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Sbirciare Bhe!, A sbirciare me la cavavo bene, anzi niente male. E' sempre stata la mia specialità segreta, l'asso nella manica che mi aiutava nei momenti difficili.Mi ricordo che un giorno alle medie, tanto per dirne una, stavo per entrare in classe con i soliti 5 , 10 minuti di ritardo ( non ci crederete ma erano tutti ampiamente giustificati ). Dopo aver driblato come un birillo il bidello, schivavo anche, con un paio di finte di corpo, la bidella del terzo piano che solitamente era già immersa nella lettura di "Sorrisi e Canzoni ". La seconda campanella era suonata già da un pezzo, la porta dell'aula già serrata, la classe immersa nel più totale silenzio. Sentivo il professore di matematica che scandiva l'appello, fra un paio di cognomi mi cuccava. Me la vedevo proprio brutta, dovevo inventarmi qualcosa, il classico assist alla brasiliana. Mi concentrai, guardai dal buco della serratura com'era la situazione e vedevo la schiena curva di Di Iorio Luigi piazzata davanti alla cattedra a giustificare un'assenza. Girai la maniglia, spinsi pianissimo la porta, mi accucciai a terra e mi affacciai all'uscio gattonando. Nessuno mi notò, Di Iorio era ancora li e mi copriva ma dovevo percorrere almeno sei metri allo scoperto per andare al mio posto.Colpo di genio, sfilai dallo zaino il vocabolario d'inglese che mi aveva prestato Ovidio, quello del primo banco e lo lanciai proprio davanti a lui con un maligno pallonetto che sorvolò imparabilmente Di Iorio,la cattedra e l'insegnante. Il pesantissimo tomo si schiantò al suolo con un casino totale e in una nuvola di polvere, tutti si voltarono verso Ovidio che divenne rosso come un gambero e io mi sparai a razzo e in un duemillesimo di secondo raggiunsi il mio adorato banco. Ovidio ebbe un bel protestare che lui non c'entrava, tantè che il professore esaminando il vocabolario ci trovò il suo nome.... eh, eh.... io ero salvo e il secchione era nelle peste. enio
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