"Rimase come sospesa, scolpita in una specie di
cerea flessibilità, e là si sarebbe potuta credere in
contemplazione di suoni luccicanti o in ascolto di visioni in risonanza,
Per quanto singolarmente straniata la rendeva quel rapimento incantatore.
"Dimmi che cosa vedi",
Le chiese, "Dimmi che cosa vedi!".
Ella prese a cantare..."
- Marlene Kuntz -