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Garinei & Giovannini

Alleluja Brava Gente

1970



Di Garinei e Giovannini , scritta con Iaia Fiastri. Musiche di Rascel e Modugno. Scene di Giulio Coltellacci.Coreografie di Gino Landi . Regia di G & G.

  La distribuzione nell'edizione originale fu la seguente: 
Ezzelino: Renato Rascel; Ademar: Luigi Proietti; Peronella : Giuditta Saltarini; Lo Valvassore: Luigi Palchetti; La Valvassora Christy; Belcore : Mariangela Melato ( sostituita poi da Daria Nicolodi e poi da Marinella Lazlo); Lo medecino Simone ; Gerry Bruno; Folchetto: Enzo Garinei; L'Archiepiscopo Lotario : Elio Pandolfi ( poi sostituito da Gianfranco d'Angelo; L'omo dal manto bianco : Ferdinando Lizundia.
Nel 1995 lo spettacolo è stato ripreso con la seguente distribuzione: Ezzelino: Rodolfo Laganà; Ademar: Massimo ghini; Belcore: Sabrina Ferilli; Peronella : Chiara Noschese; Lo Valvassore: Armando Silverini; La Madre Superiora: Marcella Foranna; Lo Medicino Simone: Gianni Cannavacciuolo; Folchetto, Ladro Tombarolo: Pietro de Silva; Lotario, L'archiepiscopo: Enzo GArinei; L'omo da lo mantello bianco: Giuseppe Barbetti. LA TRAMA: "Mille e non più mille" ammonisce la Profezia: la fine del primo millennio coincidrà con la fine del mondo.E la storia inizia alla vigilia dell'anno Mille. Ezzelino ed Ademar, Cialtroni e imbonitori da fiera, battono la campagna romana rifilando agli ingenui contadini elisir che promettono eterna giovinezza e possenza virile. I due ci sanno fare, la gente abbocca con entusiasmo e gli affari prosperano. Ma è l'anno Mille, e allo scoccare della fatidica data , comincia la grande paura. Addio gioie e piaceri mondani. Oramai la gente non pensa che alla fine del mondo ed implora il perdono divino macerandosi in penitenze e digiuni. Ezzelino e Ademar hanno un'idea: non potendo più smerciare ciò che serve ai piaceri del corpo, cominceranno a vendere la salvezza dell'anima: l'ingresso in Paradiso. Si fermano in un paese e, sfruttando una leggenda locale, si presentano come il tanto atteso "Santo dal Mantello Bianco" ed il suo aiutante. Con la complicità del furbo Ezzelino, Ademar compie tutti i prodigi descritti dall'antica leggenda: sana il paralitico, converte la meretrice, resuscita un morto. Il prestigio di Ademar aumenta a dismisura. Tutti credono in lui e la meretrice Belcore si innamora sinceramente di lui. Per avere da Ademar lo scapolare che assicura l'entrata in Paradiso tutti si affrettano a consegnarli denaro e gioielli. Insomma, tranne l'Arcivescovo Lotario ( il solo oltre ai nostri due a non credere alla fine del mondo) tutta quella brava gente adora Ademar. E Ademar perde la testa. Dimenticando di aver ordito lui stessola cinica beffa, comincia a "sentirsi" davvero nel proprio destino di salvatore dell'imanità. Invano Ezzelino tenta di farlo rinsavire per fuggire con il prezioso bottino, invano la seducente Belcore gli offre il proprio corpo... Ademar non vuole rinunciare al suo sogno e decide di seguire la profezia fino in fondo immolandosi sul rogo. Ormai anche lui è convinto che la fine del mondo sia prossima, poichè l'acqua della sorgente è diventata prodigiosamente rossa così come la profezia aveva annunciato. Lo salverà , all'ultimo minuto, Belcore, rivelandogli l'ennesimo imbroglio di Ezzelino. La rabbia per il tradimento del suo amico lo riporta di colpo alla realtà e Ademar giura di vendicarsi. Ezzelino muore di paura quando si accorge che l'acqa non era diventata rossa grazie a lui. E' un miracolo e la profezia è vera , Ezzelino spaventato consegna all'archieoiscopo, in cambio di uno scapolare, tutto il denaro estorto ai paesani . In realtà il prodigio è merito di Lotario stesso che , a conoscenza dell'imbroglio dei due decide di sfruttarlo a suo vantaggio. Il colpo di scena avverrà quando , presunti morti nel rogo sacrificale ,Ezzelino e Ademar compaiono a Lotario travestiti da San Pietro e Gesù e lo costringono a riconsegnare il denaro agli abitanti. I due smessi i sacri panni, ritorneranno tra la gente del paese come resuscitati per un nuovo miracolo, ma al loro ritorno perderanno tutta l'attenzione ed il rispetto che avevano guadagnato come "santoni" e come "martiri". La commedia finisce con i due che riprendono il loro vagabondare alla ricerca di nuovi allocchi e con l'incontro di un " misterioso uomo vestito di bianco"...

