La poesia riportata qui sotto è di Paul Verlaine, il poeta che fu amante di Rimbaud, che visse con lui "lo sgretolamento di tutti i sensi", ed appartiene alla sua collezione di "Poesie erotiche".
Nel testo, due parole sono contrassegnate con XXXX. Andate a cercare le parole esatte nella pagina che già si dovrebbe essere aperta, che è quella di ANTROPOGENICA '900.
Se ancora non si fosse aperta la pagina, qui sotto c'è il link:
Per Rita
Detesto una donna magra,
Tuttavia ti adoro, o Rita,
Colle tue labbra un po' negre,
Dove la lussuria prese corpo.
Coi tuoi neri, osceni capelli,
A forza di essere così belli,
E gli occhi dove vi son scene,
Parola mia, che san di bruciato
Tanto adoro il fuoco scuro e allegro insieme
D'una così xxxx allegria
Illumina di suprema grazia,
Nella peggiore impudicizia,
Sguardo che suona di virtuoso,
Le pratiche di cui si tace:
"Osa qualunque cosa il culo ti detta";
E sulla sua taglia come d'uomo
Sottile molto sottile tuttavia,
Il tuo busto, perplessa Sodoma
Intraprendente, poi esitante,
Perché nella stoffa troppo tesa
Dei tuoi corpetti corruttori
I duri piccoli seni di statua
Dicono: "Uomo o donna?" agli eccitati.
Ma quanto femminili le tue gambe,
La loro grazia grassa verso l'alto
Fino alle natiche che indovina
il mio desiderio mai in difetto,
Nelle pieghe oscene dell'abito
Che un'arte audace ha saputo disporre
Per mostrare più di quanto nasconda
Un ventre dove posare il mio!
In breve, tutto il suo essere respira
Soltanto fame sete e passioni...
Ora, io credo di stare ancor peggio:
Bisognerebbe mettere a confronto.
Su, a letto in fretta, xxxx mia,
Diamoci dentro sino al mattino,
Sarà una battaglia trionfante
A chi sarà più puttana.