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Come Socrate spiega nel Convito di Platone, Eros è filosofo. L'Amore è ricerca, bisogno, desiderio di verità. Eros non si accontenta della finzione, Eros vuole la Verità, la pretende. E come è chiaro che Eros tende continuamente alla Verità, così è altrettanto evidente che senza ricerca l'Amore non può esistere: si dissolve, si spegne. Dunque la Verità non può mai essere trovata una volta per tutte, pena il dissolvimento stesso di ogni di passione, di ogni desiderio, di ogni amore. Nell'Apologia, d'altra parte, Platone fa dire al suo maestro, proprio poco tempo prima di essere messo a conoscenza della propria condanna a morte, che "una vita senza ricerca non vale la pena di essere vissuta".
In che modo si può, allora, trattare la Filosofia come una
disciplina, una materia scolastica, se si parte da questi presupposti, se si
tiene conto che uno dei più importanti filosofi di tutti i tempi ci ha
insegnato che così come Eros è filosofo, è altrettanto vero che la Filosofia
è eros, è amore, è sacro furore, entusiasmo, desiderio irrefrenabile di
verità? Platone ci insegna che non si può fare Filosofia senza essere
innamorati, così come non si può essere innamorati senza essere filosofi,
senza pretendere di conoscere la verità pur non raggiungendola mai una volta
per tutte. Che tipo di materia è l'amore? Come s'insegna? Come s'impara?
Chi ha intenzione di farsi
affascinare da questi discorsi, chi ogni tanto ama fermarsi e chiedersi le
motivazioni che trainano la propria esistenza quotidiana, chi qualche volta
"si fa le paranoie", come dicono i miei ragazzi, e si spacca la testa per
farsi domande che non possono avere una risposta univoca, ma alle quali
ognuno di noi può e deve rispondere autonomamente, chi dunque è abituato ad
esperienze di questo tipo potrà senza dubbio capire il senso con cui abbiamo
tentato di mettere su questo "sito di Filosofia", totalmente gestito da
giovani studenti che tradiscono semplicemente la passione di sedersi attorno
ad un tavolo, magari con una buona birra davanti, a parlare ed a discutere
di problemi assolutamente non risolvibili. La passione del confrontarsi,
dell'inventare teorie incredibili eppure logiche e razionali. La passione
che scaturisce dall'abbracciare un insieme di valori non imposti, non
impartiti autoritariamente e senza alcuna spiegazione, ma ponderati, scelti
ed adottati autonomamente grazie a quel senso critico che la Filosofia
meglio di molte altre arti sa affinare nell'individuo. Una serie di valori
che, una volta impugnati, possano essere divisi e condivisi nel rispetto
delle altre persone, degli altri esseri viventi. Questa la Filosofia in cui
credo: passione, ricerca, dialogo, rispetto, fedeltà. Questa la Filosofia
nella quale credono questi giovani che si sono cimentati e si cimentano in
questa singolare esperienza. Un'esperienza che li coinvolge nel tentativo di
contagiare altri giovani, altre persone, con la loro follia di innamorati
dell'inutile e fondamentale ricerca della Verità. Pietro Ratto |