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AWELE
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Indice della pagina dell'Awélé:

*AWELE - l'antico gioco Africano della semina (articolo di E.Ragone)
- Storia e diffusione
- Premessa
- Regolamento
- Notazione
- Conclusioni
*I molti nomi dell'Awélé
*Indirizzi utili

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AWELE
L'antico gioco africano della semina


Storia e Diffusione
E' un gioco nazionale dell'Africa nera. I giochi che presentano dodici caselle (6x2) sono molto diffusi in tutto il mondo, ma in genere si tratta di passatempi del tutto diversi, come il tric-trac, che deriva dal ludus duodecim scriptorum romano, e altri, rinvenuti nei più antichi ipogei senza che se ne potessero rintracciare le regole. Invece è certa una parentela tra il gioco africano e quello che si gioca nelle isole della Sonda e nelle Filippine; parentela antichissima, precedente alla diffusione che di questo gioco hanno fatto gli Arabi.
In Africa, come in Insulindia, l’Awélé era, ed è spesso rimasto, gioco sacro, riservato agli uomini e ai signori e, qualche volta, ai sacerdoti. Il tavolino da gioco - sempre di legno prezioso, spesso ricoperto da placche d’oro e d’argento - rappresenta l’arca sacra delle mitologie indigene, le biglie che vengono fatte girare raffigurano il movimento delle stelle.
E’ questo il solo gioco, in Africa come nel Borneo, che si pratichi su un determinato mobile; in Costa d’Avorio questo mobile, su cui durante il giorno uomini, donne e bambini hanno giocato all’Awele, la notte viene lasciato all’aperto, perché su di esso facciano la loro partita gli dei e nessuno si arrischia a continuare a giocare una volta sopraggiunto il tramonto. Solo quanto muore il re, i candidati alla sua successione giocano all’Awélé tutta la notte; il vincitore sarà il nuovo re, scelto dagli dei.
Gli schiavi neri hanno trasportato il gioco in America, dove viene praticato ancora in Louisiana e nelle Antille col nome di Adjii. In Brasile è scomparso come gioco popolare, ma conserva il suo ruolo sacro nel rito dei candomblés. (da Guida ai giochi insoliti, curiosi e no, a cura di René Alleau, Sugar Editore, s.d.).

Da alcuni decenni l’Awélé si sta diffondendo anche in occidente. Gli esperti di storia dei giochi, che lo hanno giustamente rivalutato, lo considerano uno dei tre più "nobili" e significativi giochi di strategia espressi dall’umanità, insieme con gli scacchi, provenienti dall’India, ed il GO, nato in Cina e passato poi in Giappone.

Premessa
Per motivi storici e culturali le regole dell’Awélé; non sono mai state unificate, enon esiste, a tutt'oggi, una federazione internazionale di questo gioco. Sicchè vi sono molteplici versioni del regolamento, e varianti che prevedono anche un numero di "pezzi" superiore a 48 o un numero di "case" inferiore o superiore a 12. Lo stesso nome del gioco varia da zona a zona dell’Africa: Awélé, Mancala, Wari, ecc. ecc.

Le regole qui esposte - che ci sembrano, comunque, le più coerenti e funzionali - sono quelle diffuse nella maggior parte dell’Africa e del resto del mondo in cui viene praticato il gioco, e sono state ricavate dal libro di François Pingaud e Pascal Reysset L’AWELE - Le jeu des semailles africaines (ed. Chiron, Paris, 1995), dato che non sono reperibili manuali di Awélé in italiano.
Di recente abbiamo appreso dell'esistenza del libro, che però pare purtroppo fuori produzione, Giochi Africani di Carlo Zampolini (Sansoni Editore, 1984).

Il materiale di gioco si può reperire, in Italia, presso i venditori di artigianato africano, magari tramite le "Botteghe del Mondo", che diffondono, in molte delle nostre città, prodotti provenienti dall’Africa, dall’India e dall’America del Sud. E’ anche possibile trovare degli Awélé, anche se non artigianali, nei negozi de "La Città del Sole", che si occupano di giochi per adulti, presenti nelle principali città italiane. Esiste infine una versione italiana, industriale, del materiale di gioco, commercializzata dalla Dal Negro con il nome di Mancala.
Nulla vieta, ovviamente, di costruirsi da sé l’occorrente per giocare: basta, in fondo, disporre di una sorta di vassoio rettangolare di legno (o altro materiale), in cui siano scavate dodici buchette semisferiche del diametro di circa sei centimetri disposte su due file parallele, e di una cinquantina di piccole biglie o ceci o fagioli. Il piano di gioco può, al limite, essere costituto semplicemente da dodici ciotoline opportunamente disposte.