LA STORIA Quando lo spettacolo era ormai quasi pronto (mancava soltanto il titolo, ma questa era ormai una tradizione) Modugno cominciò a manifestare qualche perplessità. Non era convinto della forza del suo personaggio, riteneva lo spettacolo debole dal punto di vista comico, trovava il personaggio di Rascel più simpatico e trascinante del suo. E, per una tempestiva coincidenza, un attacco di sciatica prese a infastidirlo intensamente. Per tranquillizzarlo, visto che trasmetteva i suoi dubbi anche a Rascel (i due attori erano coproduttori dello spettacolo, ciascuno al 25 per cento, insieme con G & G), si pensò di allestire una piccola anteprima generale alla quale avrebbero assistito i tecnici e il balletto che, come abitudine di G & G, non avevano ancora ascoltato una battuta del testo. Il risultato della prova fu travolgente.
Modugno ammise che lo spettacolo funzionava, che era bellissimo, ma aggiunse che le sue condizioni fisiche peggioravano di giorno in giorno mettendo in pericolo, quantomeno, la puntualità del debutto. G & G cominciarono a capire che Modugno non avrebbe mai partecipato allo spettacolo e, nei frenetici giorni che seguirono, lasciando a tarda notte il teatro Sistina, lanciavano ogni volta uno sguardo preoccupato alla colossale e costosissima scena costruita interamente in legno grezzo, chiedendosi con quale coraggio avrebbero mai potuto ordinare di sbaraccare tutto.
I giornalisti che, nel pomeriggio del 45 dicembre, intervennero alla conferenza stampa al teatro Sistina appresero tre importanti novità: lo spettacolo della compagnia Rascel-Modugno era intitolato Allelula brava gente, sarebbe andato in scena il 23 dicembre e Domenico Modugno non vi avrebbe preso parte. Niente male per una banale conferenza stampa! Al posto di Modugno sarebbe stato un giovane attore romano, alto, prestante e simpatico:
Luigi Proietti. G & G, con Rascel, risposero alle domande dei giornalisti che non risparmiarono certo dubbi e scetticismi sulla vera natura della defezione di Modugno. Ma la versione ufficiale era scritta su due certificati medici firmati dal professor Costanzo nei quali si leggeva che il cantante-attore era afflitto da una sciatalgia acuta e che la guarigione non era prevedibile prima di trenta giorni.
“Non potendo rinviare ancora la data del debutto" spiegò Rascel “siamo stati costretti a ricorrere ad un sostituto e per questo oggi è qui con noi Gigi Proietti, un giovane bravissimo che sa cantare, ballare e suona magnificamente la chitarra”.
“E se Modugno guarisse improvvisamente?" chiese un cronista. “Proietti è stato cosi cortese e leale che ha accettato la parte senza porre alcuna condizione" rispose Rascel “ma non credo che Modugno possa tornare presto, la sciatica è noiosa”.
A concludere i colpi di scena di quell'incontro con i giornalisti intervenne a quel punto il direttore del Sistina, il colonnello Zambardino, sventolando un telegramma di Modugno che annunciava l'impossibilità di essere presente anche alla conferenza stampa. “Che vi dicevo?" commentò Rascel con un'espressione che, per chi lo conosceva, la diceva lunga "la sciatica è una brutta bestia...".
Modugno, infatti, che non era in grado di cantare al Sistina, lo fu un mese dopo al Festival di Sanremo. "Lo confesso soltanto oggi, a G & G non l'ho mai detto" racconta Rascel "ma quante telefonate di nascosto gli ho fatto, a Modugno. Gli dicevo di ripensarci, “guarda che perdi un grosso treno”, di spiegargli quello che veramente pensavo: che era il suo, il personaggio leader, non il mio. Tra Ademar e Ezzelino c'era la stessa differenza che passa fra Don Chisciotte e Sancho Pancia. Ma lui, niente"
La scelta di Proietti fu il frutto di quella che G. & G. hanno sempre calcisticamente definito "l'attenzione della panchina". Lo seguivano da qualche tempo, Garinei l'aveva visto in una delle sue prime esperienze cabarettistiche al Beat '72, poi l'avevano "controllato" G & G insieme al Quirino ne il Dio Kurt di Moravia e, infine, insieme avevano affrontato anche un viaggio in macchina a L'Aquila per vederlo in scena in una commedia: Operetta.
'fvennero da me G & G e mi chiesero 'Conosci Proietti?"' ricorda Rascel. "'E come no? Ne conosco tanti: uno fa il pugile, uno fa il macellaio, un altro...”No, no” mi dissero loro: “Proietti l'attore, lavora con lo stabile dell'Aquila”. “E che ci frega”, risposi io qui ci vuole un cantante...
Il provino definitivo avvenne nel minuscolo bunker del Sistina, reso ancora più piccolo dalla presenza di un pianoforte. Per G & G Proietti andava bene, ma cavallerescamente lasciarono l'ultima parola a Rascel che, prima di dire la sua, volle far provare a quel ragazzone tutte le battute e tutte le canzoni. Dopo due ore e mezza Rascel disse la fatidica frase:
"O.K. la può fare lui”. ”Fu un bel rischio" spiega Rascel. "A parte le ragioni economiche, se Proietti non fosse andato bene la gente avrebbe detto: eccolo là il solito Rascel, il presuntuoso. Sostituisce Modugno con uno sconosciuto. Evidentemente pensa che basti lui, pensa di poter fare tutto da solo".
Proietti invece, fu una vera e propria rivelazione. "Per me quel personaggio di Ademar fu una svolta enorme. Ho conosciuto veramente cosa voleva dire il successo. Si, io ero un attore che aveva fatto Shakespeare, che aveva avuto premi e belle critiche, ma un teatro grande come il Sistina e tutto pieno chi l'aveva mai visto? Senza Alleluja brava gente la mia carriera sarebbe stata completamente diversa. Chissà, oggi forse sarei un attore serio, magari con Ronconi, non avrei fatto il cinema, e in TV avrei fatto qualche sceneggiato ma non i miei show da protagonista Eppure quando G & G mi offrirono di debuttare io ci pensai su bene. Ero venuto per fare le prove, sicuro che Modugno tornasse da un momento all'altro, per farmi un' esperienza. Ma debuttare... Temevo quasi di declassarmi, avevo, diciamolo, un po' di puzza al naso. E se dopo, mi chiedevo, non mi fanno più fare l'Amleto? Per fortuna mia accettai di debuttare...
 

