Archivarius - Saggi a cura di/Essays by Luca Logi (llogi@dada.it)

 

Concorso per posti in orchestra

di Luca Logi

 

 

Immaginiamo un ipotetico concorso per violino di fila, con un centinaio di concorrenti (e' la media), tutti regolarmente diplomati.

Una certa percentuale - in questa sede non specifico quanti - non e' assolutamente a livello di entrare in una orchestra. Il discorso sta cosi', molto semplicemente: fra l'essere assolutamente negati per la musica e essere dei professionisti della musica esiste una zona grigia di infiniti gradini intermedi. In questa zona ci sono i cattivi dilettanti, i buoni dilettanti, gli amatori, gli aspiranti professionisti, e cosi' via. Ora in certi (molti) casi i professori di conservatorio dovrebbero avere l'onesta' di avvisare l'allievo che le sue condizioni non gli permetteranno in futuro una carriera nella musica (carriera difficile, faticosa, spesso non redditizia). Di solito non si fa perche' l'allievo si ritirerebbe e se la classe perde troppi iscritti viene soppressa e il professore avviato ad altra sede. Ma non farlo e' un imbroglio nei confronti dell'allievo, che in qualche maniera arriva, con fatica (sprecata), a masticare alla bell'e meglio il repertorio del diploma e a prendersi il suo pezzo di carta. Meglio sarebbe stato spiegargli che la musica puo' essere la compagna di una vita, anche se uno non ci si guadagna da vivere e fa il grafico o l'elettricista. Si guadagna maggior rispetto e molta maggiore soddisfazione il buon dilettante (e ce ne potrebbero essere anche di livello alto) che il cattivo professionista.

Altri sono dotati ma si vede che sono rovinati dal cattivo insegnamento. A volte si vedono lacune tecniche notevoli. Nei concorsi di violino un buon test e' lo studio in mi maggiore di Rode (quello in 4° posizione fissa). Si deve essere capaci di eseguirlo, balzato, ad un ampio spettro di velocita'. In orchestra il tempo lo detta il direttore, non la comodita' dell'ultimo violino di fila: quindi l'ultimo violino di fila deve essere tecnicamente capace di fare qualsiasi cosa gli richieda il direttore. Se l'allievo, arrivato al 7° corso, non e' capace di fare questo studio balzato a qualsiasi velocita' (farlo lento o farlo veloce sono quasi due problemi tecnici distinti, ma devono essere padroneggiati ambedue), dovrebbe seriamente riflettere sull'opportunita' di cambiare carriera o, forse, cambiare professore.

Dei candidati dotati e con un abilita' tecnica completa, una rilevante percentuale si frega con la prova dei passi d'orchestra. Si tratta di alcuni estratti particolarmente difficili che si trovano nel repertorio orchestrale. Nel caso di un violino di fila possono essere lo scherzo dal 'Sogno di una notte di mezza estate' di Mendelssohn (veloce, leggiero, balzato ed assolutamente a tempo) o la grande frase dei primi violini nel 'Siegfried' (tenuta dell'arco, difficolta' di intonazione), o l'allegro della Sinfonia del 'Barbiere di Siviglia' (leggerezza e ritmo). Queste cose sono il pane quotidiano dell'orchestrale ma in conservatorio non si studiano (forse non sono ritenute abbastanza nobili). La maggioranza dei candidati arrivano dopo averle studiate in maniera superficiale, mentre invece bisognerebbe dedicare loro uguale tempo, riflessione e studio rispetto ai capricci di Paganini che si portano al diploma. Questa e' l'unica maniera di superare un concorso per posti in orchestra, sia in Italia che all'estero (all'estero, pero', queste cose a scuola le studiano).

Dei candidati che avanzano, se l'intonazione e' corretta, il suono e gradevole ed il senso ritmico e' sicuro (ricordatevi, la musica e' composta di tre cose: SUONO - RITMO - INTONAZIONE), si compila la graduatoria degli idonei in ordine di preferenza.

 


Un mio pallino e' il senso del ritmo. Trovo che generalmente sia insufficiente. Ricordo un concorso per posti di contrabbassista dove uno dei pezzi d'obbligo era l'inizio della 2° sinfonia di Mahler. Solo pochissimi candidati sono riusciti a suonare il ritmo puntato cosi' come e' scritto (la tendenza e' di suonare terzine in 6/8, ma si sono sentite tante altre aberrazioni).

 

 

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Aggiornata al 30 dicembre 2001 - Last updated Dec. 30th, 2001 - (C) Luca Logi 2001