e morale di chi le proferisce...

 Carlo Mattogno.

 

 

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