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Nella media...

Il signor Giovanni Rossi stava per tornare a casa dal lavoro e non vedeva l’ora di passare il resto della serata con la sua famiglia. Ancora qualche semaforo, le ultime code, e poi...addio stress, caos, problemi, traffico!...almeno fino all’indomani, quando tutto sarebbe inesorabilmente ricominciato daccapo. Sentiva una certa angoscia da qualche giorno prima, non dettata da nulla di particolare quanto da una sensazione: quella di sentirsi osservato e seguito da qualcuno; una serata rilassante magari davanti alla TV e il riabbracciare tutti i suoi cari avrebbero senz’altro cancellato tutto e ridato al signor Rossi quella tranquillità di cui aveva bisogno.

Non appena arrivato a casa il signor Rossi salutò la sua bella famigliola riunita e si mise a leggere il giornale sulla sua poltrona preferita senza molta attenzione, mentre la moglie stava preparando la cena. Ad un certo punto suonò il campanello, ed apparve dinanzi alla porta di casa un signore in giacca e cravatta che sosteneva di essere il responsabile del marketing di una nota multinazionale: “Perbacco,- pensò il signor Rossi- è la prima volta che ho a che fare con un pezzo così grosso e che addirittura si scomoda per arrivare fino a casa mia...che cosa mai sarà successo? La mia ruota ha incominciato a girare?”. “Sono qui per lei, perchè abbiamo scoperto una cosa fondamentale su di lei. Lei praticamente è il cittadino più rappresentativo della nazione intera, e siamo venuti qui per omaggiarla! La storia, quella con la esse maiuscola, non va avanti con grandi gesta e grandi personaggi, ma con piccoli grandi eroi quotidiani che sono il vero motore nonchè l’asse portante della nostra società civile...uomini come lei, impiegati con moglie, una bambina ed un bambino, con una cagnetta yorkshire di nome Laika, che santificano la domenica e le feste, che vanno al mare d’estate e a sciare d’inverno, e che stanno risparmiando magari per potersi permettere una bella casetta per fare le settimane bianche e per comprare una nuova bella automobile, magari una berlina...che comprano la pasta Barilla, che guardano i programmi del sabato sera, con i bambini in età di giocattoli, che scrivono ancora la lettera a Babbo Natale...che vivono in pace, magari con qualche litigata, ma mai senza eccedere i limiti della buona e felice famiglia media, rappresentativa del motore di questo Paese che lavora, che vive, che vuole bene!...”. “Un momento, ma come fate a sapere tutte queste cose su di me? Non sarete mica dei maghi?”. “Maghi? Ah, Ah, Ah, lei ha anche un bellissimo senso dell’umorismo tipico degli abitanti di questa zona...non siamo dei maghi, siamo degli studiosi che hanno analizzato vari campioni e siamo pervenuti a queste conclusioni...a proposito, avete sentito che parola eh? Campioni, sembra fatta apposta per lei e per la sua splendida famiglia! E nel nome del progresso ci dovreste fare un piccolo grande favore, a pagamento, s’intende...dovreste farci studiare dal vivo un po' delle attitudini e dei gusti della vostra famiglia, per permettere alla nostra azienda di servire al meglio uno zoccolo duro di abitanti che potrebbero essere il motore della ripresa economica del nostro Paese nei prossimi anni. E’ una specie di compito sociale di cui ci siamo fatti un incarico, per il bene di tutta la comunità. La retribuzione è di dieci milioni al mese, una specie di premio per la sua normalità, che però le assegneremo alla fine del nostro studio, per non influenzare i vostri consumi...ha un giorno di tempo per accettare, si ricordi che la sua è anche una missione sociale per il bene di tutti!...” “Non c’è bisogno di pensarci su, accetto tutto e subito.-disse il signor Rossi, ingolosito da una somma che non aveva mai pensato di poter guadagnare- Se quello che devo fare è soltanto collaborare con voi, accetto subito!” “Metta una firma qui per favore, e si ricordi di essere più naturale possibile quando cominceremo a studiarla come fenomeno sociale di rilievo. Cominceremo domani. Arrivederci, mi saluti la sua splendida moglie!!”.

