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La chiamano la città dove il tempo si è fermato. Forse perché i suoi orologi non misurano più le ore, ma il livello delle radiazioni.

Non ci sono linee telefoniche. E il cellulare non prende.

Il giorno dell’incidente, questo ponte offriva un punto di vista privilegiato sul reattore e sulla sua ferita aperta causata dall’esplosione. Molti curiosi si affollarono qui, sottoponendosi ignari ad una potente doccia di raggi-x che fuoriuscivano direttamente dallo sfavillante nocciolo nucleare in fiamme.

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Video film "La Città Fantasma"