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L'odore della notte



 

Autore Camilleri Andrea 
Prezzo L. 18.000 - E. 9,30
Pagine p. 221
Data di pubblicazione 2001 
Editore Sellerio 
Collana La memoria, n.507

 
«Ha detto l'odore della notte?». «Sì, a seconda dell'ora la notte cangia odore». A Vigàta è tornato l'inverno. Mimì Augello, il braccio destro, forse ha ceduto e sta per sposarsi. L'ultimo regalo di Livia, un pullover mai indossato che Montalbano per sbadataggine (o per rimozione, come dice Livia?) ha sciupato, inoccultabile corpo del reato di distrazione amorosa, scompare e ricompare, come sirena che canta le gioie della famiglia. E il commissario non è più un ragazzino. Lo si avverte perché i segni lasciati da tutte le inchieste passate - e prima di tutto il povero «grande ulivo saraceno» che tante volte lo ha ispirato - riaffiorano qui e là, con i colori della nostalgia, a ogni passo di quest'ultimo caso. Un caso anomalo in cui il cadavere non spunta all'inizio, e Montalbano non ne è proprio il titolare, ma vi si intrufola. Troppe coincidenze lo spingono. Scava nella scomparsa di un finanziere truffatore, che si è portato i soldi di mezzo paese e dintorni, e poi del suo aiutante (due «teste parziali», di quelli che sanno tutto di denaro e non sanno nient'altro e nient'altro sentono). E la soluzione sarebbe una fuga banale, col malloppo sottratto ai molti polli dell'epoca della borsa, connessa a un omicidio, se assai più carica di dolente orrore non si profilasse una soluzione laterale. Sull'enigma della quale Montalbano si sporge a vedere, con la pietà che si prova verso il dramma silenzioso di certe esistenze, mentre uno strano odore «di frutta marcia, di cose che si disfacevano», per qualche tempo, ne aveva sparso come la profezia nella notte di Vigàta. «E allora sentì che la notte aveva cangiato odore: era un odore leggero, fresco, era odore d'erba giovane, di citronella, di mentuccia». 

Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925) ha pubblicato con questa casa editrice: La stagione della caccia, Il birraio di Preston, Un filo di fumo, La concessione del telefono, La bolla di componenda, La strage dimenticata, Il gioco della mosca e Il corso delle cose. Della serie del commissario Montalbano, sono La forma dell'acqua, Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, La voce del violino e La gita a Tindari, e a percorrerli tutti, fino a questo L'odore della notte, si conferma l'impressione che Camilleri abbia creato uno di quei personaggi che riescono a forzare il loro cliché, quasi a rendersene indipendenti e, come gli amici che ci stanno accanto, cambiano e maturano col passare del tempo.
 

In copertina: Donna alla finestra, olio su tela di Pippo Rizzo, 1931. Collezione privata, Palermo.


 
 
 
 

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