Regolamento

Materiale
L’Awélé utilizza un materiale da gioco composto da:
- un tavoliere comprendente 12 "case" disposte su due file parallele di 6 case ciascuna;
- 48 pezzi ("semi").
La realizzazione pratica di questo materiale è molto variabile. Occorre tuttavia che le case siano incavate per contenere i pezzi, e che questi ultimi siano facili da prendersi in mano a maneggiarsi rapidamente. Per lo più vengono utilizzati dei veri e propri semi (come è tradizione in Africa), o sassolini, o conchiglie.
D'ora in poi chiameremo convenzionalmente "semi" i pezzi del gioco.

Giocatori
L’Awélé si gioca tra due avversari,

Scopo del gioco
L'obiettivo dei giocatori consiste nel prendere il maggior numero possibile di semi, tenendo presente che questi non appartengono, in realtà, a nessuno dei due ma vengono manovrati alternativamente da entrambi.

Posizione iniziale
Si collocano 4 semi in ciascuna casa. Il tavoliere viene posto fra i due giocatori in senso orizzontale. La fila di case più vicina a ciascun giocatore costituisce il suo campo.
Per distinguere i due giocatori, li individueremo rispettivamente come "Sud" (primo giocatore) e "Nord" (secondo giocatore).

Svolgimento del gioco
I contendenti giocano, a turno, una mossa ciascuno. Ogni mossa consiste nello scegliere una casa non vuota del proprio campo, prendere in mano tutti semi che contiene in quel momento e distribuirli - uno per ciascuna della case successive - in senso antiorario. In tal modo può succedere di posare dei semi nelle case del campo avversario, e può anche capitare di ritornare, continuando il giro, a posarne nel proprio campo. Tuttavia, se il numero dei semi fa sì che chi sta seminando ritorni, dopo un giro completo, alla casa del proprio campo da cui era partito, il giocatore salta questa casa senza posarvi nulla e continua la sua distribuzione nelle case successive.
Può persino capitare, anche se raramente, che un giocatore effettui più di due giri, se i semi che sta posando sono più di 22; in tal caso salta nuovamente la casa di partenza.

"Dar da mangiare"
Quando un giocatore non ha più semi nel proprio campo, il suo avversario è obbligato a giocare una mossa che gliene apporti almeno uno.
Inoltre non si può giocare una mossa che catturi in un sol colpo, per effetto di una presa multipla, tutti i semi del campo avverso. Se un giocatore effettua per errore una mossa del genere, o se - caso raro - non dispone di altre mosse, allora la mossa resta giocata ma non viene effettuata alcuna presa.

Prese
Il giocatore cattura dei semi quando la casa in cui viene a cadere l’ultimo seme soddisfa, contemporaneamente, ad entrambe le condizioni seguenti:
- è una casa del campo avversario
- contiene 2 o 3 semi, compreso quello appena depostovi (essa, cioè, conteneva già 1 o 2 semi).
Il giocatore allora prende i semi di questa casa (2 o 3 a seconda dei casi), poi cattura anche i semi della casa precedente se anch’essa risponde alle condizioni viste prima, cioè se anch’essa è posta nel campo dell’avversario e contiene 2 o 3 semi. Egli continua in tal modo a prendere i semi delle case precedenti finché esse corrispondono alle medesime condizioni. Quando una delle case precedenti a quella in cui è caduto l’ultimo seme non presenta più le caratteristiche suddette (perché è nel campo di chi sta effettuando la cattura, o perché non contiene né 2 né 3 semi), la presa multipla si arresta.

Fine della partita
La partita termina:
- quando un giocatore non ha più semi nel proprio campo e tocca a lui muovere. In tal caso l’avversario conquista tutti i semi restanti. E' la fine detta "per carestia" - quando restano in gioco troppo pochi semi perché sia ormai possibile qualsiasi presa (in pratica ciò si può verificare - ma non sempre - quando restano 2 o 3 semi). Ciascun giocatore recupera allora il seme (o i semi) che restano nel suo campo. E’ la fine "per indeterminazione".

Vittoria
Il giocatore che risulta aver preso il maggior numero di semi, ha vinto la partita. Si può quindi smettere di giocare appena uno dei due ha catturato 25 dei 48 semi di partenza.

Esempi
1) Mosse senza presa:
siamo nella posizione iniziale:

Sud gioca la casa E:


Ora siamo nella situazione seguente:

Sud gioca la casa B: un granaio (casa che contiene più di 11 semi)


2) Mosse con presa:
Presa semplice:

Sud gioca la casa D ...

... e prende 3 semi nella casa avversaria d.

Presa multipla:

Sud gioca la casa D ...

... e prende 5 semi nelle case c (2 semi) e d (3 semi)

Presa mediante un granaio:

Sud gioca la casa D (granaio perchè contiene ben 15 semi)...
... e prende 5 semi nelle case a (3 semi) e b (2 semi).

3) Dar da mangiare:
In questa situazione:

Sud è costretto a giocare E, poichè questa è l'unica mossa che apporti almeno un seme a Nord, il quale ne è del tutto privo.

Nel caso successivo...

... Sud non può giocare F, perchè catturerebbe in un colpo solo tutti i semi di Nord.