Il signor Rossi non credeva ai suoi occhi, era troppo contento, e prese la migliore bottiglia dalla sua cantina per festeggiare l’avvenimento con la moglie. A tal punto squillò il telefono.”Buonasera, signor Rossi, sono Mabellini della GTR, nota multinazionale differenziata che si occupa un po' di tutto, dalle bolle di sapone alla produzione di microchip per la NASA. Abbiamo scoperto che lei è un virtuoso della vita, che per vivere e lavorare dovremmo tutti imparare un po' da lei, che rappresenta la classe sociale che contiene in nuce il gene di un cambiamento che porterà le risposte ad un domani certo non scevro di dubbi ed incertezze...grazie a lei l’uomo potrebbe raggiungere la verità, l’arkè metafisico che ci può portare a risolvere molti problemi della nostra esistenza...scusi se parlo difficile, ma so d’altro canto che lei ha fatto in gioventù il liceo scientifico, ed è proprio dalla sua cultura di base che dovremmo ripartire per...” “La ringrazio molto per le sue belle parole, ma sa, se vuole che io collabori con voi forse è mio obbligo informarla che sono già in accordo con la QWE, ho firmato proprio stasera...” “Ah sìhi?-Mabellini disse con una punta di stizza-E per quanto vi siete accordati?” “Dieci milioni al mese..” “Ma è una vergogna!!Per il ruolo che andrete ad occupare è poco, molto poco, io ve ne offro venti!!”. Il signor Rossi ebbe un sussulto, ma la sua educazione gli impedì di accettare, maledicendo però il momento in cui decise di rifiutare di rispondere l’indomani alla proposta precedente. “No, non posso accettare, mi spiace” “Va bene, per noi lei è essenziale, lei vale realmente quello che siamo disposti a darle, ma se non vuole accettare per ovvie motivazioni contrattuali, siamo disposti a proporle dieci milioni al mese per una sua collaborazione a metà, in cui lei ci permette di ascoltare tutte le telefonate fatte in casa sua: da quelle sue, di sua moglie, a quelle dei suoi bambini con gli amichetti. Può pensarci fino a domani.” “Va bene, accetto!” “ Grazie, lei darà un imput essenziale al progetto che rilancerà la nostra società dal degrado e dall’angoscia. Verrà tra un minuto un nostro dipendente a farle firmare”.

Il Signor Rossi stava già impazzendo dalla felicità, corse ad abbracciare i suoi bambini e a baciare sua moglie. Le bottiglie stappate furono due, e la festa in casa era partita, quando telefonò un altro pezzo grosso del marketing, che si offrì, dopo aver fatto i complimenti all’uomo modello-signor Rossi, di mettere una telecamera fissa 24 ore su 24 su tutte le finestre della casa. Il signor Rossi, in leggero stato di ebbrezza dall’alcool e dall’entusiasmo chiese trenta milioni per questa violazione della privacy, e chiese a questo punto di firmare non prima di due giorni, pensando a chissà quante offerte gli sarebbero potute capitare nel frattempo, ora che sentiva di valere quanto Ronaldo. Il manager accettò.

