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*Lettere alla Chiesa*

1
Perché non siamo fuori del mondo? Come mai non ci sono più mistici che ci facciano sognare? Perché (so che ci sono lodevoli eccezioni) la carità è pietà per l'altro? Io rimango tal quale ero. Ti ho dato una frangia del mio mantello. Ma perché non ho cominciato a volare, ad ardere, il mio cuore non è esploso? Mi puoi tu illuminare? Potessi farlo. Vorrei avere il coraggio di abbandonare me stesso. In fondo non mi sono molto simpatico.
2
Scritti d'amore, parole d'amore. Ne servono tante per insegnare ai cristiani le altre religioni. Per recuperare ciò che abbiamo perso. Per entrare in contatto con gli altri. Non servono lezioni d'amore, serve che tu mi prenda la mano e mi chiami a giocare. Serve che tu abbandoni la polvere e le antichità, e mi presenti il Sempre Vivo. Non sono i suoi occhi dentro di noi? E poi non ci sono cose importanti, se non vengono da lui. E allora non dovremmo trovare gli occhi di lui anche nelle altre religioni? Uomini adulti siamo, non dovremmo camminare con le mani tese? E se incontriamo cose criticabili, quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento? Quale è stato il suo atteggiamento di fronte alla sincerità?
3
Il misticismo nasce se abbiamo il coraggio di guardare alle nostre contraddizioni insanabili. L'amore con l'incoscienza di accettarle e viverle. Hai voglia di far la figura del fesso, dello stupido, del vecchio e superato, di sentire gli altri urlare per lo scandalo che stai dando, perché stai facendo ciò che è completamente fuori dalle logiche? Non credo, solo l'amore può farti così grande. Quell'amore che brucia in una piccola ampolla che solo lui può riempire.
4
"…molti verranno dall'Oriente e dall'Occidente…"
Le altre religioni hanno amato Gesù Cristo. Per i buddhisti è un Buddha, per i mussulmani un profeta, il più grande profeta insieme a Maometto, per Gandhi era un illuminato. Interpretazioni parziali, è vero, ma adeguate alla verità presente in quelle religioni. E noi, cosa avremmo dovuto dire delle altre religioni? Abbiamo detto che in esse è un cammino verso la verità, anche se in forma parziale e imperfetta. Tutto qui? Quale verità, e fino a dove? Non avremmo dovuto amare pienamente il loro messaggio, comprenderlo, e quindi fecondarlo ed esserne fecondati? Non abbiamo forse molto da imparare, magari nelle piccole cose? Ma questo non può avvenire nell'ombra e nella vergogna. Occorre mettersi in ginocchio e ricominciare un cammino interrotto da tanto tempo.
5
Il Papa ha chiesto scusa per le colpe della Chiesa. E' stato un bellissimo gesto, speriamo profetico per tutti i cristiani e l'umanità. Anche noi abbiamo chiesto scusa tante volte. Per le colpe dei padri, dei nostri fratelli, e anche nostre, ma di ieri, domani... Come si fa a chiedere scusa per ciò che siamo oggi? E' evidente che chiedere scusa non basta, non è credibile. Il pentimento vero deve produrre frutti sinceri. Quali frutti? E' difficile dirlo, perché se Gesù Cristo ci ha chiesto di essere perfetti, tali dovremmo essere. Ma, finché tali non riusciamo ad essere, forse l'unica soluzione è scegliere la povertà e l'umiltà. Così, se non riusciremo ad essere perfetti, avremo almeno l'attenuante di averlo ammesso con noi stessi e con gli altri.