4) Fine per carestia:
In una condizione del genere:

qualunque mossa giochi Sud, non potrà dare neanche un seme a nord. La partita termina e Sud incamera i 7 semi restanti.

5) Fine per indeterminazione:
Si ha quando non è più possibile alcuna cattura:

Sud e Nord recuperano ciascuno il seme nel proprio campo e la partita termina.

Anche in questo esempio

non sono più possibili catture, per cui la partita termina: Sud recupera un seme e Nord due.

Notazione
E' facile annotare una partita di awélé, giacchè ciascuna mossa è compiutamente descritta mediante l'indicazione della casa di partenza scelta. Di conseguenza basta connotare le case con delle cifre o delle lettere (qui si è per esempio scelto di usare le lettere, differenziando i campi dei due giocatori con l'uso delle maiuscole per Sud e delle minuscole per Nord).
In questo modo una semplice tabella permette di segnare agevolmente la partita:
Mossa n° Sud Nord
1 A b
2 C e
3 ... ...
4 ... ...
5 ... ...

Conclusioni
Nonostante la sua apparente linearità, l’Awélé è un gioco tattico/strategico completo: come tutti i grandi giochi ha poche regole(tanto da poter essere appreso facilmente anche da un bambino), ma consente un approfondimento e un perfezionamento tecnico pressoché illimitati.
Pur essendo un gioco essenzialmente matematico, basato sul calcolo combinatorio, non è stato ancora "risolto" dal computer, il quale, superato un certo numero di varianti da esaminare, per scegliere le mosse deve basarsi su algoritmi ispirati a principi generali. Un po’ come facciamo noi quando utilizziamo il cosiddetto "colpo d’occhio".
In conclusione, divertitevi pure a giocare ad Awélé al livello e con le modalità che preferite, magari anche soltanto per movimentare una serata invernale, come suggerisce una fabbrica italiana di oggetti di arredamento, che produce un singolare Awélé in mogano di forma circolare, che può essere usato come centro-tavola.

Buon gioco a tutti, dunque e, per qualunque richiesta di informazioni o chiarimenti, per proposte suggerimenti e quant’altro, contattate pure il GO Club di Bari - Accademia Scacchistica Barese.
E, soprattutto, diffondete questo antico e bellissimo gioco, specchio di una cultura - quella africana - fino a poco tempo fa ingiustamente sottovalutata.

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I molti nomi dell'Awele

I giochi della famiglia del Mankala (il nome arabo dell'awele) sono numerosissimi e le loro regole differiscono per particolari a volte minimi come il numero di buche, la presenza di "granai", il numero iniziale di semi, ecc.
Più correttamente si possono classificare come le molte varianti (ne sono state elencate più di duecento) di un unico gioco.
Di seguito ne riportiamo alcuni nomi col luogo di diffusione:

pallanguli (Sri Lanka e India meridionale)
wari (Ghana)
awari (Antilles e Guiana)
chisolo (Zimbawe)
ba-awa (Ghana)
lontu-holo (Suriname)
hus (presso khoikhoin dello Zaire, Zimbabwe e Azània)
mweiso (Tanzania)
bao kiswahilibao bau (Isole Comore)
kiuthi (presso i masai)
mefuhva (Transvaal)
conglak (Indonesia)
mankal'ah l'ib al-ghashim i leab el-akil, ovvero Mankala (paesi arabi)
kalah (Eua)
gabata (Etiopia)
kiarabu (Zanzibar)
ise-onzin-egbe (Nigeria)
tchuka ruma (Índia)
aware, awale, adi, ti, walu i mbo (Kenya)
awelé, awalé (Costa d'Avorio)
adjii (Brasile, Caraibi)
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Indirizzi utili

GO Club di Bari - Accademia Scacchistica Barese
via Zabardelli, 55
70125 Bari
tel. 080 542 398 1

Le riunioni di Awélé hanno luogo il giovedì a partire dalle ore 19:30. Data l'entusistica partecipazione (evviva!) chi può è pregato di portare la propria attrezzatura di gioco.

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E' possibile trovare diverse risorse in rete dedicate all'Awélè nelle sue diverse varianti. Fra gli altri segnaliamo:
SITO Descrizione
www.multimania.com
/fmaire/jeux
/awele/awele_regles.html
Sito bilingue (francese e inglese) che oltre ad offrire un sintetico regolamento consente di giocare on-line contro il computer. Le regole adottate differiscono per particolari minimi da quelle qui descritte.
home.att.net
/~Daniel.Nwasokwa
/MANCALA-GAMES/index.html
Sito dedicato al software: contiene programmi dimostrativi da scaricare fra cui uno che consente di giocare scegliendo fra tre differenti set di regole.
members.aol.com
/GBShare/awalink.htm
Link a risorse riguardanti l'Awélè
www.myriad-online.com
/awalink.htm
Le pagine sull'Awélè di Myriad-online

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