DISCOGRAFIA , VIDEOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA:
Alleluja Brava Gente               disco vinile del primo cast  ( fuori catalogo)
Alleluja Brava Gente Bmg 74321-26666-2                cd e musicassetta con i brani tratti dalla più recente reprise con Ghini Laganà e Ferilli
il copione di "Alleluja Brava Gente" è presente nel volume Tutto G&G acquistabile a lire 45.000 ( a lire 35.000 se ordinato al teatro Sistina)

LE FOTO:  cliccate sull'immagine per ingrandirla
 

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Proietti nel ruolo di Ademar 
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La locandina della prima edizione
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La scena della "resurrezione" di Ezzelino nella recente ripresa dell show 
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Il vecchio cast 
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Il balbassore 
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Belcore nella prima edizione 
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La Ferilli nel ruolo di Belcore 
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La copertina della brochure dello show 
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Christy nel ruolo della moglie del balbassore 
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Rascel nel ruolo di Ezzelino 
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Rascel in una foto di scena 
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Ghini nella ripresa dell spettacolo nel ruolo di Ademar 
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Ghini e Laganà nella recente ripresa dello show 
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Laganà nella ripresa dell spettacolo nel ruolo di Ezzelino 
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D'angelo nella prima edizione nel ruolo dell'Archiepiscopo Lotario 
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Enzo Garinei nella recente edizione nel ruolo dell'archiepiscopo 
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Chiara Noschese nel ruolo di Peronella nella recente edizione 
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Peronella nella prima edizione dello show 
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Rascel e Proietti in una foto di scena della prima edizione 
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Rascel e Proietti nella scena del combattimento 

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