Il giorno dopo il Signor Rossi andò a lavorare con la classica contentezza di chi ha appena cominciato a guadagnare cinquanta milioni al mese. Di ritorno a casa gli si fece incontro sua moglie raggiante. “C’è una sorpresa, caro! Vieni a vedere...”. I due entrarono in casa e c’era un uomo seduto sulla poltrona del salotto. “E chi è questo seduto sulla MIA poltrona?”- disse sottovoce il signor Rossi, senza farsi sentire, per non tradire la classica tolleranza dell’uomo medio- “ E’ il signor Gigi della VHG, che per trenta milioni al mese starà seduto su questa poltrona per testarne la comodità, giocherà coi bambini (così risparmieremo per la tata!), gli proporrà tanti nuovi giocattoli per vederne la reazione, e starà con noi per imparare come una famiglia modello vive e respira”. I milioni al mese diventarono così ottanta, ed il Signor Rossi aprì un’altra bottiglia di spumante, una volta passatagli per un istante una brutta sensazione che lo rapì per un paio di secondi. Chissà quante berline e case in montagna avrebbero potuto permettersi da quel momento in avanti! La casa nel frattempo cominciava ad essere abitata da molte persone. C’erano due tecnici dei consumi della QWE che rovistavano le immondizie per vedere quali fossero gli alimenti e le marche cui la famiglia Rossi aveva dato fiducia negli ultimi tempi di mediocrità, due tecnici telefonici della GTR che mettevano la linea di casa sotto controllo, altri individui da fuori che montavano delle telecamere puntate verso le stanze, sconosciuti che provavano a dare a Laika del cibo per cani per vederne la reazione, che davano delle martellate in testa ai bambini con un martello di gommapiuma per vedere quale fosse la loro risposta, il loro divertimento e fastidio. Altri ancora guardavano quanta polvere ci fosse sotto il letto, se il water fosse perfettamente ripulito dopo una seduta, se le pantofole usate dal Signor Rossi fossero bucherellate o rotte, e di che marca fossero...e poi c’era quel babbocchione di Gigi, che aveva rubato la poltrona del padrone di casa, che si era allora accontentato di una umile sedia per leggere il giornale.

Un bel giorno il Signor Rossi decise di non andare al lavoro, chiuse tutte le tapparelle di casa sua, sbattè fuori Gigi e tutti i tecnici ficcanaso. I manager della GTR, della QWE, FDO,e quelli delle altre multinazionali che si erano aggiunte si riunirono sotto casa del Signor Rossi per capire cosa stesse succedendo. Quello della GTR prese il megafono e cercò di ricondurlo ad un comportamento che onorasse i patti: “Signor Rossi, Signor Rossi, le ricordo che in questa maniera lei sta cercando di violare i patti del contratto: lei deve andare a lavoro come se nulla fosse, perchè non deve essere influenzato da tutto quello che sta succedendo, lei deve essere il più naturale possibile, lei ci serve così come lei è, medio splendidamente...si ricorda il nostro grande progetto?...E allora ritorni al lavoro e ci lasci lavorare per il futuro!”. Il Signor Rossi uscì da un balcone con un' aria mediamente disperata, guardò tutti mediamente assente, non disse nulla, rientrò ed uscì di nuovo, portando con sè una televisione di medie dimensioni con televideo e videoregistratore incorporato, e la lanciò con violenza contro tutti i luminari del commercio. Cominciò poi ad urlare frasi mediamente sconnesse e proseguì i suoi lanci ad una distanza media di due minuti l’uno dall’altro: colpì la folla con pacchi da 20 kg. di cibo per cani, col meccano per i bimbi, con le nuove pantofole, col divano ergonomico, col telefono con accendino incorporato, con un peluche delle dimensioni di un orso polare medio. A questo punto i managers, allontanatisi dal raggio medio dei lanci, si guardarono tra di loro concludendo: “Ansie depressive, frustrazioni, maleducazione, scarsa cultura, consumatore irrazionale: abbiamo preso un granchio. Quelli della ricerca e dei sondaggi hanno fatto un pessimo lavoro...”. Ad un certo punto passò là davanti un uomo distinto con un cappello normale, con una moglie normale, che rientrava nella sua casetta chiamando il suo cane: “Vieni Fido!”. Gli esperti delle multinazionali si guardarono tra di loro con uno sguardo un pò diffidente e poi, all'improvviso, si scatenò una corsa pazza verso quella casa tra affanni e sgambetti per arrivare primi.

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